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martedì 20 marzo 2012

REX e RIS: soluzioni per la aumentare la diffusione dei veicoli a trazione elettrica

Ospitiamo volentieri il testo seguente che prefigura una maggior diffusione dei veicoli a trazione elettrica anche a breve termine.



Considerazioni per la diffusione dei veicoli a trazione elettrica,
attraverso l’aumento della flessibilità d’impiego dei veicoli a batteria (BEV) e
dell’efficienza dei veicoli circolanti (ICE).


Premessa
Sarebbe interessante valutare la realizzabilità di due tipi di apparati distinti, che troveranno ampia applicazione per almeno 10-15 anni:
1. Range extender termico per veicoli a batteria: REX
2. Retrofit Ibrido seriale: RIS


In un periodo transitorio di 10-15 anni, prima della completa elettrificazione dei veicoli, è accettabile il concetto range extender, meglio se removibile e noleggiabile, montato su uno slot standard (attualmente non definito), fintantoché l'autonomia reale dei BEV non arrivi ad effettivi 300-400 km di autonomia a 130 km/h, ricaricabili in 5 minuti con batterie più leggere a costi accettabili (e mediante adeguata e diffusa rete di punti ad altissima potenza – quasi un megawatt, con storage – presso le aree di servizio).

D'altra parte non ha senso portare peso inutile come quello di un grosso motore termico che si utilizza poche volte all’anno. Come non ha senso un veicolo elettrico che pesi 2-2,2 t e che abbia 500 km di autonomia se ci giro all'80% in città e per brevi tragitti.

BENCHMARK. Il benchmark attuale da migliorare, almeno per l’autonomia elettrica, è Toyota Prius Plug-in, che adotta uno schema ibrido parallelo con batteria maggiorata:
1. Autonomia elettrica fino a 25 km.
2. Necessari 90 minuti per una ricarica completa utilizzando una presa elettrica convenzionale.
3. Consumi pari a 2,1 l/100 km, con emissioni di CO2 pari a 49 g/km.
4. In caso di esaurimento della batteria, la Prius Plug-in passa automaticamente al funzionamento in modalità full hybrid (HV), con emissioni e consumi pari rispettivamente a 85 g/km di CO2 e 3,7 l/100 km.
5. Autonomia totale superiore ai 1.200 km.
6. Abitabilità per 5 passeggeri adulti e una capacità del bagagliaio circa di 440 litri.
7. Prezzo: attorno ai 35.000 euro (?).

Altri schemi adottati da recenti veicoli possono essere interessanti, ma si tratta o di veicoli fuori target o non possono essere considerati per questioni di prezzo e di affidabilità (alcuni sono sotto esame).
Sono allo studio altri prototipi di carattere sportivo e di lusso con trazione integrale (un motore per ruota, montato nella massa sospesa) con range extender termico.

