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lunedì 21 febbraio 2011

Una strategia per i veicoli elettrici anche in Italia


Forse stanno cominciando ad arrivare i fatti in risposta alle domande del nostro post circa le azioni e le politiche che mettono in programma diverse realtà in Italia, mettendole a sistema per attivare un necessario sviluppo economico sostenibile, in pratica: fare di più con meno e meglio e... per tutti. Finalmente? Qui un lucido punto della situazione. E Milano parte.


Enel: nel 2020 i veicoli elettrici saranno sicuramente il 5% delle immatricolazioni, anche in assenza di una specifica politica nazionale. Saranno auspicabilmente molti di più per lo sviluppo economico e sostenibile del Paese con una oculata politica. Può essere fatto ed è necessario. C'è un buon inizio in Puglia con un progetto integrato su scala regionale. Decisiva sarà la sinergia orizzontale su scala nazionale tra istituzioni, aziende, case automobilistiche per la promozione del mezzo elettrico, gli incentivi all'utilizzo, la semplificazione della regolamentazione, la creazione di infrastrutture di ricarica. Emilia: al via un coordinamento su scala regionale per la mobilità elettrica. Piemonte: la Regione firma un bando da un milione di euro in collaborazione con altri enti europei su mobilità elettrica e innovazione con scadenza il 31 marzo. A Roma alleanza fra Acea e Enel e a Torino un progetto pilota per la città.


Nel 2020 i veicoli elettrici potranno costituire il 5% delle immatricolazioni in una forchetta che potrebbe essere anche maggiore se vi sarà collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini. La Toscana, con la sperimentazione che stiamo facendo a Pisa è uno degli elementi di forza della mobilità elettrica.
Enel crede che la mobilità elettrica da sola non sarà la soluzione a tutti i problemi del traffico, ma rappresenta senza dubbio una parte importante della risposta. Nel contesto del progetto E-mobility Italy, che Enel e Smart promuovono a Milano, Roma e Pisa, si sperimenta positivamente l'utilizzo dell'auto elettrica: a Pisa ci sono già 36 colonnine di ricarica nelle vie della città ed una decina di Smart circolanti. Presto saranno consegnate tutte le 25 Smart per capire abitudini, bisogni e possibilità di sviluppo su larga scala della mobilità elettrica a partire dal 2012.
Decisiva in questo senso sarà la sinergia tra istituzioni, aziende, case automobilistiche per la promozione del mezzo elettrico, gli incentivi all'utilizzo, la semplificazione della regolamentazione, la creazione di infrastrutture di ricarica. Enel sta cominciando alcuni progetti pilota, in partnership con case automobilistiche e con accordi con gestori di grandi flotte di mezzi, oltre all'impegno per le Smart Grids, reti elettriche intelligenti che prima della fine del decennio consentiranno di mettere in dialogo tramite la rete i siti di generazione diffusa anche da fonte rinnovabile con le utenze, utilizzando l'auto elettrica anche per lo stoccaggio di energia.


