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giovedì 6 novembre 2014

Mapparsi per ricaricarsi rapidi: una proposta dal basso.


COMINCIANO I PROPRIETARI DEI VEICOLI NISSAN DELLA GAMMA ZERO EMISSION
Dopo un periodo di pionerismo durato 4 anni, sta per essere pubblicato il Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica (Anno 2013) con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Tale piano di infrastrutturazione sarà aggiornato annualmente. Ecco quindi che ha senso far avere un'idea delle esigenze effettive degli automobilisti elettrici dei servizi di ricarica rapida sul territorio nazionale, che magari possono coincidere proprio con le aree di servizio di distribuzione dei carburanti, che alcune case petrolifere stanno seriamente pensando di cominciare ad attrezzare.
"Cari colleghi proprietari dei veicoli Nissan Zero Emission futuri e attuali... mappatevi! E dite dove vorreste i caricatori rapidi! Ovvero, caricate i vostri dati per ricaricarvi rapidi e senza barriere!". Questo è l'invito fatto sul gruppo Facebook dei proprietari italiani dei veicoli elettrici Nissan.




 Alcuni proprietari dei veicoli elettrici Nissan che animano il gruppo hanno pensato di dare un contributo alla crescente comunità di proprietari di "Leaf" o "e-NV200" realizzando una mappa dei proprietari attuali o dei futuri proprietari dei veicoli Nissan Zero Emission. La mappa è di tipo "opt-in", quindi se vi si vuole essere, si può compilare in due minuti il Questionario (link sotto). Magari si può conoscere qualcuno nella propria zona che ha fatto la stessa buona scelta nella mobilità elettrica.
Una volta compilato il questionario si possono consultare i dati appena inseriti e quelli già pervenuti e attendere l'aggiornamento differito della mappa per visualizzare la propria posizione insieme a quelle già inserite.

INFORMAZIONI DAL BASSO. Il questionario consente, inoltre, di raccogliere fondamentali informazioni, compilando le sezioni aggiuntive: si potrà dare il proprio prezioso contributo per raccogliere e condividere pubblicamente utili elementi a determinare la domanda effettiva di caricatori rapidi (almeno superiori a 40 kW di potenza in corrente continua, Multistandard incluso lo standard CHAdeMO) e la loro collocazione ideale per raggiungere le mete preferite, in funzione della diffusione dei veicoli e delle loro capacità operative medie (raggio di autonomia media riscontrata), nello spirito di una utile condivisione di preziose informazioni per suggerire dal basso e nella miglior maniera possibile agli operatori cosa fare nelle prossime tappe di sviluppo della mobilità elettrica in Italia.

Si sta pensando di generalizzare presto il questionario per rappresentare altre tecnologie di ricarica rapida e di veicoli, ma tenendo presente il concetto di sito di ricarica rapida multistandard, se va bene la collocazione ad un veicolo medio è ottimale anche per gli altri dotati di standard diversi.

Link al Questionario.
Link alla Mappa.

I dati stanno arrivando e sono già molto interessanti.



mercoledì 1 agosto 2012

La prima e modulare stazione di ricarica rapida ad energie rinnovabili d'Europa


È stata inaugurata ad Aprilia, in provincia di Latina, la prima stazione di ricarica di auto elettriche con forme di energia rinnovabile in Europa. Segue l'esempio di alcune applicazioni giapponesi
Alla presentazione di oggi era presente anche il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, insieme al ministro dell'ambiente, Corrado Clini, e il Rettore della Sapienza, Luigi Frati.

L'impianto gratuito, ad accesso libero e a impatto zero è costituito da due postazioni di ricarica separate, una lenta e l'altra veloce. La prima permette di ricaricare fino all'80% della batteria dell'auto elettrica in 20 minuti ed è dieci volte più rapida dei sistemi tradizionali; la seconda ha invece un tempo di ricarica di 6 ore, ma è a zero emissioni perché attinge energia da un generatore eolico ad asse verticale di ultima generazione che, con ogni probabilità, sarà successivamente integrato con un impianto fotovoltaico a concentrazione che dovrebbe rendere ancora più efficiente la postazione. L'impianto mini-eolico si attiva con una velocità minima del vento di 2 metri al secondo e ha una potenza massima che va dai 6 ai 30 KW.

