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sabato 24 marzo 2012

La via all'efficienza: gli approcci diversi di Europa e Stati Uniti. Chi è più incisivo?

L'Europa punta sulla mobilità elettrica per raggiungere gli obiettivi che si è posta al 2050
Nei giorni scorsi al Parlamento europeo sono stati presentati 4 progetti (MOBI.Europe, ICT4EVEU, MOLECULES e sm@rtCEM) che si inquadrano nel programma della Commissione europea finalizzato all'appoggio della competitività e dell'innovazione (CIP), con l'obiettivo di dimostrare che la riduzione delle emissioni di CO2 collegate al trasporto sia nelle aree urbane che interurbane sia possibile, come anche aumentare il livello di conoscenza dei benefici della mobilità elettrica.
Del resto l'Unione europea si è posta un obiettivo ambizioso, cioè escludere qualsiasi veicolo a combustione interna dalle città e ridurre del 60% (rispetto al 1990) le emissioni di gas serra nel settore dei trasporti al 2050, obiettivo che può essere centrato solo attraverso un nuovo impulso alla ricerca indirizzata verso le nuove tecnologie e il consenso degli utilizzatori finali, cioè i cittadini.
I quattro progetti promossi dal Parlamento europeo hanno i seguenti obiettivi specifici: aumentare la cooperazione nel settore e supportare interoperabilità e standards comuni a beneficio degli utilizzatori finali; promozione della mobilità elettrica, da parte delle amministrazioni pubbliche, come una reale alternativa per la mobilità urbana e interurbana; testare e sviluppare standards per l'integrazione di sistemi di mobilità elettrica tra diversi paesi europei; testare soluzioni di ricarica intelligente (smart charging) dei veicoli al fine di aumentare l'efficienza della rete e contribuire ad una maggiore integrazione delle energie rinnovabili; dimostrare direttamente al pubblico i benefici prodotti dai nuovi veicoli, dai servizi ad essi associati e dall'interoperabilità delle soluzioni adottate a livello urbano, nazionale e transnazionale (con soluzioni di roaming tra paesi).
Uno dei progetti che ha destato maggiore interesse è MOBI.Europe, che presenta al suo interno le tre iniziative di mobilità elettrica che sono attualmente nello stato più avanzato in Europa: due di livello nazionale (MOBI.E in Portogallo e ecar IRELAND in Irlanda) e una di livello cittadino (Amsterdam electric). «Il nostro progetto - ha dichiarato João Jesus Caetano, coordinatore MOBI.Europe - riunisce dodici entità pubbliche e private, alcune delle quali sono pionieri e tra i principali attori del recente sviluppo tecnologico della mobilità elettrica in cinque paesi europei: Portogallo, Irlanda, Olanda, Spagna e Francia. MOBI.Europe è un progetto di integrazione, basato su sistemi Tic (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione), che mira a garantire l'interoperabilità di quattro differenti iniziative in corso in Europa sia a livello di comunicazione che di business».
«Attraverso il progetto - ha continuato Caetano - contiamo di dare un contributo alla definizione di standards sia a livello di comunicazione che di business, che possano aiutare a creare, in un futuro molto prossimo, una infrastruttura europea per la mobilità elettrica pienamente interoperabile. Ci aspettiamo inoltre di mostrare come imprese europee stiano diventando i principali agenti di innovazione a livello mondiale in questo eccitante e promettente settore di sistemi intelligenti per la mobilità elettrica (smart-connected electro-mobility)». 

Incentivi auto elettriche 2012: negli USA Obama li innalza a 10mila dollari

obama
Auto elettriche, almeno negli Usa sembra stiano guadagnando lo spazio che meritano, visto che il Presidente Obama ha di recente annunciato che il nuovo bilancio 2012 prevede incentivi fino a 10.000 dollari per l'acquisto di veicoli elettrici.
Sale dunque la cifra stanziata dall'amministrazione Obama a vantaggio della mobilità sostenibile. Attualmente, per l'acquisto di un veicolo completamente elettrico, si ha diritto ad un credito d'imposta di 7.500 dollari (emanato ai tempi del suo predecessore, George W. Bush) che viene visualizzato quando si compila le dichiarazione dei redditi dell'anno. Ma grazie al nuovo piano di incentivi, gli sconti consentirebbero ai consumatori di tagliare ben 10 mila dollari dal costo stesso dell'auto elettrica, proprio al momento dell'acquisto.
Si tratta di un grosso passo in avanti, visto che molti dei modelli di auto alimentate ad elettricità sono ancora troppo costosi per i consumatori medi. In questo modo, ad esempio la Chevy Volt scenderebbe da 41.000 a 31.000 dollari, la Nissan LEAF da 36.000 a 26.000 e la nuova Mitsubishi a meno di 20.000.

Quest'ultima potrebbe essere già più accessibile, e comunque potrebbe essere considerato un buon investimento visto anche il rincaro globale dei prezzi dei carburanti. La mobilità americana presto potrebbe tingersi di verde.
E non è tutto. Lo sconto di 10.000 dollari potrebbe essere applicato anche ai veicoli a gas naturale e ad altri veicoli tecnologici ad energia pulita, o quelli a idrogeno.
E in Italia? Anche il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha fatto sapere di essere al lavoro per attuare un nuovo sistema di incentivi dedicati al settore delle auto elettriche. In Parlamento, promette Clini, si discuterà preso un disegno di legge bipartisan che sancirà l'avvio di nuovi incentivi: L'auto elettrica sta diventando un prodotto significativo, anche se di nicchia, per i sistemi urbani. Ci sono grandi case automobilistiche europee che stanno investendo su questo. Io spero che l'Italia riesca a consolidare la sua capacità produttiva per fare in modo che non succeda quello che è successo con il fotovoltaico. Siamo diventati importatori di moduli fotovoltaici, piuttosto che cogliere l'occasione degli incentivi per stimolare la produzione nazionale.


Se le tecnologie sono efficienti vanno diffuse e all'inizio, per un periodo limitato, possono essere incentivate con le risorse tolte alla tecnologie meno efficienti più diffuse, ma sovvenzionate. L'Europa promuove progetti pilota, gli Stati Uniti promuovono la costruzione fabbriche che producono le nuove tecnologie e contemporaneamente ne facilitano l'accesso dei consumatori consapevoli.

venerdì 30 dicembre 2011

Mobilità elettrica e esternalità positive per la salute: una risposta veloce può essere il retrofit 100% elettrico o ibrido seriale

Permane purtroppo ancora alla fine di quest'anno, comunque importante, che ha visto il diffondersi di una consapevolezza sulla necessità di adottare una strategia per i veicoli elettrici anche in Italia, l'incertezza su cosa fare in modo corale a livello nazionale per cambiare di segno le esternalità negative derivanti dalla mobilità.