Puglia, mobilità elettrica e Smart Grids: una intera regione laboratorio dello sviluppo economico sostenibile
Il direttore della Divisione Infrastrutture e reti di Enel, Livio Gallo ha incontrato il presidente della Regione Puglia per dare vita a due progetti dedicati a fonti rinnovabili ed efficienza energetica
Prosegue senza sosta l’impegno di Enel nel Mezzogiorno d’Italia. Dopo l’accordo, nel dicembre scorso, tra la Regione Puglia ed Enel.si, per lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e sui lastrici solari, il Gruppo ora lancia altre due iniziative che portano innovazione nel territorio pugliese.
Il direttore della Divisione Infrastrutture e reti di Enel, Livio Gallo, ha infatti incontrato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per fare il punto sui programmi di ammodernamento e di innovazione della rete elettrica pugliese.
Sono partiti così due investimenti legati a “Poi Energia”, il programma operativo interregionale che coinvolge Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, finalizzati all’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili attraverso un progetto di potenziamento degli impianti di distribuzione finanziato con 35 milioni e al miglioramento dell’efficienza energetica, tramite un’iniziativa di implementazione delle Smart Grids con una dotazione di 13 milioni. Entrambi i progetti sono già in fase di attuazione dopo la firma delle convenzioni e costituiscono la base per un programma più ampio di collaborazione con Enel Distribuzione per fare della Puglia un modello di avanguardia.
“Avremo 250-300 colonnine di ricarica su tutto il territorio e nel 2012 cominceranno a operare alcune di esse”, ha annunciato Gallo, a proposito del grande progetto pilota sulla mobilità sostenibile. “A oggi – ha aggiunto – la limitazione è data dalla presenza di autovetture elettriche: abbiamo accordi con Mercedes, Nissan, Toyota ma la disponibilità di auto comincerà a partire dal 2012”.
Anche sul fronte delle reti intelligenti, il passo è veloce. Sfruttando le peculiarità della regione, Enel sta infatti sviluppando una Smart Grids in grado di assicurare l’uso razionale dell’energia, dare un contributo concreto allo sviluppo sostenibile e consentire di accedere a tecnologie innovative come quella dell’auto elettrica, i porti verdi o l’illuminazione a Led. Unendo quindi l’elettromeccanica, l’elettrotecnica, l’informatica e le telecomunicazioni, saranno realizzati sistemi per trasportare grandi masse di dati, per elaborarle ed essere capaci di utilizzare meglio l’energia disponibile. “Possiamo costruire un progetto per rendere la Puglia una regione intelligente che, grazie alle Smart Grids, possa essere modello di riferimento per l’Europa”, ha commentato Livio Gallo. Secondo il governatore pugliese, si tratta “da un lato di ottimizzare l’infrastruttura e di renderla un vettore efficace, collegandosi il più rapidamente possibile alle fonti di energia, dall’altro di spremere il limone fino all’ultima goccia”.



Il modo di generare energia sta profondamente cambiando. Accanto al paradigma tradizionale “centralizzato”, con pochi grandi punti di produzione ed una rete con il principale compito di trasportare l’energia prodotta verso gli utenti, si sta affermando un nuovo paradigma “distribuito”, dove molto spesso lo stesso utilizzatore finale diviene auto-produttore di energia. La transizione verso il nuovo paradigma sembra ormai avviata ma vi sono diverse barriere da rimuovere perché il suo potenziale possa svilupparsi appieno. Una fra queste, indubbiamente tra le più significative, è quella delle infrastrutture e delle connessioni di rete, che devono “cambiare mestiere” e divenire sempre più in grado di comandare flussi bi-direzionali (da e verso l’utente) di energia, controllare una molteplicità di punti di immissione, ottimizzare i processi di load management in un contesto caratterizzato da fonti (quali quelle rinnovabili) con una forte discontinuità ed una bassa prevedibilità. Per rispondere a queste problematiche è necessario che la rete ed i dispositivi di generazione elettrica “distribuiti” diventino più “informatizzati” ed in grado di dialogare fra loro. Una sfida che deve essere raccolta sui due fronti: dalle imprese ICT che devono adattarsi ad un contesto estremamente peculiare quale la generazione di energia e dalle imprese di tecnologie nel settore delle rinnovabili, vere abilitanti delle cosiddette smart grid.




