Le ultime news di Quotidiano Energia

Visualizzazione post con etichetta stile di vita. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta stile di vita. Mostra tutti i post

domenica 30 gennaio 2011

Anteprima Amarone 2007 a Verona, arte e il boom di vendite nel 2010: quasi 13 milioni di bottiglie

ANTEPRIMA AMARONE 2007

2011.01.28 Anteprima Amarone 2007

Data inizio evento:
28.01.2011
Data fine evento:
30.01.2011
Luogo Evento:
Verona
Regione:
Veneto




Amarone della Valpolicella è una della perle enologiche d’Italia. Un vino tutto Veneto che trova nelle colline veronesi un territorio in cui corvina, corvinone, rondinella e molinara, insieme alle tecniche di appassimento e vinificazione, l’ambiente unico e ideale per la produzione di questo vino.
Dal 28 al 30 gennaio 2011 il Consorzio di Tutela del Valpolicellapresenta in anteprima, dopo tre anni di affinamento, l’Amarone 2007. Si tratta, secondo il panel di esperti convocato prima di Natale per coglierne i tratti distintivi, di un’annata frutto di un andamento stagionale molto particolare, che ha impresso nel vino tratti caratteristici interessanti.
Anteprima Amarone è un evento che vede la presenza a Verona dei più importanti giornalisti italiani e del  mondo del settore enologico. Varie le iniziative in programma:

28 GENNAIO
Cena al Ristorante ai Teatri realizzata in collaborazione da un poker di chef di fama internazionale, quali sono Ciro Esposito (Ristorante “ Ai Teatri”), Domenico Longo (Trattoria “Casa Coste”), Tomaž Kavčič (Ristorante “Pri Loizetu”) e Christoph Zangerl (Ristorante "Chef'sTable" - Interalpen-Hotel Tyrol), con Nicola Bonera, “Miglior Sommelier italiano 2010”, a curare l’offerta dei vini. La partecipazione è su invito.

29 GENNAIO 
Presso il Salone Margherita della Fiera di Verona conferenza stampa di presentazione dell’annata 2007, con approfondimenti sul ruolo dei consorzi di tutela e sulle opportunità per incrementare l’export. A seguire, degustazione dell’Amarone 2007 riservata alla stampa su invito;

29 pomeriggio presentazione di nuovi inediti itinerari nella zona di produzione della DOC Valpolicella, realizzati da Eugenio Cipriani per il Consorzio di Tutela. A seguire degustazione aperta al pubblico su invito e a pagamento;
29 gennaio sera cena di gala presso la bouvette del palazzo della Gran Guardia nel centro storico di Verona di fronte all’Arena con autorità, giornalisti e produttori. La partecipazione è su invito.

30 GENNAIO
Presso il Salone Margherita della Fiera di Verona degustazione aperta al pubblico su invito e a pagamento.
Per dare valore aggiunto a un evento che vuole celebrare uno dei più prestigiosi vini italiani e tra i più conosciuti e apprezzati al mondo, alla degustazione dell’Amarone 2007 è abbinata una mostra di opere selezionate dell’artista Giorgio Olivieri, appositamente realizzata per l’occasione.