1. RANGE EXTENDER TERMICO PER VEICOLI A BATTERIA (REX)
La proposta è quella di aggiungere un compatto range extender (REX) da omologare per le vetture elettriche più diffuse o con potenziale di diffusione più elevato per aumentarne la diffusione attraverso l’aumento della fruibilità del veicolo elettrico a batteria anche su lunghe distanze, mantenendo un’elevata efficienza rispetto ai veicoli endotermici.
Occorre semplificazione del Nulla osta del Costruttore, ed avere un Collaudo in un unico esemplare.
Nel rendering il progetto dimostrativo della tedesca KolbenSchmidt.
Considerazioni preliminari sul range exterder per veicoli medi, in opzione removibile utilizzando uno slot standard.
1. L'estensore di autonomia è un motore a combustione interna che s'avvia se le batterie sono scariche, al fine di azionare il generatore che produce la corrente necessaria per alimentare il motore elettrico.
2. Il concetto è il seguente: per estendere l'autonomia dei veicoli elettrici dotati di batteria fissa (i nuovi futuri o quelli derivati da quelli riconvertiti) si può usare una batteria removibile o ancor meglio un generatore compatto mosso da un motore termico anche questo removibile. Al momento, un generatore elettrico removibile non esiste per questo tipo di applicazione. Le batterie sostituibili sì, ma sono enormi, grandi come quasi tutto il veicolo (il sistema c.d. BetterPlace va bene solo per flotte stanziali come distribuzione merci o i taxi; ad esempio, a Tokyo c’è una sperimentazione in corso).
3. Il modulo di generazione compatto endotermico removibile (serbatoio del combustibile + motore bicilindrico ottimizzato + generatore da 30 kWe) è compatibile con lo slot (o due slot) della batteria removibile standard.
4. L'ideale è arrivare ad uno slot di dimensioni standard da collocare in fase di progetto nel vano motore in posizione favorevole per non influenzare troppo il centro di gravità (o sperimentale: bagagliaio o sotto il pianale). In generale il concetto del range extender dovrebbe quindi essere basato su un cradle standard che potrebbe essere adottato dall'industria automobilistica o dai retrofitter per imbarcare a bordo, quando occorre, una batteria aggiuntiva o un modulo di generazione compatto, integrato e "autonomo" dotato delle necessarie connessioni input-output (controlli, potenza, aria, gas di scarico, bocchettone serbatoio accessibile).
5. Lo slot della batteria removibile standard ha forma regolare, dispone di connessioni (elettriche, idrauliche verso la batteria e verso il sistema di raffreddamento del veicolo) e sicurezze anti-manomissione e che impediscano il più possibile l’asporto non autorizzato.
6. Invece appare importante sviluppare e brevettare l'idea dello lo slot standard modulare per mettere da 1 a 3 batterie in serie o mettere a bordo il generatore removibile, solo quando serve oppure quando si viaggia lontano da infrastrutture di ricarica per il fast charging o da corsie elettriche attrezzate per la ricarica dinamica a risonanza magnetica. Il range extender modulare può essere acquistato o commercializzato per il noleggio (come le batterie di Renault/Betterplace). Lo slot (cradle o bay) o gli slot modulari quando sono vuoti possono essere utilizzabili come spazio di carico utile, con apposite protezioni per sicurezza o sporcizia.
7. Altra possibile applicazione è la batteria removibile con slot standard e non proprietario che implica un factor form della batteria condiviso e così come alcune caratteristiche salienti di base (connessioni elettriche, elettroniche e idrauliche per il controllo temperatura della batteria riscaldamento/raffreddamento standard e per ricambio rapido). Si tratta di una batteria accessoria in moduli compatti (di opportune dimensioni) e di forma regolare (oggi da 50 a 150 kg/3-10 kWh) da imbarcare solo quando si fanno lunghi viaggi (la cosa avrà ancora maggior senso anche quando i moduli delle batterie diventeranno meno pesanti e più densamente energetici) per non immobilizzare capitale e non avere a bordo peso inutile. Anche nella futuribile ipotesi che si sviluppasse la ricarica wireless dinamica (10 kWh) mediante apposite corsie di bobine risonanti, la soluzione del REX rimane la più flessibile e di immediata attuazione almeno per altri 20-25 anni. L’alloggiamento deve essere accessibile o dal fondo scocca o dal cofano del vano motore e la zona deve essere adatta per non influenzare troppo il centro di gravità. Tale slot deve essere installabile sui veicoli già circolanti sottoposti a retrofit dopo che sia stato rimosso il powertrain tradizionale (retrofit 100% elettrico + modulo).

FUNZIONI RANGE EXTENDER (REX):
1. Generatore/motore avvio motore termico.
2. Ricarica batteria/collegamento ad inverter veicolo.