Emilia-Romagna il sistema regione per la promozione della mobilità elettrica
Mentre continua a svilupparsi il progetto E-mobility Italy, avviato in collaborazione con Daimler, Enel si è resa protagonista di un’altra rilevante iniziativa in campo di mobilità sostenibile tramite l’intesa stretta con la Regione Emilia Romagna lo scorso 3 dicembre. La firma ha avuto come cornice l’edizione 2010 del Motor Show, dove l’utility italiana figurava come sponsor principale del progetto “Electric City”. Al salone felsineo erano infatti presenti i colonnini di ricarica realizzati da Enel, sia lungo il percorso indoor interno al padiglione 30 creato per i test drive per il pubblico dei veicoli elettrici sia negli spazi espositivi di Smart e Renault. Erano presenti l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri, il presidente di Enel Piero Gnudi, Livio Vido (Enel Ingegneria e Innovazione Spa), Livio Gallo (Enel Distribuzione Spa), il commissario straordinario del Comune di Bologna Annamaria Cancellieri, il sindaco di Reggio Emillia Graziano Delrio, gli assessori alla Mobilità dei Comuni di Reggio Emilia e Rimini, Paolo Gandolfi e Juri Magrini. “Con questo accordo siamo nella parte concreta e operativa dell'innovazione – aveva dichiarato Peri in occasione della firma. Questo protocollo inoltre ha una dimensione regionale: portiamo quindi tutto il sistema dell'Emilia-Romagna in una scommessa che comincerà a vedere i primi frutti operativi dall'anno prossimo. Coinvolgiamo le città, e quindi l'accordo si inserisce nell'organizzazione della mobilità urbana. Vogliamo prepararci ad avere una struttura a rete regionale, che sia in grado anche di far percepire ai cittadini che c'è in atto una rivoluzione nel campo delle motorizzazioni, e che noi stiamo già attrezzandoci per coglierla sin dall'inizio, come protagonisti attivi”. “Abbiamo siglato una nuova, importante intesa che arricchisce l'impegno di Enel per la mobilità elettrica, uno dei numerosi fronti che ci vedono impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie a favore dell'ambiente” era stato invece il commento di Gnudi.
Il protocollo prevede progetti pilota, basati sullo sviluppo di un’infrastruttura innovativa per la ricarica dei veicoli elettrici, pubblici e privati, per il trasporto di persone e merci. Tre i Comuni coinvolti: Bologna che, come capoluogo di regione, caratterizzato da un sistema di mobilità complesso e articolato, può diventare un valido terreno di sperimentazione per la mobilità elettrica e la rete di ricarica, in particolare per spostamenti di area metropolitana; Reggio Emilia, che rappresenta un’eccellenza nella mobilità elettrica (in città e provincia è già attiva una vasta “flotta” di alcune centinaia di auto elettriche grazie al supporto di Til srl) e può garantire una base di esperienza e una disponibilità di mezzi per nuove sperimentazioni; e infine Rimini, dove avviare una sperimentazione di mobilità elettrica riferita al target turistico. Enel installerà complessivamente una sessantina di infrastrutture (che rappresentano una parte del sistema) per ricaricare i veicoli elettrici, suddivise fra i tre Comuni. La rete di ricarica verrà definita con un lavoro congiunto di pianificazione che terrà conto delle esigenze degli utilizzatori, dei flussi di traffico cittadino, dei regolamenti in vigore per la mobilità, delle specificità dei trasporti pubblici e delle caratteristiche urbane della città coinvolte nel progetto. I tre progetti pilota verranno quindi sviluppati con un programma congiunto che preveda l’individuazione dei contenuti della sperimentazione, la redazione di un piano di mobilità elettrica per ogni città e la definizione dei relativi investimenti nelle infrastrutture di ricarica. Un piano di implementazione includerà poi lo sviluppo reti, il piano di introduzione delle auto/flotte, la selezione dei clienti per la sperimentazione e il customer management. Il monitoraggio dei risultati permetterà infine di preparare il piano di estensione del programma complessivo. 
I veicoli elettrici utilizzati per le sperimentazioni nelle tre città saranno alimentati almeno per il 50% con energia certificata RECS, un sistema di certificazione internazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili come acqua, sole, vento e calore della terra. Enel assisterà inoltre la Regione e i Comuni nei rapporti con le case automobilistiche più impegnate nei progetti di mobilità elettrica, con cui ha già sviluppato vorrà sviluppare accordi di cooperazione e progetti pilota. Secondo quanto previsto dal protocollo, la Regione e i Comuni coinvolti s’impegnano a studiare ed eventualmente sviluppare e integrare all’interno del programma altre iniziative di mobilità elettrica, anche attraverso collaborazioni e intese con aziende, enti, associazioni di categoria, Università e centri di ricerca. Punto qualificante del protocollo, l’individuazione e la proposta di misure di ordine regolatorio, normativo e amministrativo che incentivino e semplifichino l’uso della mobilità elettrica, anche presso gli organi nazionali competenti: il ministero dell’Ambiente, il ministero dello Sviluppo Economico e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Sessanta colonnine da Enel, una quarantina da Hera. Si sta delineando così un primo asse della mobilità elettrica, a beneficio dei cittadini che abitualmente si muovono sulla direttrice delle città lungo la via Emilia, che troveranno punti di ricarica a intervalli di circa 30 chilometri fra Reggio Emilia e Rimini. 
Dopo la sigla, nel dicembre scorso, del protocollo d’intesa con Enel e i Comuni di Bologna, Reggio Emilia e Rimini, la Regione ha stretto ora un patto con un nuovo gestore – Hera SpA – ampliando la rete dei Comuni (con l’ingresso di Modena e Imola) coinvolti nel piano “Mi Muovo elettrico”. Due i progetti pilota previsti dal programma “L’Hera della mobilità elettrica in Emilia-Romagna”, uno per il Comune di Imola e l’altro per il Comune di Modena, basati sullo sviluppo di infrastrutture innovative – una quarantina in tutto, che verranno istallate entro la fine dell’anno 2011 – per la ricarica dei veicoli elettrici destinati al trasporto di persone e di merci, da installare in sede sia pubblica che privata. 
La fase di avvio della sperimentazione comporterà un investimento da parte di Hera per la realizzazione e l’installazione delle infrastrutture. La Regione e i Comuni di Modena e Imola coinvolgeranno i propri uffici competenti e, dove necessario, le agenzie della mobilità e le aziende di servizio pubblico nel campo della mobilità, del trasporto pubblico e dell’energia.




