Le ultime news di Quotidiano Energia

mercoledì 28 settembre 2011

Ricarica in meno di 15 minuti fattibile nel medio termine


Portogallo: ordine per 100 stazioni di ricarica a media potenza
Il paese ha annunciato l'installazione di 300 stazioni di ricarica veloce come parte del suo programma MOBI.E. Sono già state ordinate 100 stazioni, che nella modalità di funzionamento più veloce può pienamente ricaricare un veicolo elettrico in corrente alternata in un'ora. Per la ricarica rapida in meno di mezzora in corrente continua sono disponibili 50 altri apparati.

Il Portogallo è uno dei paesi più attivi nel promuovere la mobilità elettrica, compresa l'installazione di un'infrastruttura di ricarica per rendere possibile un mercato di massa dei veicoli elettrici (EV). Nell'agosto 2011, un accordo quadro per la fornitura di un massimo di 300 punti di ricarica veloce è stato concluso nel quadro del progetto portoghese MOBI.E che è il programma portoghese per la mobilità elettrica. Il suo scopo è quello di posizionare il Portogallo come paese pioniere nello sviluppo e adozione di modelli di nuova energia per la mobilità sostenibile. Un ordine vincolante per 100 di questi punti di ricarica è già stato posto da INTELI, il coordinatore del programma. INTELI sta pianificando l'installazione della rete di infrastrutture di ricarica in Portogallo e si propone di installare i punti di ricarica in 25 città entro il 2012, in parcheggi pubblici e vicino a centri commerciali, alberghi e aeroporti.
La Charge CP700A punto di ricarica, che è stata introdotta sul mercato da Siemens nel mese di aprile 2011, può essere utilizzata per ricaricare le auto elettriche fino a 22 kW in corrente alternata. Nella modalità di funzionamento più veloce, il veicolo è ricaricato con una tensione trifase a corrente alternata di 32A, ed è quindi calcolabile un livello di potenza di 22 kW. A questa potenza ci vuole un'ora per caricare completamente un EV, è quindi una ricarica accelerata rispetto a quella domestica, ma non è rapida e quindi compatibile con servizi su strada. Il punto di ricarica CP700A utilizza corrente alternata e può essere facilmente integrato in qualsiasi rete di città europea standard. A medio termine, Siemens vuole sviluppare rapidamente sistemi di ricarica con tempi inferiore a 15 minuti, in accordo con Siemens, Endesa e altre imprese.

Portogallo gareggia avanti con MOBI.E
Nel mese di luglio 2011, una joint venture tra società Oracle utilità e INTELI vedrà un ulteriore 1.350 stazioni di ricarica per veicoli elettrici in fase di introduzione in Portogallo (50 di ricarica rapida in corrente continua e 1300 in corrente alternata). Parte del programma MOBI.E, il progetto ha l'obiettivo di creare uno standard multi-tecnologia per la ricarica delle infrastrutture e dando al pubblico un facile accesso alla mobilità elettrica.

Il 43% della fornitura di elettricità prodotta da fonti rinnovabili in Portogallo: serve stoccaggio smart e i veicoli elettrici parcheggiati in ricarica sono perfetti.
promozione dei veicoli elettrici è ancora meglio quando l'energia elettrica prodotta per alimentare attribuite provenga da fonti rinnovabili. In questa materia, il Portogallo è ancora una volta con largo anticipo rispetto a molti paesi industrializzati, come già il 43% delle sue forniture di energia elettrica è prodotta da fonti rinnovabili, come l'energia idroelettrica o eolica.



Veicoli elettrici: il break even è dopo cinque anni


Auto elettriche: fanno bene anche al portafogli?

L'auto elettrica fa bene all'ambiente ma conviene anche al portafogli? L'aritmetica dice che il break even è dopo 5 anni. Non male come risultato per una tecnologia raffinata e innovativa.
Le auto elettriche sono economicamente convenienti? La domanda, in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone, se la sono posta milioni di automobilisti alle prese con il caro carburante. Se dall'altra parte dell'Atlantico il prezzo alla pompa si avvicina a costare 1 euro al litro, da noi costa il 60% in più al punto che i veicoli emissioni zero (ribattezzati anche i "consumo quasi zero") diventano sempre più appetibili. In questa sede prenderemo in considerazione esclusivamente l'aspetto economico della mobilità elettrica, tralasciando per un attimo la la parte dell'equazione riguardante la questione ambientale, che pone questo tipo di veicoli in sicuro vantaggio.

Il prezzo di acquisto fa la differenza
Ad andare a fare i conti in tasca alle auto a batteria e a quelle a carburanti fossili ci ha pensato una consulente finanziaria della rivista americana Kiplinger Jessica Anderson, che ha preso la calcolatrice e si è messa al lavoro: "Dipende prima di tutto su quale auto elettrica si fanno i conti" inizia a dire.
Ricordando che la domanda chiave è se il maggior prezzo di acquisto di una emissioni zero viene pareggiato dal risparmio sulla benzina, considerando una durata media di possesso di 5 anni. Indicativamente se entro questo lasso di tempo non si notano benefici al portafoglio, e non si è spinti da motivazioni ambientali, meglio ritornare al motore a scoppio.

Leaf e Volt a confronto negli Stati Uniti
La ricercatrice ha preso ad esempio le due vetture a batteria più diffuse negli States - la Chevrolet Volt e la Nissan Leaf - paragonandole rispettivamente con la Chevy Cruze LTZ e la Nissan Versa S Hatchback. In pratica: due modelli simili per dimensioni e prestazioni.
"Nonostante i due veicoli elettrici (la Volt ha però anche un piccolo motore termico) costino circa 18.000 dollari in più dei concorrenti a benzina, si scopre che con un chilometraggio medio, dopo 5 anni la Volt costerebbe 500 dollari in meno della Cruze mentre la Leaf 800 dollari in più della Versa".
La differenza, quindi, non è poi così tanta. Attenzione, però: i calcoli sono stati fatti tenendo presente il listino d'oltreoceano e il costo della benzina che - fortunati loro - non arriva a 1 euro al litro. Da noi probabilmente i veicoli elettrici di questo confronto sarebbero più convenienti proprio a causa del carburante più costoso in Italia.