Il progetto è stato sviluppato dalla concessionaria Citroen Nicola Prezioso e dal Polo per la Mobilità Sostenibile della regione Lazio (POMOS), un centro di ricerca dell'Università La Sapienza di Roma. La Citroen ritiene che, anche grazie alla vendita dell'energia in eccedenza prodotta dall'impianto eolico, sarà in grado di rientrare dall'investimento effettuato, nell'ordine di decine di migliaia di euro, entro due anni.

Il concessionario ha però aggiunto che, accanto all'aspetto economico, la decisione di finanziare l'opera è stata presa per avere un vantaggio competitivo: "Tra pochi anni stazione come questa inizieranno a diffondersi - spiega Citroen in una nota - Noi abbiamo voluto giocare d'anticipo".

Vantaggi competitivi, ma anche in termini di ritorni d'immagine."Il sostegno all'iniziativa del concessionario di Aprilia, recita ancora la nota diffusa dalla casa automobilistica francese, si inserisce in una politica di sensibilizzazione delle amministrazioni pubbliche e dei cittadini per il passaggio alla mobilità elettrica grazie anche allo sviluppo di una rete di infrastrutture e ad agevolazioni all'utilizzo e all'acquisto".

Su questi stessi concetti si è focalizzato anche il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini che ha presenziato all'inaugurazione. Clini ha parlato della necessità di introdurre "misure incentivanti" a favore delle auto elettriche, ma ha anche riscontrato la necessità di un incentivo "che deve essere dato in termini normativi", come ad esempio "la libera circolazione nelle aree urbane, le infrastrutturazione delle colonnine per la ricarica e una riduzione del costo dell'elettricità".

Secondo il ministro, grazie a queste misure "il costo sicuramente maggiore di un'auto elettrica rispetto a una tradizionale può essere recuperato attraverso il risparmio sull'acquisto di carburante". Solo un intervento "organico" e "articolato", ha concluso Clini, può permettere al mercato delle auto elettriche italiano di recuperare il gap che oggi patisce rispetto a quello francese.

"Vogliamo puntare alla graduale sostituzione dell'attuale parco auto comunale con vetture elettriche, impiantando anche colonnine di ricarica elettrica veloci e pubbliche. Per questo stiamo chiedendo la collaborazione di aziende ed enti specializzati e del Ministro Corrado Clini, sensibile a tali tematiche" ha affermato Di Giorgi durante la presentazione.

"Sono orgoglioso e soddisfatto che la provincia di Latina, grazie alla sinergia tra istituzioni ed aziende, sia riuscita a impiantare la prima stazione europea di ricarica rapida per vetture elettriche - continua Di Giorgi - Il Comune di Latina sta promuovendo diverse azioni in tema di mobilità sostenibile e io stesso sono stato il primo sindaco d'Italia a utilizzare l'auto elettrica, anche con notevoli risparmi per le casse comunali. Il nostro obiettivo è di incentivare sempre più il passaggio alle vetture elettriche e per questo stiamo studiando un sistema di colonnine pubbliche per consentire facili e rapide ricariche. Sono convinto che il Ministro Clini possa svolgere un ruolo importante in questo ambito a livello nazionale".

"Questa stazione è un passo avanti molto importante nello sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile - ha detto il Minsitro Corrado Clini - Non solo perché essa è la prima in Italia a disposizione gratuita del pubblico ma anche perché l'energia elettrica è generata in maniera pulita, cioè con l'eolico, le cui pale sono innovative perché non impattanti con il paesaggio sotto il profilo estetico."


Le stazioni di ricarica hanno le seguenti prestazioni:

CARICA VELOCE: ricarica fino all'80% delle batterie in 20 minuti in corrente continua a 400V, dieci volte più veloce di una ricarica tradizionale.

CARICA TRADIZIONALE: ricarica le batterie in 6 ore in corrente alternata, ma utilizza energia prodotta da fonti rinnovabili.

L'alimentazione della centralina avviene attraverso un generatore eolico di ultima generazione ad asse verticale e, successivamente, verrà integrato anche con un impianto fotovoltaico a concentrazione.
La caratteristica principale del progetto è che le stazioni sono "pubbliche e gratuite", ossia ogni possessore di auto elettrica è in grado di effettuare la ricarica gratuita del proprio mezzo, senza tessere o abbonamenti; inoltre, esse sono completamente eco-sostenibili in quanto l'utilizzo di energia rinnovabile si traduce in una assoluta assenza di emissione di CO2.