Piemonte, mobilità elettrica e innovazione: la Regione firma un bando da un milione di euro. Scadenza entro il 31 marzo.
La Regione Piemonte punta a dare impulso a nuove idee nel campo della mobilità elettrica attraverso un bando da un milione di euro, che offre agevolazioni a progetti innovativi che possano cambiare radicalmente il modo di concepire gli spostamenti umani, passando, naturalmente, per la sostenibilità. La scadenza per presentare i propri progetti è prevista per il 31 marzo. Possono partecipare piccole e medie imprese, imprese e centri di ricerca piemontesi.
Si tratta di un milione di euro, facenti capo al Programma 2006/10 per le attività produttive, che la Regione ha destinato al bando, volto a creare una sinergia di qualità tra la ricerca dei Paesi dell’UE in materia di mobilità sostenibile e, in particolare, di mobilità elettrica ed è un’iniziativa di largo respiro, che parte dall’Europa e da Electromobility+, il progetto che vede impegnati i Paesi membri nella creazione di soluzioni sostenibili per il futuro.
I destinatari, come ricorda una nota, sono “le piccole e medie imprese, le grandi imprese e i centri di ricerca piemontesi che dovranno creare un consorzio, con partner da scegliere tra gli Stati membri che partecipano a Electromobility+, che sono Francia, Germania, Austria, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Polonia, Turchia, Regione Fiandre (Belgio), Andalusia (Spagna)”.
Un requisito fondamentale, inoltre, è che “la quota del progetto transnazionale di ricerca realizzata dall’impresa piemontese non potrà essere inferiore al 20 per cento” ovvero, la dimensione minima del progetto in termini di spesa ammissibile non può essere inferiore a 500.000 euro e la componente piemontese deve essere di importo non inferiore a 150.000 euro.
Non è certo una sfida facile, anche perché occorrerà realizzare un corretto mix tra risparmio energetico, sicurezza, durate dei nuovi veicoli. Ogni consorzio dovrà presentare un progetto di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale che faccia capo alla mobilità elettrica. Particolare attenzione dovrà essere riservata allo sviluppo delle settore elettrico per i veicoli, ai motori ibridi, ai motori a idrogeno, alle infrastrutture, alle politiche e ai progetti economici per il potenziamento e la diffusione dei nuovi sistemi di trasporto.
Il 31 marzo è il termine ultimo per inviare le proprie domande di ammissione all’agevolazione, esclusivamente da parte del coordinatore del progetto attraverso il sistema centrale EPSS (Electronic Proposal Submission System) e rispettando le modalità di presentazione dell'istanza.