A questo punto, tutto sta - in America come in Europa o come nel Sol Levante - negli eventuali ecoincentivi statali, sia in conto capitale sia in facilitazioni o abilitazioni, concessi da governi che, in molte parti del mondo, sono alle prese con problemi finanziari e di bilancio di non facile soluzione.

Il noleggio come accesso diretto alla mobilità elettrica

Non sei ancora sicuro di acquistare un veicolo elettrico? Basta affittarlo prima!

Europcar: leader in Europa di autonoleggio azienda ha iniziato il noleggio full electric Peugeot iOn, Citroen C-Zero e 500 Nissan Leaf nel 2011. Inoltre, Europcar ha annunciato di "installare gradualmente le infrastrutture necessarie per ricaricare le batterie" presso i suoi punti di noleggio europei.
Lo scorso luglio, la società ha anche annunciato un accordo con Opel per introdurre la EREV Opel Ampera, con l'obiettivo di adottare i primi veicoli presso i punti di noleggio Europcar in Germania nel mese di novembre di quest'anno, seguito poco dopo dal Belgio e Paesi Bassi. L'Opel Ampera sarà poi offerta in noleggio in Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito a partire dall'inizio del 2012.

Hertz: Una delle società di noleggio di auto più grandi del mondo, con una forte posizione negli Stati Uniti, ha iniziato a introdurre veicoli elettrici nella sua flotta attraverso il lancio del suo sito web www.hertzev.com.
L'offerta di veicoli elettrici di Hertz attualmente comprende i veicoli 100% elettrici Nissan Leaf, smart electric drive, Mitsubishi i-MiEV e Tesla Roadster; c'è anche l'EREV Chevrolet Volt (gemella della Opel Ampera).
I veicoli elettrici sono offerti ad una tariffa oraria di meno di $ 10 (€ 7). Il servizio è partito alla fine del 2010 a New York, con l'espansione del servizio a San Francisco, Washington DC, Londra, fino a 50 campus universitari in Nord America e nei mercati in Texas e in Cina entro la fine del 2011.
In Europa, Hertz ha firmato una lettera d'intenti per aggiungere i modelli elettrici Renault alla sua flotta nel 2012. Hertz sarà uno dei primi operatori del noleggio a offrire circa 500 Renault Twizy a noleggio, e noleggerà anche la Zoe, Fluence ZE e Kangoo ZE.

Rent-A-Car: Un importante azienda di noleggio auto con più di 1 milione di auto e camion e più di 6.000 stazioni di noleggio negli Stati Uniti, ha anche saltato sul carro elettrico. La società è stata affitto 500 Nissan Leaf nel sud della California, Texas, Tennessee, Hawaii e New York.
Ha anche un paio di Chevrolet Volt disponibili per l'affitto nel sud della California e Ontario. Rent-A-Car ha dichiarato interesse per un certo numero di Chevrolet Volt nella loro flotta entro la fine dell'anno.
Inoltre, l'azienda ha siglato un accordo con Mitsubishi per comprare 200 i-MiEV nel mese di agosto 2011 e fino a 500 i-MiEVs fino alla fine dell'anno.
In Europa, Rent-A-Car ha lanciato un programma a Londra per la distribuzione della Peugeot iOn. L'iniziativa è iniziata nel giugno 2011.
Un altro buon incentivo di Rent-a-car: la società non richiede un pagamento se si restituisce l'auto con batteria scarica.

Sixt: L'azienda offre il veicolo elettrico Citroen C1 e smart a trazione elettrica, rispettivamente a Copenaghen/Londra e nella Repubblica ceca. L'operatore di noleggio offre anche la Karabag 500 E e Micro-Vett Fiorino EV, auto elettriche basate sui modelli più popolari di Fiat: sono disponibili in vari luoghi in tutta la Germania. Inoltre, Sixt ha installato stazioni di ricarica in tutta Copenaghen, in collaborazione con ChoosEV.

Zipcar : Da gennaio 2011, Toyota sta distribuendo 160 Prius plug-in (PHEV) negli Stati Uniti come parte del run-up del debutto ufficiale della vettura commerciale entro la fine dell'anno. Il presidente e amministratore delegato di Zipcar Scott Griffith ha detto: "Zipcar è un banco di prova ideale per l'accettazione precoce dei veicoli elettrici. Questo progetto permetterà alle aziende di ricevere un feedback diretto da migliaia di consumatori in tre città e contribuire a valutare come i veicoli elettrici possano inserirsi in un modello su larga scala di car sharing".

Avis: Con sedi in oltre 20 paesi in tutto il mondo, ci si dovrebbe aspettare che anche Avis offra alcuni veicoli elettrici. Purtroppo, fino ad ora, sta solo offrendo le Toyota Prius (non in versione PHEV) che è un inizio, ma è un passo in avanti non troppo marcato rispetto ai suoi concorrenti.

Autolib: Il sistema di noleggio di autovetture finanziato dalla città di Parigi offrirà Bolloré-Pininfarina BlueCar per l'affitto a Parigi, a partire da questo autunno. I prezzi saranno un canone mensile di 12,60 €, con una tariffa oraria di circa 10 € (ci sono ulteriori 40 € per pagare la prima sottoscrizione al servizio e un deposito di 150 € che verrà restituita dopo la risoluzione del contratto).

Noleggiare auto elettriche è una possibilità per fare tutti i test-drive delle automobili a cui potreste essere interessati, o semplicemente curiosi di scoprire. La maggior parte degli automobilisti non hanno ancora avuto l'opportunità di provare i veicoli elettrici, mentre con il noleggio hanno la possibilità di sperimentare una giornata piena di guida nei modelli elettrici più recenti per solo 40-50 € al giorno. Quindi, se non siete ancora pronti a comprare, prima basta noleggiare.


Dal Politecnico di Monaco di Baviera la Mute, auto elettrica intelligente

Mute, Auto intelligente
Alcuni ricercatori del Politecnico di Monaco sembrano essere riusciti laddove le case automobilistiche più affermate finora hanno fallito, ovvero nella creazione di un’auto elettrica dal prezzo abbordabile. Il segreto di questo successo consiste nell’applicazione di una seconda batteria. Un prototipo in grado di viaggiare su strada debutterà molto probabilmente all’IAA 2011, che si svolgerà in autunno.