Potrebbe interessarti:http://www.latinatoday.it/cronaca/prima-stazione-ricarica-auto-elettriche-energia-eolica-aprilia.27-luglio-2012
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giovedì 10 maggio 2012

L'AEEG ha illustrato la memoria sulle infrastrutture di ricarica su suolo pubblico per i veicoli elettrici

Veicoli elettrici, Autorità per l'energia: i costi non ricadano in bolletta 
“Servono normative a prova di futuro”: responsabilizzare il distributore sul rischio tecnologico e no a costi in bolletta.

I costi per gli incentivi alla realizzazione di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche non devono ricadere sulla bolletta elettrica ma, solamente sui nuovi consumatori elettrici mobili; inoltre, se si sceglierà di perseguire il modello distributore (cioè affidare la costruzione e la gestione delle colonnine alle imprese di distribuzione dell'energia elettrica), sarà necessario garantire la separazione almeno contabile tra le attività  quella relativa ai sistemi di ricarica e quella di distribuzione dell'elettricità  garantendo inoltre l'accesso alle colonnine a tutti i venditori di energia che ne facciano richiesta; infine, bisognerà fare in modo che gli investimenti in sistemi di ricarica diffusi non si trasformino in investimenti stranded, ossia non recuperabili, escludendo la possibilità di copertura di tali costi attraverso le tariffe elettriche, in caso di rapida obsolescenza. Queste le osservazioni espresse dall'Autorità per l'energia in occasione dell'audizione, svoltasi ieri presso la commissione VIII Ambiente della Camera (pagina dei resoconti delle audizioni presso le commissioni), sul disegno di legge "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani", che contiene, all'articolo 6, gli incentivi alla realizzazione delle infrastrutture di ricarica delle auto elettriche.

In generale l'Autorità ha chiesto che la legislazione in materia, visto il rapido sviluppo tecnologico atteso, sia ispirata alla logica della sunset rule, ovvero che includa termini o tempistiche per una revisione e che, in generale, contenga elementi di flessibilità e gradualità.

Quanto agli scenari di sviluppo, l'Autorità sottolinea che entro due-tre anni potrebbero essere disponibili veicoli equipaggiati con batterie da 24-36 kWh e autonomia compresa tra 150-250 km, ricaricabili rapidamente e completamente in meno di un'ora. Inoltre, si legge ancora nella memoria depositata, il costo degli apparati di ricarica rapida è in forte diminuzione, con costi a partire da 10.000 euro circa (connessione esclusa), mentre solo due anni fa avevano un prezzo oscillante fra i 20.000 e i 30.000 euro circa. Quanto alle batterie delle auto, il salto tecnologico ai materiali nanostrutturati che consentiranno autonomie di varie centinaia di chilometri potrebbe tradursi in realtà, e quindi con la necessità di vere e proprie stazioni di servizio lungo con notevole storage elettrico e punti di erogazione con potenze attorno al megawatt, anche da un punto di vista commerciale, secondo la più accreditata letteratura tecnico-scientifica, a partire indicativamente dal 2020.

“Data l’importanza della mobilità elettrica per lo sviluppo del nostro Paese, in un contesto di rilevanti cambiamenti tecnologici, dovrebbero essere privilegiate soluzioni normative aperte e flessibili – a prova di futuro –, idonee a favorire lo sviluppo concorrenziale dei mercati, nonché adeguatamente sperimentate e in grado di adattarsi alle evoluzioni tecnologiche in atto ed alle best practice gestionali individuate a livello nazionale ed europeo”. E’ quanto ha sostenuto l’Autorità per l’Energia nel corso dell’audizione di ieri in commissione Ambiente della Camera sul Ddl spazi verdi urbani che contiene norme per facilitare la realizzazione su suolo pubblico e aree private di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.

Per il regolatore “ogni intervento normativo in materia dovrebbe ispirarsi alla logica della sunset rule, espressione con cui si è soliti indicare normative che già recano in sé termini o tempistiche per una loro revisione”.