In Italia sono oltre 48 milioni i veicoli che circolano sulle strade, 15 milioni in più rispetto a 20 anni fa. Di questi, il 75%, circa 36 milioni, è rappresentato da autovetture private: un dato che fa dell’Italia uno dei Paesi con il più alto tasso di motorizzazione al mondo e che si traduce in un forte impatto sull’ambiente e sulla qualità dell’aria.
Il settore dei trasporti dipende infatti quasi totalmente dal consumo di prodotti petroliferi ed è responsabile in Italia di circa 1/4 del totale delle emissioni in atmosfera di sostanze climalteranti.
Nello specifico, i trasporti sono responsabili a livello nazionale del 43% del monossido di carbonio, del 51,7% degli ossidi di azoto, del 23,5% del PM10 e del 54,7% del benzene emessi in atmosfera. La percentuale sale ancora se consideriamo soltanto le aree urbane dove si concentra il maggior numero di veicoli circolanti. Basti pensare che auto, moto e veicoli commerciali sono responsabili del 50% delle polveri sottili di Roma o dell’84% degli ossidi di azoto di Napoli.
Una situazione che si traduce in costi elevatissimi in termini di sanzioni UE comminate al nostro Paese. La multa per i continui sforamenti nelle emissioni di PM10 dovrebbe aggirarsi intorno ai 700 milioni all’anno, superiore, secondo Legambiente, agli investimenti necessari per rendere operativo un piano nazionale di riduzione dell’inquinamento urbano, il cui costo sarebbe di 600 milioni l’anno.
A farne le spese è anche e soprattutto la salute. Secondo i dati diffusi recentemente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 7 mila le morti premature provocate ogni anno dallo smog nelle sole Regioni del Nord Italia.
In questo scenario l’auto elettrica può dare un grande contributo in termini di sostenibilità della mobilità urbana. Attualmente il 13,3% delle autovetture circolanti in Italia sono Euro 0, quindi prive di qualsiasi dispositivo anti-inquinante, mentre soltanto l’1% dispone di motorizzazioni Euro 5. In questo contesto anche la sola sostituzione con veicoli elettrici del 10% del parco circolante complessivo porterebbe un significativo miglioramento della qualità dell’aria con unariduzione annua di circa 3.600 tonnellate di PM10, 55.000 tonnellate di ossidi di azoto (NOx) e 470 tonnellate di benzene.
Un obiettivo che, grazie alle prestazioni del tutto simili a quelle dei veicoli tradizionali e a un’autonomia che ormai supera i 160 km con una ricarica, sembra del tutto alla portata delle nuove auto elettriche in commercio o in via di commercializzazione: secondo dati CIVES, infatti, il 60% dei guidatori europei precorre meno di 30 km al giorno e più del 90% non supera i 100 km.
Ma il mercato è pronto? Sembrerebbe di sì. Secondo gli ultimi sondaggi di Deloitte e Gfk Eurisko, 7 italiani su 10 si dicono pronti a considerare l’acquisto di un’auto elettrica, a condizione, però, che vengano predisposte in maniera capillare leinfrastrutture di ricarica necessarie. Una conditio sine qua non di fondamentale importanza su cui molto si sta lavorando.


Un'alternativa possibile: il retrofit elettrico ibrido seriale per accelerare la migrazione verso la mobilità elettrica


Incentivi alla “riconversione” elettrica della mobilità a Bologna.


La mobilità di massa permessa dallo sviluppo delle automobili ha portato sicuramente grande giovamento al nostro benessere economico, minando tuttavia la vivibilità delle città e addirittura la nostra salute, rendendo l’aria pressoché irrespirabile.
Ci siamo adattati a vivere in sfere ambientali avvelenate perché implicitamente sappiamo bene che la soluzione sarebbe la riduzione della nostra mobilità, un deciso peggioramento del nostro stile di vita.
La situazione tuttavia insostenibile ha portato al moltiplicarsi delle giornate senz’auto in molte città, alla pedonalizzazione, alle targhe alterne e così via.
Ciò che serve, invece, è una rivoluzione sostenibile. In questo senso, oltre allo sviluppo urbanistico di piste ciclabili e aree pedonalizzate – per migliorare almeno la congestione del traffico – è sempre più necessario un intervento nella direzione di una sostituzione del parco auto attuale con veicoli elettrici non inquinanti.
Tale riconversione non solo farebbe da volano all’economia ma farebbe letteralmente rinascere le nostre città liberando l’aria dallo smog.
Se ancora non si vedono in giro colonnine per la ricarica elettrica (ma in realtà non è questo un reale problema...), molte case automobilistiche si stanno attrezzando per aggredire e dominare un mercato che non può attendere ancora a lungo. L’inevitabilità della riconversione elettrica è frenata probabilmente solamente da una certa inerzia della domanda e di una mancanza di intraprendenza e coraggio dell’offerta che però, se tentenna, è a causa sicuramente della crisi economica (che è anche crisi dei consumi) ma anche, e soprattutto, per l’inadeguatezza della rete elettrica attuale (aspettando la smart grid a fine decennio!) e di una mancanza della rete di rifornimento nonché degli standard comuni (per capirci, per mettere benzina in un serbatoio basta un buco, più complesso con il rifornimento elettrico). Messa tra parentesi la resistenza delle lobby petrolifere, quello che manca veramente è un forte volano pubblico in questa direzione.
Non per niente, se la situazione rimane complicata per le automobili, molto più semplice risulta l’uso e la diffusione di mezzi di trasporto elettrici come le biciclette e i motocicli. Infatti, almeno in questi ambiti sono comparsi qua e là gli incentivi alla mobilità elettrica.
Dal 22 settembre è partita anche a Bologna la campagna di incentivi per la riconversione innanzitutto dei motocicli: bici a pedalata assistita e scooter elettrici si possono quindi acquistare con forti incentivi che vanno dai 300 ai 600 euro.