Amarone e pittura
Così come il vino di qualità, anche l’arte è una scoperta, soprattutto se si tratta dell’arte contemporanea. La presentazione ad Anteprima Amarone 2007 offre quest’anno l’opportunità di avvicinarsi al mondo dell’arte contemporanea attraverso i lavori di Giorgio Olivieri, artista veronese tra i più significativi esponenti della Pittura Analitica.
Una scelta, quella del Consorzio, che segue un progetto che si sta dipanando nel tempo diventando sempre più raffinata, e fatta per legare l’eccellenza enologica frutto dell’arte dei vignaioli con l’arte intesa nel senso nobile del termine, in uno stretto rapporto con il territorio di origine.
La ricerca di Giorgio Olivieri ha le sue radici nella pittura americana degli anni ’50-’60, che privilegia un’indagine sulla pittura stessa, le sue coordinate strutturali, i suoi segni e i suoi materiali.
Distante dalla passionalità degli artisti informali e, allo stesso tempo, lontano dalle algide tele figlie dell’astrazione, Olivieri cerca il rapporto tra lo spazio della tela e quello che la circonda.
A connotare la sua poetica sta proprio il valore di relazione che scaturisce dai diversi elementi tra loro accostati che disegnano di volta in volta un magico equilibrio: la superficie monocroma satura di colore, la struttura sagomata del telaio, le pennellate ai margini dell’opera, gli interventi con gli spaghi, ecc.
Nel ciclo de “I Quattro elementi”, prestato dalla Fondazione Domus al Consorzio Valpolicella per l’evento di Anteprima Amarone, la riflessione si estende al cosmo e alle energie che lo sottendono attraverso un linguaggio semplice, fatto di segni essenziali, quasi fosse l’unica maniera per approcciare i misteri della Natura. Le tele sono suddivise in due parti: la forma-contenitore raccoglie l’energia delle pennellate, mentre il flusso incalzante dei cromatismi viene interrotto dalle tinte piatte che fungono da elemento di rottura.
Olivieri in queste quattro tele - le uniche ad avere un vero e proprio titolo - mette alla prova l’autenticità del suo linguaggio, rapportandosi con uno dei soggetti più comuni alle rappresentazioni degli artisti; ma nel suo caso la pittura, al di là di qualsiasi intento mimetico, non può che raccontare se stessa: la magia del colore, le tensioni della forma, l’incanto della luce.


Cenni biografici
Giorgio Olivieri nasce nel 1937 a Verona dove vive e lavora. Nel 1961 si diploma presso l’Istituto d’Arte “A. Venturi” di Modena. Inizia l’attività espositiva alla fine degli anni ’50 sviluppando la propria ricerca nell’ambito della pittura analitica, conservando una personale originalità di linguaggio.
Nel 1960 tiene la sua prima mostra personale.
Nel 1964 si reca a New York dove espone alla The Armory Gallery e ha modo di entrare in contatto diretto con le poetiche dell’espressionismo astratto nella sua linea analitica, interpretata da artisti come Barnett Newman, Frank Stella, Mark Rothko.
I suoi lavori sono stati esposti in diversi spazi privati e pubblici in Italia e all’estero.
Nel 2005 Verona gli ha dedicato una mostra antologica presso la Galleria d’Arte Moderna Palazzo Forti.
Le sue opere figurano in collezioni private e pubbliche presso importanti istituzioni italiane e straniere.
Il suo nome compare in dizionari di settore e le sue opere in diversi cataloghi e testi critici.



«Amarone +40% nell'export»
(da "l'Arena") 29/01/2011

Verona. «Picco entusiasmante» nelle vendite di Amarone che passano dai circa 9 milioni di bottiglie del 2009 ai quasi 13 milioni (12.800.000) dello scorso anno, ed exploit, +40%, dell’export 2010 del re dei vini della Valpolicella, che è a forte vocazione internazionale (l’80% va all’estero), a fronte di una media nazionale in crescita a livelli medi del 13%-14%.
Zoom Foto
UNA DEGUSTAZIONE DI AMARONE,
RE DELLA VALPOLICELLA
Sono i numeri del successo mondiale dell’Amarone, oggi Docg, presentati dal presidente del Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella Luca Sartori, all' Anteprima Amarone 2007 in Fiera di Verona, che presenta la produzione al debutto in commercio di 62 aziende vitivinicole. Tra le ragioni del successo, ha sottolineato Sartori, la fascetta di stato, che da quest’anno sarà applicata anche al Valpolicella Ripasso, la lotta alla contraffazione, il rigore dei controlli, il blocco dei nuovi impianti per i prossimi tre anni, e una forte azione promozionale che oggi vede il via di una azione congiunta triennale - ha annunciato - con il Consorzio del Prosecco in Norvegia e Russia, con un budget di contributo pubblico di oltre 300 milioni di euro, per proseguire poi negli Usa e in Brasile.Gli ettari vitati ad Amarone sono cresciuti di 150 unità rispetto all’anno precedente, per un totale di 6450 ettari dove insistono 2463 aziende. «Importante per mantenere le quotazioni di mercato ed evitare inflazioni di prodotto il blocco deciso per i nuovi impianti - ha sottolineato Sartori - anche se nel 2010 abbiamo sforato un po'». Sartori conclude il 6 aprile il suo mandato alla guida del Consorzio di tutela dei vini Valpolicella e che, ha detto, «ha altri progetti per il futuro. Serve qualcuno con nuova energia, ed è giusto che ci sia avvicendamento per un Consorzio che ha più dell’80% della filiera associata».