Bisogna pertanto introdurre elementi di “flessibilità e gradualità”, soprattutto se il legislatore intendesse dare impulso immediato al “modello distributore” prefigurato nel Ddl, affidando appunto alle società di distribuzione il compito di installare, secondo criteri di programmazione stabiliti dell’Autorità, impianti di ricarica diffusi.

Per il regolatore l’opzione per il “modello distributore” dovrebbe configurarsi in maniera tale “da prevedere elementi di gradualità, che nella fase iniziale privilegino lo sviluppo concentrato delle infrastrutture di ricarica nelle aree con più alto potenziale di utilizzo (una sorta di ampliamento, su larga scala, dei progetti pilota), piuttosto che un’infrastrutturazione estensiva, maggiormente esposta al rischio di trasformarsi in un costo stranded”.

Occorre poi evitare che si creino “sussidi incrociati tra l’attività di distribuzione di energia elettrica e l’attività di realizzazione e gestione dei sistemi di ricarica e va responsabilizzata l'impresa di distribuzione locale rispetto al rischio tecnologico, escludendo espressamente che la tariffa elettrica possa essere utilizzata per coprire eventuali costi di ricarica divenuti irrecuperabili per obsolescenza”.

Bisogna infine garantire la compatibilità delle infrastrutture di ricarica realizzate dal distributore “con la logica dell’accesso non discriminatorio a tutti venditori di energia elettrica, in prospettiva pro-competitiva”.


Il documento
Osservazioni dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas al disegno di legge AC 3465-4290-B recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”

mercoledì 9 maggio 2012

La IEA puntualizza la situazione della mobilità elettrica in 16 città di tutto il mondo, Italiane escluse

Sedici le città “osservate”, di 9 Paesi e 3 continenti diversi
Veicoli elettrici: piani, strategie e sovvenzioni applicate in tutto il mondo
L’International Energy Agency ha appena pubblicato un testo che analizza i programmi municipali attivati da vari centri urbani per promuovere e sostenere la mobilità elettrica. Non ci sono purtroppo città italiane, dove non si mette evidentemente in pratica quanto annunciato o non lo si fa altrettanto bene come invece si fa in altri "mondi amministrativi".

 I veicoli elettrici hanno iniziato a circolare un po’ su tutte le strade del mondo ed è curioso vedere in che modo le varie realtà locali promuovono questo genere di mobilità alternativa e sostenibile. La definizione e la messa in atto delle varie strategie municipali, infatti, può risultare cruciale nel successo o meno della mobilità elettrica in un determinato centro urbano, a maggior ragione se l’obiettivo da raggiungere è piuttosto ambizioso: 20 milioni di veicoli elettrici in circolazione entro il 2020. Ma quali sono i piani più efficaci e dove sono stati sperimentati e poi adottati? A rivelarlo è il testo appena pubblicato dalla International Energy Agency (IEA) EV City Casebook che fornisce una panoramica mondiale sullo stato dell’arte e sulle prospettive dei veicoli elettrici, comparando i vari programmi attivi in tutto il mondo.


Il book della IEA analizza 16 città di 9 Paesi e 3 continenti diversi: da Shanghai a Berlino e da Portland al Nord Est dell’Inghilterra, vengono forniti tutti i dettagli su come ogni comune o regione d’avanguardia abbia sviluppato e gestisca il proprio programma. Le 16 aree urbane osservate dall’Agenzia presentano, tra l’altro, caratteristiche molto diverse tra loro. Tra le città esaminate, infatti, sono presenti centri densamente popolati, come New York o Amburgo, centri di piccole dimensioni, come le Goto Islands di Nagasaki, e centri dalla vasta estensione, come Los Angeles o i 5 sobborghi olandesi di BrabandStad; ogni realtà offre varie tipologie di servizi, dai mezzi pubblici e i taxi elettrici per il trasporto di massa al noleggio di auto individuali, dall’acquisto di veicoli elettrici per la flotta municipale alle sovvenzioni stabilite da alcune amministrazioni per incentivarne l’acquisto o l’uso. Da quest’analisi, la IEA si augura che a parte il contesto cittadino, luogo ideale per vari tipi di sperimentazioni, la mobilità elettrica possa diffondersi anche in altri contesti extra-urbani.
Nella autorevolissima pubblicazione, non ci sono purtroppo città italiane, dove non si mette evidentemente in pratica quanto annunciato di anno in anno o non lo si fa altrettanto bene come invece si fa in altri "mondi amministrativi".









martedì 10 aprile 2012

Lista delle vetture e dei veicoli conformi al protocollo CHAdeMO per la ricarica rapida venduti in Italia

Veicoli e vetture conformi al protocollo CHAdeMO per la ricarica rapida venduti in Italia (nel 2011 e fino a marzo 2012).