Retrofit elettrico per le vetture esistenti, mantenendo una fruibilità accettabile anche su lunghe distanze
Ma anche per i veicoli potrebbe essere lanciata questa sfida tecnica: riconversione volontaria incentivata con norme di favore per l'accesso in città (che già ci sono...) per chi trasforma in veicolo ibrido seriale a trazione elettrica e ricaricabile da rete un veicolo a trazione termica, riducendo ad un terzo il serbatoio originario. Per fare questo occorre l'introduzione nell'ordinamento tecnico italiano (in altri paesi europei questa possibilità esiste già) di operare oculate modifiche ad un veicolo senza il consenso del produttore, utilizzando kit omologati.
La riduzione ad un terzo della capacità originaria del serbatoio, consente nello spazio lasciato libero di installare un modulo specifico per quel modello di vettura contenente la batteria agli ioni di litio (meglio se litio polimeri, della capacità di alcuni kWh: circa 10); va sostituito all'interno della scatola del cambio il gruppo frizione con un motore elettrico piatto (da 40 a 60 kW), raffreddato a liquido. All'interno del vano motore verrebbe alloggiato l'inverter e l'elettronica di controllo, incluso il carica batteria (raffreddati a liquido) e un supercapacitore (a materiali nanostrutturati, quanto prima) per recuperare più efficacemente energia durante le decelerazioni e ridurre il carico di lavoro per la batteria di trazione. L'inverter potrebbe in opzione essere strutturato per assolvere le funzioni di caricabatteria aggiungendo più linee di potenza bidirezionali e relative protezioni, oltre che gli altri flussi di energia durante i vari stati di funzionamento del veicolo. All'interno della scatola del cambio verrebbe alloggiato un rinvio meccanico inseribile, gestito dall'elettronica del veicolo, per collegare il motore termico direttamente alle ruote nelle andature autostradali per aiutare il motore elettrico. Il sistema di gestione provvederebbe a ricaricare la batteria di trazione mediante inversione dei flussi di energia durante i rilasci o i tratti in discesa. L'autonomia combinata elettrica e termica di un veicolo del genere potrebbe essere attorno ai 300 km, ricaricabili su strada in qualsiasi distributore di carburante.

Alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici dà l'esempio l'Alleanza Renault-Nissan: leader mondiale nella produzione di veicoli elettrici


Alleanza Renault-Nissan porta i veicoli al COP17 sui cambiamenti climatici
Nissan LEAF in vendita in Sud Africa nel 2013
Per la prima volta una flotta di veicoli di serie 100% elettrici percorrerà le strade del continente africano. In occasione della Conferenza COP17 verranno effettuati i primi test drive pubblici di TWIZY
Per la prima volta in assoluto, una flotta di veicoli di serie a zero emissioni percorrerà le strade dell’Africa.
Una dozzina di auto elettriche dell’Alleanza Renault-Nissan mostrerà i benefici del trasporto eco-sostenibile fornendo servizi navetta a zero emissioni durante l'utilizzo per i delegati alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che avrà luogo a Durban in Sud Africa dal 28 novembre al 9 dicembre. La 17ª Conferenza delle Parti (meglio nota come COP17) mira a "portare le concentrazioni di gas serra a un livello tale da evitare che l’uomo interferisca con il sistema climatico".
I veicoli elettrici, che possono essere ricaricati con fonti di energia rinnovabili come l'energia solare ed eolica, giocheranno un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi della COP17 e nel ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici.
L'Alleanza Renault-Nissan è leader mondiale nella tecnologia dei veicoli elettrici ed è l’unico gruppo automobilistico mondiale ad offrire un’ampia gamma di veicoli elettrici non alimentati a benzina o gasolio. L'Alleanza Renault-Nissan prevede di vendere 1,5 milioni di veicoli a emissioni zero entro il 2016.
Nissan ha già venduto più di 20.000 LEAF su tre continenti, il che la rende l’auto elettrica più diffusa al mondo. Renault sta introducendo sul mercato fra fine 2011 e l’inizio del 2012 la furgonetta commerciale KANGOO Z.E., la berlina familiare FLUENCE Z.E. e il biposto urbano TWIZY, cui seguirà nel secondo semestre 2012 la berlina compatta ZOE.
Al COP17, l'Alleanza offrirà l’opportunità di effettuare i test drive di Renault TWIZY, un veicolo divertente da guidare che si ricarica con una tradizionale presa di corrente. In occasione della Conferenza COP17 verranno effettuati i primi test drive pubblici di TWIZY, un antidoto contro l'inquinamento dell’aria e acustico che affligge alcune delle più grandi città del mondo. I test drive di Twizy avranno luogo presso il Moses Mabhida Stadium durante tutta la conferenza.
Durante il COP17, l’Alleanza permetterà, inoltre, di conoscere da vicino la tanto acclamata Nissan LEAF, nominata Auto dell'Anno 2011, e della berlina elegante Renault FLUENCE Z.E. Entrambe le vetture fungeranno da navette per i delegati della Conferenza e saranno disponibili anche per effettuare test drive.
Durante la Conferenza chiunque potrà iscriversi per effettuare i test drive, presso lo stand dell'Alleanza presso l’Expo Climate Change Response nei pressi del Durban International Convention Center. Il percorso dei test drive partirà dall’Expo per arrivare al leggendario Moses Mabhida Stadium per poi fare ritorno.
Il Sud Africa mira a diventare leader del continente africano nella produzione di energia pulita. Il Paese spera di costruire una delle più grandi centrali di energia solare del mondo, uno sforzo ambizioso che farebbe aumentare l'accesso all'energia elettrica e contemporaneamente ridurre la dipendenza della regione dai combustibili fossili. Specchi giganti e pannelli solari ricoprirebbero la provincia di Northern Cape, che fa parte del 3 per cento delle regioni più soleggiate al mondo.
“L'Alleanza Renault-Nissan plaude ciò che il Sud Africa e tutte le nazioni rappresentate al COP17 stanno facendo per ridurre le minacce al nostro ambiente e alla qualità di vita a causa del riscaldamento globale", ha detto Hideaki Watanabe, vice presidente della Business Unit Zero Emission di Nissan, e direttore generale del Zero Emission Business dell’Alleanza Renault-Nissan.
"L'Alleanza vuole far parte della soluzione per una società sostenibile. I nostri veicoli elettrici - che non consumano benzina o gasolio - offrono una soluzione reale e conveniente per ridurre drasticamente le emissioni di CO2 ".
Nissan ha annunciato che commercializzerà Nissan LEAF in Sud Africa nel 2013, se avranno successo i colloqui tra il governo e l'industria automobilistica sulla creazione di una infrastruttura di ricarica e l'introduzione di incentivi al cliente.