domenica 12 settembre 2010

Vivere il Giappone. Kaizen!

Kaizen! Non è un'imprecazione, ma una filosofia di prodotto, che diventa anche sociale.
Vedere qui.

A Tokyo - oltre 14 milioni di abitanti - ci sono giovani famiglie con uno più figli (più figlie, in realtà), mangi sano dai 5 euro ai 12 euro a pasto e sei sazio, la mezza d'acqua minerale fresca del distributore costa 110-120 yen (meno di un euro) praticamente ovunque: la trovi su treni, fermate del metro, alberghi, per strada, nei musei (dove ci sono fontanelle o
tè  verde caldo gratis, efficacissimo per combattere la sete). Nelle immediate vicinanze trovi i contenitori per buttare, anche i rifiuti urbani, in maniera differenziata (alluminio, plastica e termovalorizzabili) e con le sagome… Della serie: non ti puoi proprio sbagliare e se lo fai ti scherziamo finché non ti vergogni!

Ragazzi, questo è un popolo che convive e prospera con terremoti anche del
settimo grado della scala Richter! L'ho sentito io di notte uno... leggero, ma l'ho sentito. E rimane tutto in piedi, al massimo ti vengono giù le cose dagli scaffali perché le strutture in metallo verticali, orizzontali e oblique fanno il loro lavoro... elasticamente!

Ho parlato con alcuni
 giovani. Lavorano, a tempo indeterminato, a 22 anni e sono "ingegneri" con 4 anni di università. Ci arrivano dopo una selezione micidiale, dato che sono milioni. E trottano. Guadagnano 1400 euro al mese il primo anno, pagano 800 euro (!) per una stanza a Tokyo (presa tramite l'azienda, a sconto), si muovono con metropolitana e treni interurbani per andare a lavorare anche a 100 km di distanza, dato che un posto auto costa il triplo dell'affitto di un appartamento.
Fumo: il 16 giorni non sono stato intossicato una sola volta dal topino-fumatore-col-riflesso-condizionato di turno. Vizio largamente disincentivato. Fumatori ci sono, ma non si vedono perché li blindano nelle "camere a fumo" per loro nei locali pubblici.
Treni: off limits. Anche per strada, incollati sui marciapiedi ci sono divieti di fumare per non bruciare con la sigaretta chi si incrocia (prevenzione infortuni…). Però, in alcuni ristoranti la gente fuma mentre mangia e su questo, noi, grazie al giapponese di Milano, il Prof. Sirchia, siamo avanti!