SPECIFICHE DEL RANGE EXTENDER (REX):
1. Altezza del profilo: <15 cm;
2. Ingombri compatibili con i vani disponibili e non utilizzati a bordo veicolo (fondoscocca?);
3. Peso: 50-70 kg max a secco;
4. Ancoraggi meccanici di sicurezza;
5. Montaggio di un cradle con alcune parti fisse come le connessioni elettriche, idrauliche e pneumatiche (cavo di collegamento, presa aria, scarico, radiatore);
6. Potenza max 30 kWe in c.c. a 400V da fornire all'inverter (ingresso in c.c.);
7. Gestione dell’entrata in funzione su input dell'inverter/sistema gestione veicolo (upgrade del software?);
8. Serbatoio: 10 litri di benzina (100 kWh --> circa 35 kWh elettrici) che comunque consenta un raddoppio dell’autonomia in autostrada. Se possibile portare a 20 litri il serbatoio (l’autonomia triplica);
9. Per mantenere basso il profilo del range extender si potrebbe utilizzare motore endotermico Wankel da circa 500 cc circondato da celle di Peltier (che gira a regime costante di efficienza massima, potenza 35 kW) in mezzo a due generatori in c.c. piccoli (uno da una parte e uno dall'altra che avviano l’endotermico);
10. Coibentazione termica e acustica (e chiaramente con isolamento delle emissioni gassose e odorose);
11. Nel sotto-pianale, mediante il cradle montato stabilmente: presa aria, radiatore, scarico gas;
12. Il REX è dotato di celle di Peltier (ormai dal costo contenuto e con recuperi di energia termica prossimi al 5%) dove c'è calore residuo e aumentare i salti termici con opportuni raffreddamenti, scarico gas di combustione (filtrati ad acqua?), il radiatore (anche qui con le celle di Peltier) potrebbe essere collocato fisso al di sotto del pianale. Non si può utilizzare il circuito di raffreddamento presente a bordo (collegandosi ai tubi che raffreddano caricabatterie, motore, inverter e convertitore cc/cc del fast charging) perché lavora a temperature più basse;
13. Prezzo: 2000-3000 euro, prodotto di serie;
14. Mercato potenziale fino alla diffusione di batterie con materiali nanostrutturati ricaricabili in 5 minuti da 40-100 kWh, pesanti 250 kg.
Per la collocazione sul veicolo, ad esempio, si potrebbero sfruttare alcuni volumi presenti nel sottoscocca dei veicoli elettrici anteriormente o posteriormente.

ALCUNI ESEMPI
Ad un motore termico per aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici ci sta lavorando anche Lotus Engineering, la divisione del gruppo Lotus che si occupa di consulenza tecnica in campo automobilistico: ha appena concluso una collaborazione tecnica e uno studio di mercato con Fagor Ederlan di Mondragon, il maggior gruppo mondiale di cooperazioni, proprio per giungere alla produzione del cosiddetto "estensore d'autonomia".
Lo studio ha portato ad un accordo con Lotus Engineering per sviluppare il motore per la produzione in serie e venderlo tramite Fagor Ederlan sul mercato automobilistico mondiale. L'estensore d'autonomia sviluppato dalla Lotus Engineering è un tre cilindri a benzina di 1.2 litri. Altri esempio impiegano bicilindrici di origine motociclistica.
Nelle vetture elettriche ad autonomia estesa, il motore a scoppio si avvia solo quando le batterie hanno un livello di carica sotto il 30% (l'autonomia elettrica è di circa 40-60 km su questa tipologia di vetture), di conseguenza l'efficienza del propulsore è una dote che passa in secondo piano rispetto alla leggerezza e alla compattezza del motore. Non a caso, l'azienda austriaca AVL ha sviluppato un gruppo generatore mosso da un motore Wankel, potente e dagli ingombri minimi.


2. RETROFIT IBRIDO SERIALE PER LE VETTURE CIRCOLANTI PIÙ RECENTI E DIFFUSE (RIS)

La proposta riguarda un retrofit elettrico omologato per le vetture esistenti, mantenendo una fruibilità accettabile anche su lunghe distanze, utilizzando il motore endotermico esistente come generatore, ma in grado all’occorrenza di essere connesso alle ruote. Occorre semplificazione del Nulla osta del Costruttore, ed avere un Collaudo in un unico esemplare. Una trasformazione del genere dovrebbe avere un prezzo contenuto in 12-14.000 euro al massimo.