Analizzando i dati di vendita di vetture elettriche vendute in Italia nel 2011 e neizoe primi tre mesi del 2012, emerge una evidenza assoluta. I modelli più venduti, anche considerando gli esigui numeri dei veicoli elettrici venduti sul mercato italiano - uno dei pochi in Europa e nel mondo industrializzato a non prevedere incentivi finanziari consistenti all'introduzione delle tecnologie di trazione più efficienti oggi disponibili - sono quelli provvisti anche di sistema di ricarica rapida in corrente continua ad alta potenza, conforme al protocollo di comunicazione CHAdeMO. Per la precisione: 189 su quasi 300 veicoli venduti nel 2011, mentre nel primo trimestre 2012, 86 veicoli CHAdeMO compliant contro 30.
Il protocollo CHAdeMO, nato in Giappone e applicato sin dal 2007 dai maggiori costruttori e dalla maggiore utility alle infrastrutture di ricarica pubblica ad alta potenza, collocate in numero esiguo (attualmente circa 1000 in tutto il Giappone e 200 in alcuni paesi europei) ma nei luoghi più frequentati, ha subito dimostrato di ridurre l'ansia di percorrenza e consentito agli utenti di percorrere più chilometri in città perché all'occorrenza in 5 minuti si può recuperare l'energia necessaria per "rientrare alla base", oppure aumentare fuori città il raggio di percorrenza giornaliero attrezzando una sorta di corridoi elettrici con punti ogni 30-40 km sulle arterie di comunicazione.
Il protocollo ha la funzione di trasferire i comandi del sistema di gestione del veicolo, che elabora i parametri della batteria di trazione, ad un caricabatteria esterno al veicolo che ha il compito di effettuare la conversione dell'energia elettrica da alternata a continua mediante potenze considerevoli, attualmente fino a 50 kW, ma in prospettiva a medio termine, fino a 100 o 200 kW per punto al crescere delle capienze delle batterie dei veicoli (grandi berline, pulmann, mezzi industriali, camion, grandi natanti dei servizi marittimi), nonché del miglioramento dei materiali. I dispositivi di ricarica con protocollo CHAdeMO sono connessi alla rete elettrica in corrente alternata trifase (125 A) come normali apparati industriali (un ascensore, una gru di cantiere, un grande forno elettrico, ecc.).

Questa tipologia di ricarica dei veicoli elettrici comporta l'utilizzo di caricabatteria di terra, (c.d. "modo 4") e comporta numerosi vantaggi e benefici, fra cui:
- brevi tempi di ricarica senza deterioramento della batteria;
- maggior flessibilità d'uso del veicolo essendo praticabili ricariche di 5, 10 o 30 minuti con recuperi di percorrenze consistenti (rispettivamente, di 25, 50 o >100 km);
- minor peso imbarcato a bordo del veicolo (circa 70 kg in meno);
- prezzo del veicolo più basso;
- assenza di calore da smaltire a bordo del veicolo in sosta che scaturisce dalla conversione della correte elettrica da alternata, proveniente dalla rete elettrica, in continua accettata dalla batteria (con altri sistemi basati sui sistemi di bordo, l'intenso calore va smaltito a veicolo fermo con possibili scadimenti di prestazione);
- mancata moltiplicazione degli apparati di conversione costosi alcune migliaia di euro: ne basta uno per servire 30 o 60 veicoli al giorno e non "n" per "n" veicoli, con vantaggio per gli acquirenti dei veicoli;
- affidabilità di gestione del processo di ricarica rapida mediante l'utilizzo di un protocollo di comunicazione resistente ai disturbi di segnale e ben collaudato dall'industria automotive (CAN bus);
- scalabilità delle potenze di ricarica, senza dipendere troppo dalla disponibilità della rete, se si utilizza un sistema di accumulo locale, con conseguenti meno oneri per la rete e i suoi utenti;
- interfacciabilità ed integrazione semplificata con sistemi di accumulo (in corrente continua) e di produzione di energia da fonte rinnovabile, in particolare fotovoltaica (fonte tipicamente in corrente continua);
- interoperabilità con i veicoli non dotati di porta di ricarica in corrente continua: predisponendo una presa di ricarica in corrente alternata trifase, è possibile alimentare anche i veicoli che accettano elevate potenze di ricariche in corrente alternata.