Le biciclette: ho visto una bella signora e relativo bimbo, che sostituiva la batteria della bicicletta a pedalata assistita velocemente e semplicemente, riponendo quella scarica nel cesto portatutto della bici… ho visto, parcheggi-deposito per biciclette, gestiti da personale apposito, situati presso le stazioni dei treni interurbani. Erano distese sterminate e recintate di manubri luccicanti tutti perfettamente allineati ed efficientemente “stoccati” in attesa che il proprietario tornasse con il treno e ritirasse la bicicletta per andare a casa.
Sui treni e sulle metropolitane il personale è doppio rispetto che in Italia. Uno amministra la marcia e l'altro, in coda, verifica la perfetta corrispondenza, alla fermata, delle porte con i segnali posti per terra o con i cancelli della banchina che si aprono insieme alle porte del convoglio. Viaggiano con convogli di 12 carrozze. Sono silenziose, anche quando frenano, e non distruggono l'udito come quella di Milano e di Roma; sono fresche e non puzzolenti e non c'è un solo “graffito” fuori o dentro o graffio sui vetri. I sedili sono imbottiti, rivestiti di velluto e tutti integri.

I treni, anche quelli delle tratte più sfigate, sono silenziosi, ordinati, puliti, decorosi, freschi, larghi e comodi!

L'
aria condizionata non è freddissima, ma il flusso è ben mosso, si sta freschi senza spreco e c'è in trenini di provincia, sui minibus di campagna, nelle stazioni dei treni e in quelle dei metro.

Chi svolge un servizio, pubblico o privato, è al completo servizio del consumatore/utente, cittadino/turista.

Uomo o donna, indossa una divisa, incluso il berretto (!), e svolge con onorabilità e diligenza il proprio compito. Proprio con "marziale" efficacia.

Un esempio, non solo formale, ma di sostanza è che quando
 il personale viaggiante dei treni Shinkansen entra o esce nella cabina di una carrozza saluta con un inchino "sentito" i viaggiatori nel salone della carrozza. Le porte sono marziali anche loro.. larghe un metro e rapide ad aprirsi e docili a chiudersi, ma sempre silenziose.

Altro esempio: all'
aeroporto di Tokyo-Narita (profumato, pulito, luminoso, nuovo, colorato), prima di procedere all'imbarco, le hostess carinissime di JAL, Japan Air Lines (altro servizio puntuale e decoroso... altro che le hostess vecchie e sguaiate di AZ che non si fanno problemi a lasciare abbandonato nel corridoio a rotolare pericolosamente, in balia del beccheggio dell'aeromobile, un carrello portavivande...) salutano tutte insieme con un inchino i passeggeri in coda. Gesti, ma non solo, che lasciano, noi che non siamo abituati, positivamente di sasso!

Sanno fare innovazione
 e sanno fare manutenzione.
Innovazione: Al quartier generale MONDO di Nissan a Yokohama ho fotografato (funzionante) la colonnina di ricarica delle automobili full electric "Zero Emission", come la nuova Nissan Leaf. Gli esemplari della Leaf erano fuori sede, al centro sviluppo tecnico per essere spedite a Francoforte e torneranno in sede fra tre mesi.
Fra l'altro, Nissan consiglia sul suo sito web, di raggiungere il suo Global Head Quarter di Yokohama a poche decine di chilometri da Tokyo (23 minuti di treno) con i trasporti pubblici, dato che
 non ha fatto costruire un parcheggio!! Un costruttore di automobili consiglia di non usare l'auto… per non infognarsi!!! Questa è onestà e praticità!
Manutenzione: prendo ad esempio le automobili, dato che sono soprattutto una cosa che gestisce il singolo, visto che ho già declamato il livello dei servizi pubblici di trasporto. Ebbene, le automobili, anche con alcuni anni sulle spalle, non hanno un solo graffio sulla carrozzeria, non puzzano, non sono rumorose, non fanno fumo (come fanno, e mortalmente, invece le nostre EURO 5!!!!). Mica che le regole per omologarle e per farle circolare siano diverse? Anche gli asfalti sono ineccepibili: sono biliardi, fonoassorbenti e drenanti, anche in città. E che a Tokyo, Nagoya, Kyoto, Nara, Osaka e Hiroshima... hanno rifatto tutte le strade prima che arrivassi io???