Concretamente si tratta di un’utilitaria di piccolo formato dal nome “Mute”, ideale per scarrozzare due passeggeri nel traffico cittadino, con un’autonomia di circa 100 km. Per mantenere il prezzo a un livello accettabile, i ricercatori suoi ideatori sono ricorsi al nuovo trucco di una batteria d’emergenza.Considerando che l’accumulatore di carica elettrica è il componente che incide maggiormente sui costi di un’auto elettrica, anziché una batteria agli ioni di litio molto potente - e soprattutto costosa! -, a bordo della “Mute” è stata montata una batteria particolarmente piccola. A garantire l’autonomia necessaria provvede un accumulatore supplementare a zinco-aria, ovvero basato su una tecnica decisamente più economica, che può intervenire in caso di necessità.

Un terzo della spesa
La carica di riserva è comunque prevista solo ed esclusivamente per le situazioni d’emergenza, in quanto si tratta di un accumulatore monouso. La convenienza dei costi della batteria principale è comunque notevole, in quanto il suo prezzo è di appena 3.000 Euro* e non di almeno 10.000 Euro*.
Per contro le riserve di corrente elettrica piuttosto ridotte richiedono qualche rinuncia riguardo alla propulsione.  Allo spostamento dell’auto  ci pensa un motore elettrico dalla potenza di circa 20 CV, che consentono di compiere lo sprint da 0 a 60 km/h, velocità standard da città, già in 6,8 secondi e di raggiungere quindi una velocità massima di 120 km/h.

Obiettivo: massima efficienza
Con la “Mute”si è mirato ad ottenere una massima efficienza attraverso stretti pneumatici scorrevoli a bassa resistenza al rotolamento, una carrozzeria particolarmente aerodinamica (Cw=0,28) e un peso ridotto. L’auto in sé pesa 400 kg, mentre la batteria ne dovrebbe pesare 100. Quest’auto elettrica lunga tre metri e mezzo non impone comunque solo rinunce, bensì è anche dotata ad esempio di un portabagagli dalla capacità di 500 litri, di un climatizzatore e di un riscaldamento ad etanolo, vale a dire di comfort non esattamente comuni per le auto destinate all’uso quotidiano.
L’eventuale lancio sul mercato si farà comunque ancora attendere. La prima “Mute” matura per la produzione di serie dovrebbe iniziare a circolare non prima del 2015, ma in ogni caso verrà proposta a un prezzo non maggiore di quello attualmente richiesto per le utilitarie tipo VW Polo.

Auto elettrica: negli Stati Uniti fanno i conti per la bolletta e costi di gestione (TCO). E da noi?


Auto elettriche: sono davvero convenienti?


Mi 'faccio' l'elettrica”. Una frase che in pochi hanno sentito pronunciare, se si escludono le dichiarazioni estemporanee che vengono esclamate a ogni notizia di aumento del carburante per autotrazione.
Tuttavia, dovremo abituarci a dare una connotazione reale a questa frase. I principali produttori automobilistici (all'esteroof course: l'Italia, almeno per un po', starà alla finestra...) hanno in cantiere, per l'immediato futuro, il lancio di una prima, vasta gamma di modelli a zero emissioniauto elettriche chiamate a sostenere il ruolo di apripista verso una mobilità privata sempre più sostenibile.
Il punto è: quanto conviene l'utilizzo dell'auto elettrica? La risposta va vista nella durata del possesso del veicolo. L'economista Jessica Anderson ha svolto in questi giorni, per conto della rivista finanziariaKiplinger, uno studio comparativo sulla convenienza dell'alimentazione elettrica rispetto a quella “tradizionale”.
Un confronto fra Leaf, Volt e corrispondenti modelli a benzina: dopo 5 anni costano meno!
Lo studio condotto da Anderson ha preso in considerazione Chevrolet Volt e Nissan Leaf, le due “elettriche” più note fra gli automobilisti d'oltreoceano, e le ha messe a paragone con Chevrolet Cruze LTZ e Nissan Versa S Hatchback: come dire, vetture “da famiglia” di pari segmento, dalle dimensioni simili e, quindi, anche dalle stesse finalità.
Lasciando perdere un momento il piccolo motore termico che fa da generatore alla batteria della Volt quando questa si scarica (la Volt è, per questo, definita “ibrida extended range”), la ricerca ha evidenziato un dato interessante: con una percorrenza media, dopo 5 anni entrambe le vetture costerebbero diverse centinaia di dollari in meno rispetto ai corrispondenti modelli a combustione interna. Per l'esattezza, 500 dollari meno la Volt800 dollari in meno la Leaf. E questo nonostante un prezzo d'acquisto iniziale di 18 mila dollari in più, e le spese di installazione della colonnina di ricarica nel garage di casa (circa 2 mila dollari).
Non è una differenza abissale, ma osserviamo lo studio nell'ottica “nostrana”. Negli USA, un litro di benzina non arriva a costare 1 euro, mentre in Italia costa quasi il 60% in più. Anche considerato un (finora teorico, seppure necessario!) incremento della rete di ricarica pubblica, per l'Italia il rapporto sarebbe ancora più conveniente.
Il canone Renault: solo per chilometraggi di un certo... peso
Allo scorso Salone di Parigi, i responsabili del programma di mobilità eco friendly di Renault ci avevano illustrato che, riguardo al rapporto costi–benefici, il punto d'incontro con le auto alimentate a carburante “tradizionale” (benzina, gasolio) si ha quando la percorrenza annua è di circa 12 mila km. Questo per via dell'attuale strategia di Renault che prevede il pagamento di un canone mensile che va da 45 euro (per Twizy) a 79 euro (per Kangoo ZE e Fluence ZE). Come dire: bisogna dare il tempo alle spese vive di “ripagarsi” da sole.