 

Dati di vendita delle vetture elettriche in Italia (fonte UNRAE) nel 2011 (senza incentivi finanziari):

n.
marca
modello
gen/dic 2011
CHAdeMO compliant
NON CHAdeMO compliant
1
CITROEN
C-ZERO
89
89

2
SMART
FORTWO
80

80
3
PEUGEOT
ION
59
59

4
MITSUBISHI
I-MIEV
36
36

5
FIAT
PANDA
9

9
6
FIAT
DOBLO
6

6
7
FIAT
500
5

5
8
NISSAN
LEAF
5
5

9
TESLA
ROADSTER
4

4
10
FIAT
QUBO (*)
3

3



296
189
107


Nel 2011 sono stati venduti a livello mondiale 43.237 veicoli elettrici.

Dati UNRAE al 31/12/2011
(*) disponibile con opzione CHAdeMO presso un trasformatore di veicoli nuovi.



Dati di vendita delle vetture elettriche in Italia (fonte UNRAE) nei primi tre mesi del 2012 (senza incentivi finanziari):

n.
marca
modello
gen/mar 2012
CHAdeMO
compliant
NON CHAdeMO compliant
1
CITROEN
C-ZERO
40
40

2
PEUGEOT
ION
36
36

3
SMART
FORTWO
27

27
4
NISSAN
LEAF
6
6

5
MITSUBISHI
I-MIEV
4
4

6
FIAT
500 (*)
2

2
7
RENAULT
FLUENCE
1

1



116
86
30





Dati UNRAE al 31/03/2012
(*) disponibile con opzione CHAdeMO presso un trasformatore di veicoli nuovi.

Se il mercato italiano potrebbe sembrare troppo ristretto per fare dei confronti fra i veicoli CHAdeMO compliant e quelli sprovvisti del protocollo CHAdeMO, è utile considerare che a livello europeo o globale i risultati non sono tanto difformi da quelli riscontrabili, in piccolo, in Italia.


Modelli compatibili con il protocollo CHAdeMO più diffusi a livello globale

Citroen C-Zero (*) 2.800 circolanti in Europa, oltre 200 immatricolazioni in Italia.

Mitsubishi i-Miev dal 2009 a ottobre 2011: 13.000 nel mondo, di cui 2.600 in Europa e 40 in Italia (marzo 2012).
  Passengers: 4
Weight: 1110 kg
Driving range: 140 km
Battery: 16 kWh
 Mitsubishi i-MiEV
Nissan Leaf da dicembre 2010 a marzo 2012: 27.000 circolanti nel mondo (nel 2011 sono stati venduti a livello mondiale 43.237 veicoli elettrici dai vari costruttori; le vendite della Nissan Leaf a febbraio 2012 erano così ripartite: 12.300 in Nord America, 10.800 in Giappone e 2.500 in Europa. Per l'italia: 11 in Italia, dati: marzo 2012, per il 2012 previste 270 consegne.
Dal 2013: 150.000 unità all'anno prodotte negli USA, 50.000 in Giappone, 50.000 in Europa.
Passengers: 5
Weight: 1520 kg
Driving range: 175 km
Battery: 24 kWh
Nissan LEAF
European Car of the Year 2011
World of the Year 2011
Japan Car of the year 2011

Peugeot iOn (*) 3.000 circolanti circa in Europa, di cui 95 in Italia a marzo 2012.

(*) Il Gruppo PSA Peugeot-Citroen in Europa afferma di aver consegnato 4 mila unità alle quali si aggiungono 6 mila contratti (a dicembre 2011): si tratta di una versione della Mitsubishi i-Miev.