Mobilità elettrica: le iniziative del Trentino-Alto Adige, Toscana e Lombardia


MOBILITÀ ELETTRICA APPLICATA IN ITALIA: SEMPRE PIÙ NUOVI SEGNALI NEL NUOVO ANNO.

Un disegno organico a livello nazionale sulla mobilità elettrica entrerà nell'agenda del Governo Monti impegnato per lo sviluppo economico sostenibile e a zero emissioni del Paese?


Vedi anche:
Una strategia per i veicoli elettrici anche in Italia
Veicoli ecologici, incentivi regionali In Friuli: 2000 euro


Trentino-Alto Adige/SuedtirolTrentino: in Commissione contributi eco-veicoli
Negli ultimi quattro anni investiti dalla Provincia 35 milioni

I nuovi criteri per l'acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e la modifica dell'alimentazione con carburanti meno inquinanti sono stati oggi al centro dei lavori della terza Commissione del Consiglio provinciale. Negli ultimi quattro anni i contributi erogati dalla Provincia per ils ettore ammontano a 35 milioni di euro per un totale di circa 15.000 interventi. La parte del leone l'ha fatta il fotovoltaico per oltre un terzo delle concessioni.
La delibera oggetto del parere odierno prevede il mantenimento pressoché inalterato dei criteri, eccetto alcune modifiche in ordine ai veicoli a pedalata assistita, per i quali lo scorso anno si sono registrate circa 1.000 domande di contributo, con un trend in forte aumento dal 2009 ad oggi (da 543 nel 2009 si è passati a 627 nel 2010 e a 951 nel 2011). Una novità interessante è rappresentata dalla possibilità di dotare del kit batteria+motore anche i mezzi convenzionali. La delibera approvata dalla Commissione, presieduta da Roberto Bombarda (Verdi) prevede una diversificazione del contributo in ordine al tipo di batteria. 
(Fonte: ANSA).


Toscana: oltre 7 milioni di euro per promuovere la mobilita' elettrica con due bandi

Saranno pubblicati entro la fine di gennaio 2012 due bandi destinati ad incentivare l'utilizzo dei mezzi di trasporto elettrici in Toscana. Priorità delle iniziative, approvate dalla Giunta nei giorni scorsi, è aiutare i Comuni del terrirorio a ridurre le emissioni di gas inquinanti, mettendo a disposizione fondi comunitari e regionali.
Gli avvisi sono destinati alle 31 amministrazioni toscane che, a causa degli alti livelli di inquinamento, sono tenute ad elaborare i cosiddetti Piani di azione comunale.
Il primo, che usufruirà di 4,5 milioni di euro di fondi comunitari, intende favorire la realizzazione delle infrastrutture indispensabili alla mobilità elettrica (come, ad esempio, le colonnine per il rifornimento dei mezzi) e prevede un finanziamento fino all’80% delle spese ammissibili per l'intervento.
Il secondo, con risorse regionali pari a 2,8 milioni di euro, è invece destinato, principalmente, ad incentivare l’acquisto di mezzi elettrici.
Obiettivo degli strumenti, ha spiegato l’assessore all’ambiente e all’energia, Anna Rita Bramerini, “è quello di finanziare un numero limitato di progetti integrati, che vedano però coinvolti il più alto numero possibile di Comuni in modo da rendere al massimo efficace l’intervento. A livello regionale è stato ricercato con successo un raccordo con l’area di coordinamento che si occupa di mobilità sostenibile, mentre a livello scientifico abbiamo pensato di coinvolgere i professori del comitato di indirizzo del distretto tecnologico delle rinnovabili e della green economy per supportare i Comuni nella predisposizione dei progetti. In questo modo riteniamo di incidere su più fronti: la riduzione dei livelli di inquinamento nelle città; lo stimolo ad un segmento importante della green economy; e l’avvio di progettualità nuove come ad esempio quelle legate allo sviluppo del car sharing”.
''La guerra allo smog passa anche dall'aumento dei mezzi elettrici''. Ed è questa la priorità del ''doppio'' bando della Regione Toscana che mette a disposizione dei Comuni toscani fondi comunitari e regionali per incrementare il parco delle auto corredate di ''spina''. In Toscana sono 31 i Comuni che, a causa della qualità dell'aria che qui è stata rilevata, sono tenuti a elaborare i Piani di azione comunale, ovvero quei piani studiati per ridurre le emissioni inquinanti.
I Comuni sono: Arezzo, Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Capannori, Carrara, Cascina, Empoli, Firenze, Grosseto, Lastra a Signa, Livorno, Lucca, Massa, Montale, Montecatini Terme, Montemurlo, Pisa, Pistoia, Piombino, Poggibonsi, Pontedera, Porcari, Prato, Rosignano Marittimo, S. Croce sull'Arno, Scandicci, Sesto Fiorentino, Siena, Signa e Viareggio.
Ed è a loro, tra i Comuni più popolati della regione, che è rivolto il ''doppio'' bando che vuole attivare in Toscana e comunque in un'area territorialmente vasta un vero e proprio sistema di mobilità elettrica. Il primo bando impiega fondi comunitari per 4,5 milioni di euro ed è dedicato alla realizzazione delle infrastrutture necessarie a questo tipo di mobilità (come le colonnine) e finanzia fino all'80% dell'intervento. Il secondo bando invece impiega 2,8 milioni di euro tutti regionali, che sono stati attivati con una delibera di giunta approvata ieri, ed è rivolto per lo più all'acquisto di mezzi elettrici che potranno fare direttamente le amministrazioni comunali coinvolte fino al 100% del costo.
''L'obiettivo di queste iniziative - spiega l'assessore regionale all'ambiente e all'energia Anna Rita Bramerini - che nel complesso mettono a disposizione oltre 8 milioni di euro, è quello di finanziare un numero limitato di progetti integrati, che vedano però coinvolti il più alto numero possibile di Comuni in modo da rendere al massimo efficace l'intervento".
"A livello regionale - aggiunge - è stato ricercato con successo un raccordo con l'area di coordinamento che si occupa di mobilità sostenibile, mentre a livello scientifico abbiamo pensato di coinvolgere i professori del comitato di indirizzo del distretto tecnologico delle rinnovabili e della green economy per supportare i Comuni nella predisposizione dei progetti. In questo modo riteniamo di incidere su più fronti: la riduzione dei livelli di inquinamento nelle città; lo stimolo ad un segmento importante della green economy; e l'avvio di progettualità nuove come ad esempio quelle legate allo sviluppo del car sharing''.
(Fonte: ADN-Kronos)