FUNZIONI RETROFIT IBRIDO SERIALE (RIS)
1. Trazione elettrica/retromarcia;
2. Trazione seriale elettrica + termica (ibrido parallelo inseribile in autostrada);
3. Frenata rigenerativa;
4. Super capacitore fra motore elettrico e batteria di trazione (predisposizione per montaggio super nanocapacitore come quelli che impiegano materiali nanostrutturati delle dimensioni di una lattina da 50 cl in sviluppo presso FastCaps – fastcapsystems.com);
5. Ricarica batteria con motore endotermico a giri costanti;
6. Avvio motore termico mediante motore elettrico di trazione;
7. Scambio bidirezionale di energia con la rete, utilizzando l’inverter con le opportune protezioni per l’impianto elettrico a cui è connesso il veicolo;
8. Inverter con 8 canali (funzioni logiche mediante il software), con funzione di caricabatteria, anche oltre 3 kW/16A.

DESCRIZIONE. Anche per i veicoli circolanti potrebbe essere lanciata una sfida tecnica interessante: riconversione incentivata anche con norme di favore per l'accesso in città per chi trasforma in veicolo ibrido seriale a trazione elettrica e ricaricabile da rete un veicolo con motore endotermico, riducendo ad un terzo il serbatoio originario. Per fare questo occorre l'introduzione nell'ordinamento tecnico italiano (in altri paesi europei questa possibilità esiste già) di operare oculate modifiche ad un veicolo senza il consenso del produttore, utilizzando kit omologati con la procedura del collaudo in un unico esemplare (intervento del Legislatore).
La riduzione ad un terzo della capacità originaria del serbatoio del carburante, consente di installare nello spazio lasciato libero un modulo specifico per quel modello di vettura contenente la batteria di trazione (generalmente agli ioni di litio o meglio se litio polimeri, della capacità di alcuni kWh: circa 10); va sostituito all'interno della scatola del cambio il gruppo frizione con un motore elettrico piatto, raffreddato a liquido (da 40 a 60 kW, tipo gli YASA-750 di Yasa Motors).
All'interno del vano motore verrebbe alloggiato un inverter compatto, eventualmente anche con funzione di caricabatteria, e un supercapacitore (a materiali nanostrutturati, quanto prima) per recuperare più efficacemente energia durante le decelerazioni e ridurre il carico di lavoro per la batteria di trazione che è di capacità contenuta. Gli apparati elettrici di potenza sono raffreddati a liquido con circuito separato.
ELEVATA INTEGRAZIONE. L'inverter potrebbe in opzione essere strutturato per assolvere le funzioni di caricabatteria aggiungendo più linee di potenza bidirezionali e relative protezioni, oltre che gli altri flussi di energia da gestire durante i vari stati di funzionamento del veicolo. Una funzione importante ed innovativa è quella di scambiare energia con la rete (in opzione, in modalità wireless a risonanza magnetica) in maniera bidirezionale: a tal fine sarebbe interessante verificare la possibilità di utilizzare un inverter evoluto che incorpori anche le protezioni per cedere energia all’impianto elettrico a cui è connesso il veicolo.
IBRIDO PARALLELO INSERIBILE. All'interno della scatola del cambio verrebbe alloggiato un rinvio meccanico inseribile, gestito dall'elettronica del veicolo, per collegare il motore termico direttamente alle ruote durante andature autostradali o di particolare sforzo per aiutare il motore elettrico (utilizzare due frizioni elettromagnetiche?). Il sistema di gestione provvederebbe a ricaricare la batteria di trazione mediante inversione dei flussi di energia durante i rilasci o i tratti in discesa o durate le decelerazioni (i freni meccanici terminano in ogni caso la frenata) con accumulo temporaneo nel supercapacitore, connesso alla batteria tramite l’inverter. L'autonomia combinata elettrica e termica di un veicolo del genere potrebbe essere attorno ai 300 km, ricaricabili su strada in qualsiasi distributore di carburante, ma con un notevole risparmio di peso.
EVOLUZIONI. In opzione possono essere aggiunti motori elettrici compatti sull’asse privo di trazione per configurazioni più avanzate di recupero dell’energia in frenata o gestire una trazione integrale che includa un fine controllo di trazione. Uno schema simile era adottato, utilizzando un bicilindrico di origine motociclistica come range extender, dalla Mini della PML oggi Protean Electric.
CAMBIO INTEGRATO. Un altro fattore da considerare potrebbe essere un motore elettrico con cambio a diversi rapporti che aumenta la velocità a parità di giri, grazie alla demoltiplicazione. È prodotto in Italia da una ditta di Umbertine (PG) che costruisce i motori per le moto elettriche di BRAMMO e ZERO MOTORCYCLES.