Passengers: 4
Weight: 1120 kg
Driving range: 140 km
Battery: 16 kWh
Peugeot iON - Citroen C-ZERO 


Altri modelli dotati di protocollo CHAdeMO di prossima introduzione


Vetture

Infiniti LE (2014), berlina 5 posti di lusso, dotata anche di ricarica senza fili a risonanza magnetica.


Toyota iQ EV (2012?).

















Veicoli commerciali
LCV come Nissan e-NV200 (foto) e Mitsubishi Minicab Miev


Camion leggeri
e-NT400 ATLAS Concept (mostra di riferimento)





Veicoli elettrici compatibili trasformati partendo da veicoli endotermici

Fiat Qubo Micro-vett con opzione CHAdeMO.










Fiat 500 Micro-vett con opzione CHAdeMO.












Modelli sprovvisti del protocollo CHAdeMO più diffusi

Smart ED: 2000 esemplari circolanti. Dal 2013 è prevista una produzione di decine di migliaia di esemplari.
Tesla Roadster: 2600 esemplari (2008-2011).
Tesla Model S: 20.000 esemplari l'anno dal 2013.

Modelli di prossima diffusione (alcuni già prenotabili):

Ford Focus EV
Ford Transit Connect
Renault Zoe (produzione annua ignota, disponibile dal Q3 2012, dispone di un sistema di ricarica veloce in corrente alternata trifase da 22 a 43 kW con i medesimi contatti utilizzati per la ricarica monofase).
Renault Kangoo Z.E. (produzione annua ignota, disponibile entro il Q1 2012).
Renault Fluance Z.E. (produzione annua ignota, disponibile a metà 2012).
Non si considera il quadriciclo Renault Twizy.


Altri costruttori americani o europei, in particolare tedeschi, devono comunicare ancora le date di disponibilità dei loro prodotti e dei volumi produttivi (ma si parla del 2013 o per alcuni degli anni 2014-2015 e anche 2017-2018).

giovedì 5 aprile 2012

Distributore elettrico a prezzi ridotti: per tutti i veicoli elettrici compatibili CHAdeMO e per quelli che caricano in corrente alternata

LA RIVOLUZIONARIA RICARICA RAPIDA CHADEMO MADE IN NISSAN ARRIVA IN EUROPA: SUBITO 400 INSTALLAZIONI E MIGLIAIA ENTRO IL 2015

Il distributore elettrico "Quick Charger" estende notevolmente l’autonomia delle auto elettriche "CHAdeMO compliant", che potranno percorrere distanze maggiori. Le unità di ricarica saranno collocate in stazioni di servizio, aeroporti, parcheggi e altri snodi critici della viabilità stradale.
Grazie ad una visione aperta del mercato e sicura della qualità dei suoi prodotti, Nissan ha costruito in serie degli apparati che sono in grado di ricaricare ad alta potenza anche i veicoli sprovvisti della porta in corrente continua CHAdeMO purché accettino potenze fino a 43 kW.

Invece di dire vado a fare benzina o gasolio... come diremo? "Vado a fare energia!", "Vado a fare un po' di batteria!", "Faccio un po' di elettricità e arrivo!". O il classico: "Vado a fare il pieno!".

E come diremo presso il Distributore elettrico? "Mi metta 100 chilometri, grazie!", "Faccia venti minuti, grazie!"...







Nissan ha annunciato l’arrivo delle prime 400 unità di ricarica gratuite Quick Charger in corrente continua (c.c.), che saranno installate in punti chiave dell’infrastruttura europea. In soli 30 minuti, il rivoluzionario sistema in c.c. da 400 volt consente di ricaricare Nissan LEAF e qualsiasi veicolo elettrico compatibile con CHAdeMO all’80% della capacità. Sviluppato da Nissan sulla base di una tecnologia innovativa coperta da brevetto, è certificato CE e TÜV in tutti i Paesi d’Europa.

Il nuovo distributore elettrico "Quick Charger" di Nissan estende notevolmente l’autonomia delle auto elettriche, che potranno percorrere distanze maggiori. Le unità di ricarica saranno collocate in stazioni di servizio, aeroporti, parcheggi e altri snodi critici della viabilità stradale. Nissan fornisce le prime unità a titolo gratuito per incentivare la creazione di reti di ricarica nazionali e promuovere i valori della mobilità elettrica.