Dalla Regione Lombardia due milioni per i taxi ecologici e veicoli privati
Bando aperto per tutto il 2012: un milione di euro è stato destinato come contributo all'acquisto di autovetture nuove a trazione elettrica. Il finanziamento potrà avvenire erogando un contributo più elevato del 35%. Il restante milione quale contributo all'acquisito di vetture nuove di classe ambientale almeno euro 5 a trazione ibrida elettrica

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo, ha deliberato lo stanziamento di due milioni di euro per contribuire al rinnovo del parco taxi con l'acquisto di veicoli più ecologici e meno inquinanti.
E' un momento di svolta per lo sviluppo della mobilità sostenibile e la Regione Lombardia vuole contribuire a diffondere questa scelta virtuosa perché l'incremento di autoveicoli a trazione elettrica consentirà di coniugare la libertà di movimento con il rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini. Gli stanziamenti introdotti dalla Giunta regionale a favore dell'acquisto di taxi ecologici, hanno dunque lo scopo di incentivare l'industria e i privati a percorrere questa strada, l'unica che può essere efficace ed avere un futuro di sviluppo economico e salubrità.
Un milione di euro è stato destinato come contributo all'acquisto di autovetture nuove a trazione elettrica. Il finanziamento potrà avvenire erogando un contributo più elevato del 35 per cento rispetto agli attuali limiti previsti dalla norma vigente. Il bando resterà aperto per tutto il 2012.

Il restante milione di euro viene destinato quale contributo all'acquisito di vetture nuove di classe ambientale almeno euro 5 a trazione ibrida elettrica, nella misura del 20 per cento e per un massimo di 6000 euro.
Le auto devono avere i seguenti requisiti:
- 5 posti compreso il conducente e una capacità utile del bagagliaio pari ad almeno 300 litri;
- da 6 a 9 posti compreso il conducente;
- devono essere auto immatricolate dal 16 marzo 2010 al 31 dicembre 2011.
Sono finanziati anche interventi per agevolare l'accesso all'auto alle persone disabili attraverso il finanziamento del 75 per cento del costo dell'intervento.

Ora faccia la sua parte il Governo: gli strumenti ce li ha già pronti
Questi ed altri sono alcuni esempi di come a livello locale e regionale si stanno facendo finalmente apprezzabili passi per applicare la mobilità elettrica. A maggior ragione, all'avvio della seconda fase "CrescItalia" che deve avviare con decisione uno sviluppo virtuoso di almeno 15 anni, serve un disegno organico a livello nazionale sulla mobilità elettrica che permei l'agenda del Governo Monti che si dichiara impegnato per lo sviluppo economico sostenibile e a zero emissioni del Paese: è questo il segnale che va dato all'industria nazionale, per un nuovo paradigma avanzato di sviluppo industriale che coniughi rinnovabilità delle fonti di energia impiegate, reti intelligenti, efficienza. Altrimenti, se questo invito non verrà colto e visto che il mondo va avanti, sono pronti i sistemi industriali d'eccellenza locali. Se faranno bene, il merito verrà riconosciuto dal mercato e il Paese risorgerà nonostante qualcun altro - ridotto già ad uno zombie e bocciato dal mercato - si fosse voltato dall'altra parte a guardare il baratro che lo attende.

mercoledì 28 settembre 2011

Veicoli elettrici: il break even è dopo cinque anni


Auto elettriche: fanno bene anche al portafogli?

L'auto elettrica fa bene all'ambiente ma conviene anche al portafogli? L'aritmetica dice che il break even è dopo 5 anni. Non male come risultato per una tecnologia raffinata e innovativa.
Le auto elettriche sono economicamente convenienti? La domanda, in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, se la sono posta milioni di automobilisti alle prese con il caro carburante. Se dall'altra parte dell'Atlantico il prezzo alla pompa si avvicina a costare 1 euro al litro, da noi costa il 60% in più al punto che i veicoli emissioni zero (ribattezzati anche i "consumo quasi zero") diventano sempre più appetibili. In questa sede prenderemo in considerazione esclusivamente l'aspetto economico della mobilità elettrica, tralasciando per un attimo la la parte dell'equazione riguardante la questione ambientale, che pone questo tipo di veicoli in sicuro vantaggio.

Il prezzo di acquisto fa la differenza
Ad andare a fare i conti in tasca alle auto a batteria e a quelle a carburanti fossili ci ha pensato una consulente finanziaria della rivista americana Kiplinger Jessica Anderson, che ha preso la calcolatrice e si è messa al lavoro: "Dipende prima di tutto su quale auto elettrica si fanno i conti" inizia a dire.
Ricordando che la domanda chiave è se il maggior prezzo di acquisto di una emissioni zero viene pareggiato dal risparmio sulla benzina, considerando una durata media di possesso di 5 anni. Indicativamente se entro questo lasso di tempo non si notano benefici al portafoglio, e non si è spinti da motivazioni ambientali, meglio ritornare al motore a scoppio.

Leaf e Volt a confronto negli Stati Uniti
La ricercatrice ha preso ad esempio le due vetture a batteria più diffuse negli States - la Chevrolet Volt e la Nissan Leaf - paragonandole rispettivamente con la Chevy Cruze LTZ e la Nissan Versa S Hatchback. In pratica: due modelli simili per dimensioni e prestazioni.
"Nonostante i due veicoli elettrici (la Volt ha però anche un piccolo motore termico) costino circa 18.000 dollari in più dei concorrenti a benzina, si scopre che con un chilometraggio medio, dopo 5 anni la Volt costerebbe 500 dollari in meno della Cruze mentre la Leaf 800 dollari in più della Versa".
La differenza, quindi, non è poi così tanta. Attenzione, però: i calcoli sono stati fatti tenendo presente il listino d'oltreoceano e il costo della benzina che - fortunati loro - non arriva a 1 euro al litro. Da noi probabilmente i veicoli elettrici di questo confronto sarebbero più convenienti proprio a causa del carburante più costoso in Italia.