Electric Car Utility Rate Plans: Top Five Rules

By Brad Berman · September 02, 2011
kWh meter












One key advantage of driving an electric car is that it’s much cheaper to fuel than a gas-powered vehicle. It's a sure thing—that is, if an EV owner has done the necessary research about rate plans and charging times. But blindly driving forward, without thinking about the rate plans offered by your local power company, can lead to unexpected—and sometimes unfortunate—outcomes.
“You have to do the math,” said Reiko Takemasa, product manager for electric vehicles, Pacific Gas & Electric. “People considering an electric car should do the research, but we can’t expect them to be math and science whizzes.”
Why is the calculus of home electricity pricing so tricky? Because those electrons—charged by the kilowatt-hour (kWh)—can be as low as $0.05 per kWh or climb as high as $0.50 kWh, depending on these variables:
  • Tiers (a system that raises the kWh-rate as you use more electricity)
  • Your location (because the baseline of tiers depends on your territory)
  • Whether or not your EV-charging has been isolated on a separate meter
  • Whether you’ve selected a round-the-clock flat rate or time-of-use pricing
  • The hour of the day you charge
  • The season
Beware: Trying to fully understand how each of these factors can affect your rate can short-circuit your brain. For every rule, there are multiple exceptions, special considerations, and alternative approaches. To make things a bit easier, I’ll take a stab at a few rules-of-thumb regarding EV rate plans.

What’s At Stake?

Before getting start with the rules, consider this inexact—but nonetheless useful— formula for seeing how much you’re saving with an electric car versus an internal combustion engine vehicle, offered by PG&E’s Takemasa:
Take the kWh rate and multiply it by 10 to get the approximate equivalent for a gallon of gasoline.
In other words, at $0.12 per kWh for electricity, it would be like paying $1.20 per gallon.
Nissan LEAF charging
How much does it cost to charge an EV? That depends on when you charge, where you are, and the rate plan you've chosen.
Choose an ill-suited plan, and charge at the wrong time, and that cost can climb to $0.30 per kWh (or higher). That would push your EV fueling costs into gas-price territory—something that can be avoided by following these rules.

1Get help with a rate plan from your utility company.

Utility companies have a vested interest in supporting electric vehicle adoption, and making sure you charge at times that support the efficiency of the grid. As a result, they have set up online tools and customer support centers to answer your questions. “Once you’ve made the decision to buy an EV, call the utility,” said Russell Garwacki, manager, pricing design and research, Southern California Edison. “The utility knows the rates and plans available to you. We’ll present those options, and then it’s up the consumer to make the final choice.” Garwacki told me that regular charging of an electric vehicle is like adding an entire house to the grid—so not only will the call help you determine the best rates for your situation, it will help the utility properly plan for a bright EV future.

2To get the absolute lowest rate for charging your EV, subscribe to a time-of-use plan, and only charge at off-peak hours.

If your Nissan LEAF or other pure electric car is your daily commuter vehicle, and you’re frequently replenishing the 24 kWh battery pack every day with half or more of the battery’s capacity, then you’re a great candidate for a time-of-use (TOU) plan. Instead of paying a flat rate around-the-clock, starting around $0.12 or $0.13 per kWh, the price drops down to around $0.05 - $0.10. Again, that’s if you set up your car to charge after midnight—when everybody’s sleeping and not using much power. (Remember, exact rates depend on a lot of things, and change all the time.)

3To subject yourself to the absolute highest rate, sign up for a time-of-use EV rate and only charge at peak hours during the day.

Making this mistake requires real effort. Here’s the background: The reason that utilities can charge less during those wee hours of the morning is because they crank up the price during the peak times of day—between 2 pm and 9 pm at PG&E; and 10 and 6 pm at Southern California Edison.
During peak hours on a TOU plan, the price jumps way up. If you have a big house full of power-thirsty appliances and systems, and charge your EV on a daily basis, you could easily get pushed you into the highest tiers—where on-peak charging could climb to $0.40 or $0.50. Remember that means you would be paying the equivalent of $5 a gallon.

4Time-of-Use plans are better for almost every EV driver.

Unless you run heavy equipment during the day, and have absolutely no opportunity to shift your most demanding energy use to off-peak hours, then TOU is a good choice. (Another possible exception would be an electric car or plug-in hybrid owners that only drive short distances, live in small energy-light homes, only charge a few kWh per day, and is willing to pay higher rates in exchange for the flexibility to charge anytime.)
Even those customers can take advantage of TOU rates by separately metering the power for their electric car. “By and large, EV-adopters are more energy aware and environmentally aware, and they understand the value of off-peak charging,” said Garwacki. As a result, he believes, EV drivers are willing to adjust the time of charging, and thereby get a better rate (while helping the grid). Garwacki told me that most of SCE’s EV customers opt for single-meter time-of-use rates.

5Do a careful cost calculation before going with separate metering.

As just mentioned, EV customers have the option to install a separate meter that only tracks EV charging. The first important cost input when calculating whether or not to install a separate EV meter is how much it will cost for that installation (commonly completed by electrical contractor). If your electric panel and current meter are near where you plan to charge your car, the expense could be just a few hundred dollars. But running conduit or digging trenches can push these costs into the many thousands of dollars.
Once you get an idea of how much it will cost to install the separate meter, then you need to determine how much you’ll save by keeping that car’s energy needs off your main meter. Southern California Edison estimates that an EV will add about 350 kWh of energy usage to your account in a typical month. That can quickly push you into the upper tiers, which could double or even triple your rate. (Depending on your utility’s rules, the separate meter will either establish a separate baseline amount of electricity used to determine your tier, or remove the tier structure altogether.)
Choosing a TOU plan, while staying on a single meter, can mitigate these higher costs—and help you avoid the headache and expense of separate metering. But if you believe that adding a new meter is going to be relatively easy and inexpensive, it’s worth taking the time to run the numbers to see if it’s really worth it (ideally with help from your utility).

Feedback and Follow-up

I hope these rules are helpful. Please share your experiences or questions in the comments below. I can reach back out to the experts at SCE and PG&E to get answers to any questions. And a great place to continue your research are the EV rate info and tools on utility websites, such as http://www.sce.com/pev and www.pge.com/electricvehicles.