Il progetto aprirà vari “corridoi a emissioni zero”, come la tratta Parigi-Amsterdam, che, una volta completata, permetterà ai guidatori di Nissan LEAF di recarsi dalla capitale francese alla maggiore città dei Paesi Bassi senza problemi di autonomia. Lungo i percorsi saranno installate stazioni di ricarica a cura di aziende partner, con le quali Nissan ha stipulato accordi di licenza per la vendita o la produzione del nuovo sistema. Questi partner commerciali installeranno migliaia di sistemi di ricarica nei prossimi due anni, ampliando radicalmente l’infrastruttura a supporto degli EV.

Le nuove unità hanno dimezzato le dimensioni e i costi rispetto alla ricarica rapida di precedente generazione. L’attuale prezzo, inferiore ai 10.000 euro, le rende più accessibili e convenienti per gli operatori commerciali perché in grado di offrire in maniera affidabile un alto livello di servizio a molti veicoli al giorno. Nissan adotta un approccio attivo al mercato dei veicoli elettrici, nell’ambito del quale si inquadra questa iniziativa. L’obiettivo è diffondere la mobilità ecologica in tutti i Paesi europei.

Paul Willcox, Senior Vice President Vendite e Marketing di Nissan in Europa, ha dichiarato: “È il primo passo storico verso la creazione di una rete europea di ricarica rapida che metterà i veicoli elettrici alla portata della maggioranza delle persone. La nostra infrastruttura sarà utilizzabile da tutti i veicoli conformi allo standard CHAdeMO, non solo dai proprietari di Nissan LEAF. Le colonnine sono compatibili anche con il sistema di ricarica rapida in c.a. da 43 kW dell’alleata Renault, in vista di una futura espansione. Nissan vuole abbattere le barriere che i clienti percepiscono come ostacoli all’acquisto di un veicolo elettrico – senza aspettare che altri lo facciano per noi. Riteniamo che questo approccio olistico sia fondamentale per il successo del nostro programma di mobilità elettrica in Europa”.

I veicoli compatibili sono la  Nissan LEAF, ma anche gli altri veicoli dotati di porta di ricarica ad alta potenza in corrente continua CHAdeMO come la  Citroen C-ZeroMitsubishi i-MievPeugeot iOn (oltre alla futura Toyota iQ EV dotata del protocollo CHAdeMO) e il furgone leggero Fiat Qubo by Micro-Vett con opzione CHAdeMO. Con il Quick charger di Nissan e dei suoi partner, essendo predisposto per essere interoperabile aggiungendo un bocchettone Mennekes, potranno essere ricaricati ad alta potenza veicoli elettrici che accettano solamente corrente alternata come la Renault Zoe in arrivo nel 2013, oltre agli altri veicoli in grado di accettare potenze di ricarica fino a 43 kW.

La Nissan LEAF è il primo veicolo elettrico per il mercato di massa eletto Auto dell’Anno 2011 in Europa, in Giappone e nel mondo. Dalla sua introduzione nel dicembre del 2010 ne sono state vendute oltre 27.000 unità ed è attualmente l’auto elettrica più venduta a livello globale (a febbraio 2012: 12.300 in Nord America, 10.800 in Giappone e 2.500 in Europa) con al momento un solo sito produttivo e con 12 mesi netti di produzione se si considera lo stop forzato a seguito del terremoto di un anno fa e il ritmo ridotto per il razionamento energetico in vigore in Giappone. Il motore elettrico in c.a. sviluppa 80 kW di potenza e 280 Nm di coppia, per raggiungere una velocità massima di 145 km/h. È alimentato da una batteria laminata agli ioni di litio, sviluppata da Nissan, con potenza superiore a 90 kW. Per una ricarica standard completa occorrono 8 ore; il sistema Quick Charge, invece, in condizioni ottimali ripristina l’80% della capacità della batteria in soli 30 minuti. Nissan LEAF ha ottenuto 5 stelle nei severi test Euro NCAP ed è una delle auto più sicure in circolazione. Le sue dotazioni includono aria condizionata, navigatore satellitare e retrocamera per il parcheggio, sistema di comunicazione CARWINGS. La produzione europea di Nissan LEAF sarà avviata ad inizio 2013 nello stabilimento inglese di Sunderland.