A questo punto, tutto sta - in America come in Europa o come nel Sol Levante - negli eventuali ecoincentivi statali, sia in conto capitale sia in facilitazioni o abilitazioni, concessi da governi che, in molte parti del mondo, sono alle prese con problemi finanziari e di bilancio di non facile soluzione.

Veicoli ecologici, incentivi regionali In Friuli: 2000 euro

Friuli Venezia Giulia, contributo di 2000 euro per acquisto veicoli ecologiciCambiano, a vantaggio dei cittadini, le norme per la concessione di contributi ai privati che acquistano veicoli ecologici. La Giunta regionale ha approvato una serie di modifiche, promosse in particolare dal consigliere Roberto Asquini, che rendono i contributi più accessibili e semplici da ottenere per chi intenda acquistare entro la fine dell'anno un autoveicolo nuovo o usato a uso privato, dotato di motore a emissioni zero, anche in abbinamento con motore a propulsione a benzina o gasolio con emissioni inferiori a 120 g/km di CO2. "La giunta regionale - ha spiegato il vicepresidente Luca Ciriani - ha approvato oggi una modifica che permette di incrementare il contributo a vantaggio di chi acquista questa tipologia di mezzi: saranno concessi 2.000 euro di contributo per ogni veicolo il cui costo totale superi i 10.000 euro. L'ulteriore importante innovazione consiste nell'aver scelto di eliminare vincoli di reddito per ottenere il contributo". Questa norma, come quella collegata relativa all'acquisto di automezzi con motori "euro 5" o a metano con emissioni inferiori ai 140 g/km di CO2, vuole favorire l'incremento dell'utilizzo di motori a basso livello di inquinamento, sostenendo parimenti l'economia sul territorio. Allo scopo, sono state allocate risorse per 1,15 milioni di euro, che portano i fondi totali stanziati dalla Regione per gli incentivi all'acquisto di autoveicoli ecologici a 4,15 milioni complessivi.

lunedì 26 settembre 2011

5mila + 5mila + 5mila = Pareggio in 5 anni

Parliamo del dilemma "meglio un veicolo elettrico oggi o una vettura termica domani?"...

In cinque anni di utilizzo del veicolo elettrico, considerate e quantificate gli incentivi allo studio nel disegno di legge presso la Camera dei Deputati ma anche quelli derivanti dall'utilizzo stesso:

5000 euro di incentivo all'acquisto (vale per cinque anni, ma è decrescente), finnaziato con 1,5 centesimi di euro su ogni bottiglia di plastica (...si ridurranno un po'?).
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5000 euro fra risparmi di gestione (-30% sulla trazione) e di manutenzione (-30%)
  +
5000 euro di controvalore di vantaggi e facilitazioni per gli utilizzatori di veicoli elettrici (trasporto persone o merci), realizzabili a costo zero per le Amministrazioni locali da applicare in funzione delle condizioni di circolazione:
         - accesso h24 alle ZTL, in prospettiva ZTE (zone a traffico elettrico), come comincia ad essere l'Area C a Milano
         - parcheggi gratuiti (di giorno anche quelli lasciati liberi dai residenti)
         - utilizzo delle corsie preferenziali
  =
Pareggio del costo opportunità fra la scelta di un veicolo termico e un veicolo 100% elettrico.

Dopo è tutto guadagno.

Le batterie al litio attuali dopo circa 8 anni di utilizzo perdono parte della capacità (fino al 15%), ma conservano un elevato valore residuo perché, volendo, possono essere rimosse dal veicolo ed essere destinate ad applicazioni meno stress intensive come gli impianti di stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili, oppure i materiali che le compongono possono essere riciclati perché anche loro valgono molto.

Se il veicolo è in buone condizioni, si possono imbarcare moduli nuovi, della stessa forma, magari più leggeri e più densi di energia e dal costo pari o inferiore a quelli di origine. Avete presente l'evoluzione della capacità  e velocità degli hard disk dei computer ed i loro prezzi? Per le batterie dei veicoli elettrici la dinamica sarà simile, ma chiaramente con step evolutivi non nell'ordine di anni o semestri, ma di quinquenni o decenni: siamo consapevoli che quello che oggi utilizziamo, 15 anni fa era nei laboratori sotto forma di prototipo o impiegato in Antartide per le sperimentazioni.

Che ne pensate?

giovedì 11 agosto 2011

PACE: come raggiungere la sostenibilità efficiente e l'efficienza energetica sostenibile.

Dal campus californiano Berkeley arriva il programma PACE per finanziare gli interventi energetici. Nadia Ameli, ricercatrice “in trasferta”.
PACE, un’alternativa di sviluppo sostenibile anche per l’Italia
Il programma innovativo Property Assessed Clean Energy (PACE) permette di diffondere
sviluppo efficiente e finanziariamente sostenibile.

Simulatore PACE per il quarto conto energia e per il terzo conto energia.