Veicoli ecologici, incentivi regionali In Friuli: 2000 euro

Friuli Venezia Giulia, contributo di 2000 euro per acquisto veicoli ecologiciCambiano, a vantaggio dei cittadini, le norme per la concessione di contributi ai privati che acquistano veicoli ecologici. La Giunta regionale ha approvato una serie di modifiche, promosse in particolare dal consigliere Roberto Asquini, che rendono i contributi più accessibili e semplici da ottenere per chi intenda acquistare entro la fine dell'anno un autoveicolo nuovo o usato a uso privato, dotato di motore a emissioni zero, anche in abbinamento con motore a propulsione a benzina o gasolio con emissioni inferiori a 120 g/km di CO2. "La giunta regionale - ha spiegato il vicepresidente Luca Ciriani - ha approvato oggi una modifica che permette di incrementare il contributo a vantaggio di chi acquista questa tipologia di mezzi: saranno concessi 2.000 euro di contributo per ogni veicolo il cui costo totale superi i 10.000 euro. L'ulteriore importante innovazione consiste nell'aver scelto di eliminare vincoli di reddito per ottenere il contributo". Questa norma, come quella collegata relativa all'acquisto di automezzi con motori "euro 5" o a metano con emissioni inferiori ai 140 g/km di CO2, vuole favorire l'incremento dell'utilizzo di motori a basso livello di inquinamento, sostenendo parimenti l'economia sul territorio. Allo scopo, sono state allocate risorse per 1,15 milioni di euro, che portano i fondi totali stanziati dalla Regione per gli incentivi all'acquisto di autoveicoli ecologici a 4,15 milioni complessivi.

Parigi: il car sharing elettrico Autolib si fa


Con Autolib la rivoluzione della mobilità urbana parte da Parigi, al via in autunno
Ecologico, economico, pratico e alla portata di tutti. È Autolib, il primo servizio pubblico di auto elettriche Bluecars, libero e per tutti, che prenderà il via in autunno a Parigi e in altri 45 comuni dell'Île-de-France, coinvolgendo una popolazione di 4.035.894 abitanti e i 27 milioni di turisti che ogni anno visitano la regione. Ambizioso e innovativo progetto del Gruppo Bolloré, avviato nel 2009, Autolib' verrà presentato ufficialmente il 1 ottobre ed è il più grande progetto al mondo di car sharing elettrico. A Parigi, sarà presto possibile avere un'auto a disposizione solo quando serve, anche solo per un'ora, grazie al servizio attivo 24 su 24, 7 giorni su 7 e pagando solo ciò che si consuma, senza l'obbligo di riportare le vetture nello stesso posto in cui sono state prelevate. Si elimina, così, non solo il problema del parcheggio, delle spese di manutenzione e del carobenzina, per la felicità dei guidatori, ma anche quello dell'inquinamento, per la gioia di tutti. Una vera e propria rivoluzione silenziosa che passa attraverso le Bluecars, automobili 100% elettriche che non producono microparticelle né gas e che si propongono di contribuire all'impegno della riduzione del 20% preso dalla Francia in vista del 2020. La Bluecar è alimentata da una batteria Lmp (Lithium Métal Polymère) riciclabile al 100% e con una vita di 200.000 chilometri: abbastanza per fare cinque volte il giro della terra. Composta di materiali non inquinanti, è in grado di stoccare, a parità di peso, cinque volte l'energia di una batteria tradizionale. In più, garantisce un'autonomia di 250 chilometri. Le 3000 Bluecars dovrebbero consentire, entro il 2014, una riduzione del parco auto privato di 22.500 veicoli per un equivalente di 164.500.000 chilometri percorsi in un anno dai veicoli più inquinanti. La regione ha scelto di partecipare alla creazione delle stazioni Autolib fuori Parigi, completando così la copertura del territorio, con un finanziamento che permetterà di creare 190 stazioni, senza la partecipazione economica dei singoli comuni.

martedì 27 settembre 2011

Veicoli elettrici: come estendere la vita della batteria ed utilizzare al meglio il veicolo


Eight Tips to Extend Battery Life of Your Electric Car

By Patrick Connor · September 27, 2011
People considering a plug-in vehicle have a legitimate concern about how long EV batteries will last before they need to be replaced. The answer depends on how you use (or abuse) your vehicle’s batteries. With proper management—and following the tips in this article—the batteries in a modern EV could last decades, allowing plenty of time for the technology to go mainstream and for economies of scale to bring down the price. (Keep in mind: Nissan and General Motors and other carmakers currently provide EV battery warranties for eight years and 100,000 miles in the U.S.).
Nissan LEAF battery pack
Nissan LEAF battery pack











Check out these tips—but of course, if your owner’s manual contradicts anything you read here, follow the instructions from the manufacturer.

1Avoid full charging when you can.

One reason that batteries in mobile devices only last a couple years is that they are being pushed to their maximum capacity—frequently getting fully charged and fully drained. Consumer products are advertised by their battery operation time, not their battery lifespan. This means that every possible electron will be shoved in there. Charging to maximum capacity might give you the most possible use for that one charge, but it is one of the worst things that you can do to lithium batteries.
In the 2011 Nissan LEAF, there is a Long Battery Life setting that tells the car to stop charging at 80 percent. This reduces the available range, but could greatly increase the lifespan of your battery pack. If your normal daily driving can be done with less than an 80 percent charge or you can charge mid-day, this simple setting is one of the easiest things that you can do to increase the battery’s lifespan.
One additional advantage of not charging up all the way is that it leaves room to store energy from regenerative braking. Often when the batteries are full or near full, regen will be disabled to avoid overcharging the batteries.

2For pure EVs, avoid deep discharging your battery pack.

Lithium-ion packs prefer a partial cycle rather than a deep discharge. Since lithium-ion chemistries do not have a memory effect, there is no harm using a partial discharge. Not only will this avoid excessive wear, it will also mean that—with a little planning—you will arrive at your destination with range to spare.
The Nissan LEAF has 12 “fuel bars” that tell you the charge level of the batteries. Just like you were taught to keep your hands on the wheel at 10 and 2, it is a good idea to keep your LEAF’s charge level within 10 and 2 bars of charge.
EV drivers are often asked, “How far can you go on a charge?” But if you can help it, avoid trying to personally find out for yourself by driving all the way down to an empty battery to test your electric car’s full range.