Roma. Enel e Acea hanno firmato il 28 febbraio un MoU per la mobilità elettrica a Roma e in altre regioni. Previsti 100 punti di ricarica in selezionate aree entro l'anno. 
L'amministratore delegato e Direttore generale di Enel, Fulvio Conti, e l'Amministratore delegato di Acea, Marco Staderini, hanno firmato oggi un protocollo d'intesa per lo sviluppo congiunto dell'infrastruttura di ricarica per la mobilità elettrica.
Fulcro dell'accordo, spiega una nota, la collaborazione tra le due Aziende al fine di accelerare la convergenza delle soluzioni tecnologiche di ricarica dei veicoli elettrici in un unico standard nazionale ed europeo, promuovendo presso gli enti regolatori la definizione di un assetto legislativo che favorisca la mobilità elettrica.
A questo scopo, il memorandum siglato prevede il lancio di test e progetti pilota congiunti di mobilità elettrica a Roma e in altre città e regioni italiane, a valle di specifici accordi con i soggetti istituzionali competenti; lo sviluppo nel medio termine dell'infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici a Roma, nonché accordi con costruttori di veicoli elettrici finalizzati alla sperimentazione e alla diffusione dei veicoli nei territori di comune interesse, e la valutazione di possibili iniziative di ricerca e sviluppo congiunte anche in ambito europeo.
"Enel sta lavorando da tempo allo sviluppo della mobilità sostenibile, a partire dalla capitale d'Italia, che è stata la prima nel nostro Paese ad avviare la rivoluzione della mobilità senza emissioni e silenziosa - ha sottolineato l'Amministratore delegato, Fulvio Conti. "Con i nostri nuovi partner e compagni di viaggio proseguiremo sulla strada della ricerca di soluzioni e standard capaci di alimentare il parco veicoli elettrici in modo sempre più avanzato e intelligente, incoraggiando così la diffusione della mobilità elettrica che può fornire un enorme contributo in termini di miglioramento ambientale delle nostre città."
"Come Acea intendiamo sviluppare soluzioni di mobilità per integrare le fonti di produzione rinnovabile (a partire dall'impianto fotovoltaico realizzato a Commercity che, con i suoi 5MWp, è il più grande in Italia in ambito urbano) e siamo quindi lieti di aver firmato questo accordo che ci consente di sperimentare con Enel le soluzioni per realizzare un'infrastruttura di ricarica efficiente e capillare" - ha dichiarato l'Amministratore delegato, Marco Staderini. 
A Roma si intende realizzare un progetto per incentivare la mobilità elettrica in ambito urbano. Per portarlo avanti c'è l'intenzione di stanziare un investimento complessivo di 650 mila euro, messi a disposizione dalla Comunità Europea e dal Ministero dell'Ambiente.

Si tratta di un investimento importante con il quale avvieremo un progetto sperimentale di micro-mobilità per la realizzazione di tre stazioni nelle quali saranno messe a disposizione dei cittadini una cinquantina di veicoli elettrici tra bici, microcar e autovetture. L'idea è quella di proporre agli utenti l'uso di tali mezzi per raggiungere la propria destinazione finale una volta scesi dai mezzi pubblici.
Il progetto, coordinato dall'Assessorato all'ambiente, coinvolge anche: Enel, Centro Trasporti e Logistica della Facoltà di ingegneria dell'Università la Sapienza, Società Sistematica ed Agenzia per la Mobilità. Con la sperimentazione della micro-mobilità, Roma Capitale amplia il ventaglio delle iniziative a favore della mobilità elettrica e sostenibile quale contributo alla lotta contro le emissioni climalteranti e l'inquinamento da traffico.


A Torino si vuole attrezzare la città per i veicoli elettrici e si punta alla promozione di un progetto pilota per la mobilità elettrica
Firmata ed approvata in Comune una mozione che impegna sindaco e giunta "ad attivarsi presso Iren (attiva anche a Genova e in alcune città dell'Emilia) e presso le case costruttrici di veicoli elettrici al fine di promuovere a Torino un progetto pilota sulla mobilità e sull'infrastrutturazione elettrica”. E' stata approvata con 31 voti favorevoli la mozione, primo firmatario Agostino Ghiglia, che “impegna il sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi presso Iren e presso le case costruttrici di veicoli elettrici al fine di promuovere a Torino un progetto pilota sulla mobilità e sull'infrastrutturazione elettrica”.
L’iniziativa prende le mosse dalle limitazioni al traffico veicolare che diventano sempre più stringenti in città. Nel documento i firmatari ricordano che i Comuni di Milano, Roma e Pisa hanno stipulato con Enel e con una nota casa automobilistica un accordo denominato 
E-MOBILITY ITALY, in osservanza del quale l'utility si impegna ad installare e mantenere 400 punti di ricarica dedicati ai veicoli elettrici e la casa costruttrice a mettere a disposizione i veicoli ed auspicano che Torino si muova nella stessa direzione.



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