Avvenuta la pubblicazione in Gazzetta del IV Conto Energia e delle relative Regole tecniche redatte dal Gse, dall’Università di Berkeley arriva una nuova proposta per superare le barriere di carattere finanziario nell’ambito degli interventi di tipo energetico. Nadia Ameli è una dottoranda dell’Università delle Marche “in trasferta” presso il “Renewable and Appropriate Energy Laboratory” del campus californiano dove sta lavorando da diversi mesi (grazie a una borsa di studio messa a disposizione dalla società marchigiana Loccioni) per adattare alle esigenze italiane un modello elaborato negli Stati Uniti e già autorizzato in 24 Stati. Si tratta del “PACE model” (Property-Assessed Clean Energy) ideato dal co-direttore del laboratorio (e professore della Ameli) Daniel M. Kammen e che ha al suo attivo centinaia di progetti approvati in tutto il territorio Usa.
In questi giorni la ricercatrice è a Roma per una serie di incontri con i ministeri dell’Ambiente, delle Finanze e dello Sviluppo Economico per illustrare l’avanzamento del suo lavoro, in attesa della presentazione ufficiale che dovrebbe tenersi in giugno. Intanto sul sito internet di Berkeley sono online i calcolatori per l’Italia adattati al III e IV conto energia (il link è disponibile sul sito di QE).
Abbiamo chiesto alla Ameli di parlarci del suo progetto e delle possibilità di successo in Italia.
“Non è un segreto che l’Italia abbia un oggettivo problema energetico, la sua dipendenza estera per l’energia primaria è stata pari all’87,70% nel 2009, un dato in lieve flessione rispetto all’anno precedente (89,30%) ma pur sempre significativo”, spiega. “Nel World Energy Outlook 2010, l’Aie raccomanda di sviluppare l’enorme potenziale delle rinnovabili sottolineando che la velocità con cui il loro contributo crescerà per soddisfare la domanda dell’energia, dipenderà fortemente dalla forza delle misure di supporto che verranno attuate dalle autorità politiche al fine di rendere più competitive queste fonti e per aumentarne lo sviluppo tecnologico”.
D. Ed è qui che entra in gioco la questione dei finanziamenti e lo studio che sta portando avanti a Berkeley.
R. “Esatto. Il mio interesse nell’individuare modelli, programmi e politiche che permettessero di raggiungere queste priorità, è partito da alcune domande alla base del mio dottorato di ricerca: Come potrebbe l’Italia migliorare la propria posizione energetica? Come è possibile indirizzare il Paese verso un percorso energetico più sicuro e affidabile, riducendo l’attuale sistema di incentivazione non sostenibile nel lungo periodo? Il discorso - prosegue - non riguarda solo le rinnovabili ma anche l’efficienza energetica. Molte delle misure di efficientamento risultano convenienti dal punto di vista economico, presentando tempi di ritorno brevi e postivi cash flow, eppure non vengono sostenute a causa delle barriere di carattere finanziario. La questione si riduce, quindi, a un’unica domanda centrale: come carattere finanziario. La questione si riduce, quindi, a un’unica domanda centrale: comecorreggere il trade-off derivante dall’elevato costo iniziale dell’investimento da un lato e i flussi di cassa futuri dall’altro?”.
D. Dunque, quale soluzione propone?
R. “Come ci insegna l’esperienza Usa, i fondi necessari per sostenere l’investimento iniziale vengono forniti dai governi locali, senza nessun esborso iniziale da parte di chi decide di partecipare al programma PACE. Il finanziamento erogato è recuperato attraverso un aumento concordato della durata di 20 anni di un’imposta legata all’immobile oggetto dell’intervento. Nella realizzazione di questi programmi è importante una rigorosa valutazione costi/benefici: il vincolo da rispettare è che il valore attuale dei risparmi generati dall’intervento sia superiore all’aumento dell’imposta concordata, data dalla somma del costo dell’intervento, del tasso d’interesse applicato e delle spese gestionali. Verrebbero così premiati gli interventi che garantiscono la maggiore efficienza e che si alimentino con i risparmi che sono in grado di autogenerare. Tramite un utilizzo razionale della politica fiscale dello Stato o di un governo locale, il PACE ha il potenziale di rendere le energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica accessibile al pubblico, eliminando l’ostacolo dell’investimento iniziale elevato. I benefici per il soggetto privato saranno dati dalla riduzione dei consumi e dai conseguenti risparmi in bolletta. La collettività, invece, ne trarrà beneficio tramite una riduzione delle emissioni nonché un miglioramento della politica energetica nazionale derivante da una riduzione della dipendenza estera. Non da ultimo, la creazione di posti di lavoro e la rivitalizzazione delle economie locali. Tramite un utilizzo razionale della politica fiscale dello Stato o di un governo locale, il Pace ha il potenziale di rendere le energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza accessibile al pubblico, eliminando l’ostacolo dell’investimento iniziale elevato”.
D. Nelle sue conclusioni sottolinea che i benefici derivanti dall’applicazione del programma potrebbero andare oltre al soggetto che realizza il progetto e arrivare a investire l’intero sistema. Come?
R. “I benefici per il soggetto privato, ovviamente, saranno dati dalla riduzione dei consumi e dai conseguenti risparmi in bolletta. La collettività, invece, ne trarrà beneficio tramite una riduzione delle emissioni e un miglioramento della politica energetica nazionale derivante da una riduzione della dipendenza estera. Non da ultimo, la creazione di posti di lavoro e la rivitalizzazione delle economie locali. La sicurezza del sistema energetico sarà sempre più nelle mani delle autorità politiche ai vari livelli: la soddisfazione dei nostri fabbisogni energetici e la creazione di obiettivi nazionali in termini di sviluppo economico e industriale potranno essere raggiunti in maniera sostenibile, anche finanziariamente, soltanto attraverso una vera comprensione dei vantaggi derivanti dalla green economy e dai modi per sostenerla”.

mercoledì 27 luglio 2011

Italia: Auto elettriche, fino a 5.000 euro di bonus

Auto elettriche, fino a 5.000 euro di bonus fino a tutto il 2012
OK dalle commissioni riunite della Camera: presto la legge bipartisan, finanziata con tassa sulle bottiglie plastica

Fino a 5 mila euro di incentivi per chi acquista una auto elettrica. Lo prevede il testo base adottato oggi dalle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera. Il testo, che andrà all'esame dell'Aula dopo la pausa estiva, potrebbe diventare legge in pochi mesi e prevede come copertura finanziaria una tassazione di 1 centesimo e mezzo sulle bottiglie di plastica, prodotte con derivati del petrolio e trasportate in massima parte su gomma utilizzando combustibili fossili. Questa scelta permette di "socializzare" il più possibile e in forma accettabile fra i beneficiari del miglioramento ambientale derivante dalla circolazione di veicoli elettrici (che coincidono con quasi tutti i consumatori di bevande o acqua minerale in bottiglia) istituendo un piano d'incentivazione riservato, correttamente, ai veicoli a trazione elettrica, senza incomprensibili commistioni con le tradizionali tipologie termiche di veicoli.
Il testo delle commissioni prevede un incentivo fino a 5.000 euro per le auto acquistate entro il 2012. L'incentivo massimo scende a 3.000 euro per il 2013, 2.000 per il 2014, fino a 1.000 euro nel 2015. La copertura degli oneri della "riconversione elettrica", sarà ricavata da una tassa di un centesimo e mezzo di euro per ogni bottiglia di plastica venduta al pubblico. Andrea Lulli, capogruppo Pd nella Commissione Attività produttive della Camera e primo firmatario della proposta di legge spiega, "il comitato ristretto ha fatto un lavoro positivo" per cui unna legge potrebbe essere licenziata "già alla ripresa dei lavori parlamentari, dopo la pausa estiva". Le norme del testo base, di cui è relatrice Deborah Bergamini (Pdl) unificano due proposte: una di Lulli, l'altra di Agostino Ghiglia (Pdl). Il testo non si limita agli incentivi all'acquisto, ma disegna, su tutto il territorio nazionale, le reti di ricarica a servizio dei veicoli alimentati ad energia elettrica. Il provvedimento costituisce uno degli interventi prioritari a tutela della salute e dell'ambiente, nonché per la riduzione delle emissioni nocive in atmosfera. Inoltre farà la sua parte per il contrasto del riscaldamento globale prodotto dall'uso di combustibili fossili.
Le Commissioni riunite IX Trasporti e X Attività produttive, in sede di Comitato ristretto, hanno proseguito l'esame delle proposte di legge recanti Disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli che non producono emissioni di anidride carbonica (C. 2844 Lulli e abb. - Relatore per la IX Commissione: Bergamini, PdL; Relatore per la X Commissione: Maggioni, LNP); hanno quindi ripreso l'esame del provvedimento in sede referente, adottando un testo unificato come testo base.
“Finalmente si sblocca l’iter della proposta di legge sui veicoli elettrici: oggi è stato adottato il testo base dalle commissioni Trasporti e Attività produttive e, dunque, presto quelle norme potranno essere legge”. Ne dà notizia Andrea Lulli, capogruppo Pd nella Commissione Attività produttive della Camera e primo firmatario della proposta delle legge che, spiega “è stata incardinata nei lavori parlamentari nella quota assegnata alle opposizioni. Nel comitato ristretto è stato fatto un lavoro positivo che potrebbe licenziare già alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva una legge che non solo incentiva l’acquisto delle auto elettriche ma disegna un percorso dello sviluppo sostenibile fondato su energie rinnovabili, a partire dalla ‘infrastrutturazione’ del territorio per rendere disponibili le necessarie ricariche”.