Digressione: come diffusione, Toyota e Nissan se la giocano. Tante Piccole, ma non troppo. Poche auto italiane e, guarda caso, non puzzavano e non facevano casino nemmeno loro: ho visto alcune Alfa Romeno di alta cilindrata a benzina (147, 159, Spider), una manciata di Cinquecento (la
stufetta nuova, ma non quella di Lupin III...), una vecchia Punto e una Multipla (!), un paio di Ferrari e una Maserati Quattroporte. Il resto: tante tedesche e alcune francesi. Nota: i puristi le hanno ordinate con guida a sinistra...
Ma anche le vecchie stazioni di Tokyo sono in perfetta forma estetica ed efficienza. Sono estesissime e sembrano fluidi e ordinati formicai! Su un binario in 10 minuti transitano, si fermano, effettuano l’incarrozzamento e ripartono anche 3 Shinkansen... i famosi treni veloci da 285 kmh, che fanno un servizio che per i viaggiatori giapponesi è il nostro intercity con frequenti fermate, diciamo una mezz’ora (a proposito: puoi distendere le gambe... altro che Frecciarossa di prima classe… e l'altoparlante, con una voce femminile deliziosa, prodigo di informazioni e motivetti musicali, non ti assorda mai, neanche quando fanno annunci di bibite e panini!).

La
 vita urbana in Giappone è semplice e, soprattutto, sicura!
Perché c'è concorrenza e responsabilità, sia individuale che collettiva. E c’è ordine, logico e semplice, in tutto.
Chi ha compiti di responsabilità, ma anche chi esegue un lavoro piccolo ma importante nel contesto, non sfida la sorte, come qui da noi…, non se la gioca… semplicemente, perché
non conviene. Previene, in progetto e nella gestione delle situazioni, l’insorgere di possibili problemi perché sa che il costo di un eventuale disagio o incidente a lui attribuibile avrebbe conseguenze non assorbibili, se fosse dimostrato che non ha fatto tutto il possibile per evitare che succedesse il sinistro. Altrimenti, con oltre 130 milioni di abitanti... che caos sarebbe?

 E quindi… esempio non proprio banale, sui marciapiedi giapponesi non prendi una storta nemmeno se vuoi! Guardiamo i nostri? Oppure, le scale mobili: proprio perché è importante non farsi male, il corrimano deve essere utilizzato per prevenire cadute (i classici tre punti di ancoraggio che servono…). Ebbene, in Giappone viene pulito con regolarità da un addetto o c’è un sistema a spugna montato all’uscita dello nastro corrimano che provvede ad asportare lo sporco e a disinfettare la superficie in modo che i passanti possano utilizzarlo: a Milano, all’uscita via Turati del Metro, se ti appoggi, come verrebbe naturale, la mano diventa unta e nera o se c’è un po’ di fila e passando strusci il vestito… lo fai nero! Complimenti.

Chi vuole deviare lo fa con le magliette, il look (c'è chi si veste da bambola paffuta dell'Ottocento o da personaggio dei cartoni animati o altro: Cosplay) e i capelli, le auto sportive, lo scooter o la moto... anche lo smalto per le unghie per le ragazze (colori impossibili e alternati fra dito e dito, perline, pearcing metallici sull'unghia, di tutto... cose non portabili). Ma non rompe le palle! E se hai un tatuaggio, anche piccolo... ti puoi scordare i magnifici
onsen, ovvero i bagni termali... figurarsi un piercing!

Ora che vi ho detto tutte queste piccole cose... ma ce ne sarebbero tante altre... fatevi due domande e datevi alcune grandi risposte.

Intanto io dico: e se ci riescono loro a vivere in armonia, noi siamo da meno?
Coraggio e umiltà, Italians! Il Giappone non è irraggiungibile dal Belpaese.

... Coraggio Italians!
(Le immagini sono tratte dall'album di viaggio)