3For plug-in hybrids, consider “mountain-mode” or leaving EV-mode at key times.

In a plug-in hybrid like the Prius Plug-in Hybrid, or a range-extended electric vehicle such as the Chevy Volt, it’s more common to use all of the available battery capacity before switching to gasoline power. Fortunately, the vehicle’s battery management system knows when to stop drawing from the battery—to avoid deep cycling.
But if you know that your planned route includes a long hill climb, switch to Mountain Mode—which kicks on the gas engine and saves juice in the battery—at least 20 minutes before you start the climb. This will ensure that the batteries are not deep discharged during a long steep climb and you’ll have all the power you need to pass as you go up the mountain.
The Toyota Prius Plug-in Hybrid gives drivers the similar option of voluntarily pushing the car out of EV mode—and for a period of time use more gas and less battery.

4Use timers to minimize the time spent at a high state of charge.

You may have heard that, in many cases, it’s better for the grid, the environment, and your wallet if you charge your EV at night. (See our Top Five Rules for Electric Car Utility Rate Plans.) But careful timing of your charging schedule is also better for your batteries. Again, the idea is that lithium-ion batteries are most stable when they are about half charged—not too full and not too empty. However, a 50 percent charge may not provide adequate range for your daily driving—or may push your state of charge to the limit during your very next commute.
So how do you keep the batteries in their most stable state as long as possible while still ensuring that you have enough range when you leave in the morning? Many electric cars and charging equipment providers offer the ability to program the time of day the charging takes place. The best practice is to set the timer so the vehicle is at the charge level you need about 60 minutes before you plan to leave. Delaying the charge minimizes the time the batteries spend when the cell voltage is high.
The 60-minute buffer has two purposes. First, if something unexpected comes up, like an unscheduled meeting at work, you are not waiting for your car to charge in order to leave. Second, this time allows the batteries time to cool down after charging before they are used for driving. (This second reason is not as important during cold weather, since this warmth would help fight the cold.)
One exception to delaying the charge is if the batteries are almost completely drained. In that case, it’s best to begin charging as soon as possible.
Blink EV charger scheduling screen
Most electric vehicles, and many of the charging equipment systems, provide the ability to schedule charging at any time.

5On a hot day, try to park in the shade. During the winter, park in a garage, rather than on the street.

Many electric cars have thermal management—via air or liquid—that is great for keeping your batteries comfortable, but it comes at a price. Running fans and AC compressors use energy. On a hot day, if you were to park your car on a hot asphalt parking lot, you would not want the thermal management system to run continually. If it did, hours later when you came back, your batteries could be somewhat drained from cooling themselves. Alternatively, the car’s thermal management system could run for a few minutes after parking and then shutdown until the vehicle is restarted. That means that after that cool-down cycle completes, your batteries are slowly being heated by their surrounding. Neither of these solutions are ideal for battery longevity.

6Tip: If your EV has thermal management and the weather is extreme, plug in whenever you can.

This will, of course, charge your batteries, but more importantly, it will engage the thermal management system continuously without draining the batteries. Remember that lithium batteries like the same temperature ranges that you and I do. If you had to sit in the sun in a hot parking lot, would you want the AC turned on? Yes, you would and so would your vehicle’s batteries.

7Plan ahead for period of extended storage.

If your plug-in vehicle has a special storage mode, use it. If not, and you will not be driving your plug-in car for a month or more, here is what I recommend: (1) Store the vehicle in a cool, but not freezing, location; (2) Charge to 60 percent; (3) The batteries slowly self discharge; (4) When the charge is below 20 percent or 3 months later, whichever comes first, charge the vehicle back up to 60 percent.
With Internet-enabled EVs such as the LEAF and Volt, you can run a smartphone app and check the charge level. When the charge is below 20 percent, you can even initiate charging with these apps.
If you have your car in storage mode for a month or more, this can cause the batteries to become unbalanced. If the pack is unbalanced, your range will be greatly reduced. To alleviate this problem, simply fully charge your batteries before the next time you drive the car. Even if you generally use an 80 percent charge, the next two times you charge the car after a storage event, charge it all the way up. This will ensure the batteries are rebalanced.

8To maximize battery life, minimize use of DC quick charge.

I have saved the best for last. DC quick chargers can dump about 80 miles of range into the Nissan LEAF’s battery pack in 30 minutes. Fast charging is very useful if you need to drive more than the vehicle’s single-charge range in a single day. However, the batteries pay a price for this convenience.
Regular use of fast charging will cost you about 1 percent of capacity per year. For example, if you avoid fast charging, you may have 80 percent capacity after 10 years of normal use. However, if fast charging is your primary fueling method, then your capacity would be 70 percent after 10 years. While the cost to the battery’s lifespan may not be as much as you may think, fast charging still takes a toll that should be avoided when possible.

Conclusion

These tips can extend the life of an electric car’s batteries, but I’d like to make it clear that most are not absolutely necessary. With modern plug-in vehicles, you can simply plug them in anytime and drive it any way that you see fit and you should still have batteries that perform well in 10 years. The manufacturers already build in precautions so you cannot overcharge, over-discharge, or over heat. These are the biggest impacts to lifespan. Still, the tips can help wring a few more cycles out of your pack—and show you how to enjoy your EV while maximizing battery lifespan.
You can choose to be a battery-babier or a battery-abuser. That's up to you. For many of these tips, there is not extensive data that demonstrates exactly how much more life you can get. To quote Sammy Hagar, “Only time will tell if we stand the test of time.”

lunedì 26 settembre 2011

5mila + 5mila + 5mila = Pareggio in 5 anni

Parliamo del dilemma "meglio un veicolo elettrico oggi o una vettura termica domani?"...