Il bonus per i veicoli elettrici e il testo base da cui partire per formulare le norme sono una piccola rivoluzione culturale. L'On. Agostino Ghiglia, Capogruppo Pdl in Commissione Ambiente ha dichiarato: "Il determinante passo compiuto nelle Commissioni Trasporti e Attività Produttive con l’adozione del testo base per favorire la mobilità mediante veicoli elettrici, attraverso la tassazione sulle bottiglie di plastica, rappresenta un grande risultato raggiunto nel percorso verso la più ampia diffusione dell’auto elettrica nelle nostre città. Con gli incentivi per l’acquisto delle auto elettriche, il nostro sogno e il lavoro di anni sui temi ambientali e della mobilità sostenibile potranno diventare molto presto realtà! Una soddisfazione ancor più grande, avendo contribuito, in qualità di capogruppo PdL in Commissione Ambiente, con la mia proposta di legge - che ha raccolto il maggior numero di adesioni tra i colleghi parlamentari - alla promozione della realizzazione di una rete nazionale di ricarica per veicoli elettrici, così da poter dare finalmente una risposta concreta ai problemi di mobilità urbana e ai limiti di circolazione veicolare. Ad oggi il 2012 sembra aprirsi sotto i migliori auspici affinché sia l’anno zero per la mobilità elettrica: un risultato raggiunto grazie all’azione politica di Governo e dei parlamentari PdL che, senza la luce dei riflettori, hanno lavorato per consegnare un futuro più ecosostenibile al domani dell’Italia".


LEGAMBIENTE, DOPPIA BUONA NOTIZIA - "Per una volta dalla maggioranza arriva una doppia buona notizia: gli incentivi per chi acquista una auto elettrica con copertura finanziaria tramite una tassazione di 1,5 centesimi sulle bottiglie di plastica favorisce una tecnologia che sarà dominante nel futuro, e al contempo colpisce le bottiglie di plastica, che sono inquinanti e derivate da fonti fossili, quindi che pesano sulla bilancia energetica del Paese". E' questo il commento a caldo del presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza al provvedimento adottato oggi dalle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera.  "C'é bisogno di un facile accesso in città per i rifornimenti, soprattutto nei centri storici. Ma ben venga questo provvedimento che incentiva un parco auto non inquinante e di dimensioni piccole. In Italia non abbiamo bisogno di Suv, e non a caso eravamo e siamo la patria della Cinquecento".

FAR PARTIRE IL MERCATO - Il testo base adottato dalle commissioni Trasporti e Attività produttive della Camera sull'istituzione di un bonus fino a 5.000 euro per incentivare l'acquisto di auto elettriche beneficerà - se approvato - un'offerta inizialmente limitata. Al momento sono solo sei, infatti, le auto 100% elettriche in vendita in Italia: la Citroen C-Zero, la Mitsubishi i-Miev, la Nissan Leaf (da ottobre), la Peugeot iOn, la Renault Kangoo ZE e la Smart electric drive (al momento in noleggio a numero chiuso, in vendita nel corso del 2012?). Dai primi mesi del 2012 la gamma si allargherà però con l'arrivo della Opel Ampera, della gemella Chevrolet Volt - entrambe elettriche con "range extender" termico - e della Renault Fluence ZE. Come prevede il testo delle commissioni, l'incentivo massimo di 5.000 euro sarà erogato per le auto acquistate appunto entro il 2012 e scenderà a 3.000 per il 2013. Nei prossimi mesi questo provvedimento dovrebbe dunque stimolare l'arrivo sul mercato di altre auto elettriche. Alcune di queste - come la Renault Zoe che sarà introdotta nel secondo semestre del 2012 - potrebbero essere acquistate a costi competitivi rispetto alle stesse vetture a propulsione tradizionale. Per la Zoe, che è una compatta del segmento B, si parla di un listino compreso tra 15.000 e 18.000 euro, che, grazie all'incentivo, scenderebbe a quello che è in pratica il prezzo di una versione turbodiesel di fascia media, a cui va aggiunto il noleggio obbligatorio delle batterie (attorno ai 50 euro al mese).
L'offerta, in realtà, è più ampia. Sono operativi anche altri costruttori nazionali che propongono veicoli elettrici derivati in piccola serie da veicoli tradizionali che vedono la maggior parte della produzione... all'estero. Ci sono anche importatori che propongono prodotti molto interessanti, per diverse applicazioni. Insomma, il mercato a trazione elettrica può partire con il consueto vigoroso abbrivio...

Fonte: ANSA

Qui il resoconto della riunione del 26 luglio delle Commissioni riunite e il testo unificato "Disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli che non producono emissioni di anidride carbonica".


Qui una videointervista di Parlamento 24 (da 1':20'').