In cinque anni di utilizzo del veicolo elettrico, considerate e quantificate gli incentivi allo studio nel disegno di legge presso la Camera dei Deputati ma anche quelli derivanti dall'utilizzo stesso:

5000 euro di incentivo all'acquisto (vale per cinque anni, ma è decrescente), finnaziato con 1,5 centesimi di euro su ogni bottiglia di plastica (...si ridurranno un po'?).
  +
5000 euro fra risparmi di gestione (-30% sulla trazione) e di manutenzione (-30%)
  +
5000 euro di controvalore di vantaggi e facilitazioni per gli utilizzatori di veicoli elettrici (trasporto persone o merci), realizzabili a costo zero per le Amministrazioni locali da applicare in funzione delle condizioni di circolazione:
         - accesso h24 alle ZTL, in prospettiva ZTE (zone a traffico elettrico), come comincia ad essere l'Area C a Milano
         - parcheggi gratuiti (di giorno anche quelli lasciati liberi dai residenti)
         - utilizzo delle corsie preferenziali
  =
Pareggio del costo opportunità fra la scelta di un veicolo termico e un veicolo 100% elettrico.

Dopo è tutto guadagno.

Le batterie al litio attuali dopo circa 8 anni di utilizzo perdono parte della capacità (fino al 15%), ma conservano un elevato valore residuo perché, volendo, possono essere rimosse dal veicolo ed essere destinate ad applicazioni meno stress intensive come gli impianti di stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili, oppure i materiali che le compongono possono essere riciclati perché anche loro valgono molto.

Se il veicolo è in buone condizioni, si possono imbarcare moduli nuovi, della stessa forma, magari più leggeri e più densi di energia e dal costo pari o inferiore a quelli di origine. Avete presente l'evoluzione della capacità  e velocità degli hard disk dei computer ed i loro prezzi? Per le batterie dei veicoli elettrici la dinamica sarà simile, ma chiaramente con step evolutivi non nell'ordine di anni o semestri, ma di quinquenni o decenni: siamo consapevoli che quello che oggi utilizziamo, 15 anni fa era nei laboratori sotto forma di prototipo o impiegato in Antartide per le sperimentazioni.

Che ne pensate?

sabato 24 settembre 2011

Momento importante per le sorti della mobilità elettrica in Europa e in Italia

L'Associazione dei Costruttori Europei chiede la standardizzazione di una connessione universale per ricaricare i veicoli elettrici
Un unico tipo di connessione per la ricarica di tutte le auto elettriche, indipendentemente dal marchio, dal distributore e dal Paese. E' l'obiettivo di un documento delle Case europee, che hanno definito una serie di indicazioni per standardizzare il sistema di attacco della vettura alla rete elettrica. Lo riferisce l'Acea, l'associazione dell'industria automobilistica europea. Le indicazioni coprono un ampio spettro di questioni, dalla infrastruttura di distribuzione, alla connessione con il veicolo e riguardano sia la ricarica rapida sia quella a bassa potenza, sia l'alimentazione a corrente continua che a corrente alternata.
Qualora fossero approvate dalle autorità europee per la standardizzazione saranno adottate sulle nuove auto. Si lavora per una piena implementazione entro il 2017.
''E' un importante passo verso una più ampia introduzione di veicoli elettrici in Europa e apre la strada per una soluzione unica in tutto il mondo - ha detto il segretario generale dell'Acea, Ivan Hodac. L'Acea sollecita la Commissione europea, le autorità per la standardizzazione e i fornitori di infrastrutture di considerare queste indicazioni e chiarire gli aspetti ancora da definire il più presto possibile''. I veicoli elettrici potrebbero rappresentare una quota tra il 3 e il 10% delle nuove vendite entro il 2020/2025 a seconda di come saranno affrontate le più urgenti sfide del settore.
Questo l'indirizzo programmatico a medio termine, ma intanto...



Concretissima notizia per prodotti già disponibili è invece questa.

ACCELERA LA DIFFUSIONE DI INFRASTRUTTURE DI RICARICA RAPIDA PER VEICOLI ELETTRICI
Intanto Nissan, produttore della Leaf, vettura media 100% elettrica vincitrice di due premi di Auto dell'anno 2011, appartenente all'Alleanza Renault-Nissan con la collaborazione di una università giapponese e un costruttore di componenti di elettronica di potenza ha riprogettato in maniera più razionale gli apparati di ricarica rapida (meno di 30 minuti), concretizzando per i possessori di vetture dotate di doppia tecnologia di ricarica CHAdeMO come Nissan LEAF la possibilità di percorrere viaggi più lunghi, ripristinando l'80% dell'autonomia in meno di 30 minuti.
La riprogettazione permette di avere prezzi dimezzati entro i primi mesi del 2012 per i sistemi di ricarica rapida e di attuare un programma per la realizzazione di migliaia di punti di ricarica veloce in tutta Europa entro la fine del 2012.
La Casa ha collaborato con i principali fornitori di energia e con le aziende che producono dispositivi per veicoli elettrici allo scopo di accelerare lo sviluppo di sistemi di ricarica rapida più compatti ed economici e di aumentare la diffusione di colonnine pubbliche per la ricarica veloce in tutta Europa.
L'accordo che comprende Nissan, Circutor, DBT, Efacec, Endesa del Gruppo ENEL e il colosso tedesco Siemens permetterà di ridurre sensibilmente il prezzo unitario delle colonnine - costeranno meno di 10.000 euro, ovvero meno della metà rispetto a quelle attualmente in commercio - agevolandone la diffusione presso stazioni di servizio, parcheggi privati e punti vendita che potranno installarle e gestirle come un ulteriore business della propria attività. I proprietari di Nissan LEAF e di altre vetture predisposte per la ricarica veloce CHAdeMO, potranno utilizzare i propri veicoli per percorrere tragitti più lunghi e ricaricare fino all'80% della batteria in meno di mezz'ora o in caso di necessità recuperare velocemente 25 o 50 km di percorrenza, rispettivamente in 5 o 10 minuti.
Di conseguenza, si prevede che entro la fine del 2012 ci saranno migliaia di punti di ricarica veloce in tutta Europa ed entro il 2015 si arriverà a diverse decine di migliaia. Questa tecnologia consentirà ai potenziali acquirenti che hanno occasionalmente necessità di fare viaggi più lunghi, di beneficiare di tutti i confort di vetture come Nissan LEAF.


Con la ricarica veloce si può ripristinare l'autonomia della batteria in un tempo appena superiore a quello necessario per fare il pieno ad un tradizionale veicolo a combustione interna: i proprietari di Nissan LEAF possono lasciare in ricarica la propria vettura e impiegare il breve tempo necessario per la ricarica per fare una telefonata o uno spuntino.
Il sistema di ricarica veloce ChadeMo eroga direttamente alla batteria 50 kW di corrente continua con voltaggio simile a quello alto della batteria di trazione, velocizzando così il processo di carica.
Nissan LEAF ha un'autonomia media di 175 Km con una ricarica completa - secondo il New European Driving Cycle (NEDC), criterio di omologazione europea. Lo sviluppo dei sistemi di ricarica rapida si tradurranno in una maggiore praticità e libertà di guida per i proprietari di Nissan LEAF.
"Siamo certi che l'autonomia di Nissan LEAF sia più che sufficiente per soddisfare le necessità giornaliere della maggior parte degli utenti. Tuttavia, con l'installazione di un significativo numero di colonnine di ricarica rapida in tutta Europa, i proprietari dei veicoli elettrici che hanno la necessità di coprire distanze maggiori saranno tranquilli di poter ricaricare la propria auto senza nessun problema ovunque vadano, prerogativa essenziale per la diffusione di massa dei veicoli elettrici" ha affermato Toshiyuki Shiga Chief Operation Officer di Nissan Motor Co., Ltd. e dall'inizio di settembre Presidente dell'associazione CHAdeMo.
"Fino ad oggi i veicoli elettrici hanno attirato l'attenzione del pubblico per il fatto di produrre emissioni zero allo scarico in fase di marcia. Ma c'è dell'altro: in un momento storico in cui l'energia prodotta da fonti rinnovabili (solare, eolica, ecc) è aumentata notevolmente, i veicoli elettrici sono destinati a diventare un elemento-chiave per assorbire le variazioni di produzione e la dispersione dell'energia generata da fonti rinnovabili", ha aggiunto Shiga.
La sfida di costruire sistemi di ricarica con dimensioni e costi più contenuti sarà ancora una volta vinta combinando l'innovativa tecnologia QC (Quick Charger) di Nissan - disponibile sui nuovi sistemi di ricarica veloce a corrente continua ad alto voltaggio - al forte know-how dei nostri partner europei.
Conformemente alle politiche previste per gli altri paesi europei, questi sistemi di ricarica veloce sono anche a corrente alternata, già idonei, quindi, per la ricarica di vetture predisposte per la ricarica rapida a corrente alternata.
Le consegne di Nissan LEAF sono già iniziate in Regno Unito, Olanda, Repubblica D'Irlanda, Francia, Spagna e Portogallo. Gli ordini sono stati aperti anche in altri paesi: Svizzera, Belgio, Norvegia, Svezia e Danimarca e i clienti riceveranno a breve le proprie vetture. Finora, in meno di un anno (la produzione è cominciata il 22 ottobre 2010 e le prime consegne a dicembre negli Stati Uniti), nel mondo ne sono state consegnate più di 14.000. 
Intanto oggi il sindaco di Firenze Matteo Renzi utilizzerà per i suoi impegni in città durante il Festival dell'Energia 2011 alcuni veicoli 100% elettrici: appunto una Nissan Leaf e una Renault Fluence Z.E. Queste vetture insieme ad altre city car più compatte saranno disponibili per i test drive dei fiorentini nel pomeriggio a Largo Annigoni.


Ulteriori Informazioni:

CHAdeMO
Lo standard industriale CHAdeMO - Charge to Move - è stato inizialmente concordato da una coalizione di aziende giapponesi tra cui Nissan, Toyota, Mitsubishi e Fuji Heavy Industries lavorando a stretto contatto con la Società Tokyo Electric Power. Oggi l'associazione comprende rappresentanti provenienti da oltre 150 aziende in tutto il mondo e da governi locali.

Circutor
CIRCUTOR SA è una delle aziende leader in Europa nella progettazione, produzione e commercializzazione di apparecchiature per l'efficienza energetica. L'azienda offre prodotti e soluzioni che vanno dalla misurazione, protezione, controllo elettrico, alla qualità e al monitoraggio dei fattori di correzione dei consumi energetici fino ad arrivare ai sistemi di ricarica intelligente per veicoli elettrici.

DBT
DBT CEV, una consociata del gruppo DBT, è una società specializzata nell'ingegnerizzazione di soluzioni infrastrutturali per i veicoli elettrici. DBT CEV progetta, sviluppa e produce una vasta gamma di stazioni di ricarica per EV dal 1992, con migliaia di punti di ricarica installati in più di una dozzina di paesi in tutto il mondo. La DBT, leader riconosciuto in tutto il mondo nelle soluzioni di e-mobility, ha appositamente studiato per i veicoli elettrici un portafoglio di sistemi personalizzati di ricarica pubblica, domestica o destinata a flotte.

Efacec
Formatisi nel 1948, EFACEC, il più grande gruppo portoghese nel campo dell'elettricità, impiega circa 4500 dipendenti, ha un fatturato che ha già superato 1 miliardo di euro, ed è presente in oltre 65 paesi. Nel settore EV la EFACEC è una società leader a livello mondiale nelle infrastrutture di ricarica, nei sistemi di gestione ed integrazione di reti intelligenti, così come l'energia per veicoli elettrici.

Endesa
Endesa, una società del gruppo ENEL, la seconda utility più grande d'Europa per diffusione e supporto innovativo per gli EV a livello globale - è una delle più grandi società di energia elettrica del mondo e la più grande utility spagnola. E' anche la principale multinazionale privata in America Latina ed è ha ruolo importante in altri settori energetici, come ad esempio il gas, la cogenerazione e le fonti rinnovabili.

Siemens
Siemens AG (Berlino e Monaco di Baviera) è una potenza mondiale nel settore dell'elettronica ed elettrotecnica, operante nei settori industriale, energetico e sanitario. Per oltre 160 anni Siemens è stata sinonimo di eccellenza tecnologica, innovazione, qualità, affidabilità e internazionalità. L'azienda è il principale fornitore mondiale di tecnologie ambientali. Più di un terzo del suo fatturato totale deriva da prodotti e soluzioni green.