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Considerazioni per la diffusione dei veicoli a trazione elettrica, attraverso l’aumento della flessibilità d’impiego dei veicoli a batteria (BEV) e dell’efficienza dei veicoli circolanti (ICE). by Daniele Bonafede is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.
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sabato 17 marzo 2012

INFINITI EMERG-E Concept

L'EFFICIENZA ENTUSIASMANTE... CHE EMERG-E!
Vettura sportiva a trazione elettrica con batteria al litio, due motori per le ruote posteriori e generatore endotermico per estendere l'autonomia quando necessario. Ispiratevi. Tutto questo, presto, sulle auto normali. 


L’INFINITI EMERG-E Concept, che ha debuttato al Salone dell’Auto di Ginevra 2012, è un'efficientissima auto sportiva a propulsione elettrica con piattaforma anteriore-centrale che offre un’intrigante anteprima delle prospettive di Infiniti per il futuro. INFINITI EMERG-E è la prova tangibile dell’intenzione di Infiniti di produrre un’ammiraglia audace, che realizzi la promessa del marchio “Inspired Performance”, ovvero prestazioni ispirate. La concept presenta inoltre una gamma di nuove, entusiasmanti tecnologie che la casa giapponese adotterà nella sua ricerca dell’auto ad alte prestazioni ideale, coinvolgente e sostenibile. INFINITI EMERG-E aggiunge, inoltre, un tocco di freschezza al design di Infiniti, applicato per la prima volta a un’auto con piattaforma anteriore-centrale. INFINITI EMERG-E riveste una particolare importanza per il marchio anche per essere la prima Infiniti sviluppata in Europa. Non solo: nella ricerca della componentistica più innovativa e del patrimonio di conoscenze tecniche più ricco, la sua tecnologia avanzata trae deliberatamente ispirazione dalle competenze di fornitori che non rientrano fra quelli soliti. Una ricerca che ha portato Infiniti a partecipare all’iniziativa del Technology Strategy Board del Governo britannico,finalizzata a portare quanto prima sulle strade inglesi veicoli a basse emissioni. INFINITI EMERG-E è la quintessenza della filosofia delle Inspired Performance di Infiniti. È un’auto sportiva elettrica da 300 kW con due motori collocati centralmente, capace di accelerare da 0 a 100 km in appena 4 secondi e da 0 a 208 in un unico flusso di potenza da 30 secondi. E naturalmente, con un’autonomia di 50 km, si trasforma in uno spumeggiante veicolo urbano a zero emissioni, che diventano appena 55 g/km di CO2 (ciclo NEDC) quando entra in funzione quello termico a benzina. In una lunghezza di 4,464 metri, la compatta due posti INFINITI EMERG-E contiene due motori elettrici, una batteria agli ioni di litio, quattro inverter, un motore di combustione per l’estensione dell’autonomia (range extender) e un serbatoio per la benzina. Il tutto efficientemente racchiuso in una scocca estramemente aerodinamica e leggera caratterizzata da una fluidità di design che poteva portare solo la firma Infiniti. “È elegante e dinamica al tempo stesso e ha una potenza aggraziata”, ha sottolineato il Vicepresidente senior e Direttore Creativo Shiro Nakamura. “Le auto con piattaforma anteriore-centrale sono di solito più spigolose, mentre la carrozzeria dell’INFINITI EMERG-E è come seta che avvolge le ruote”.

La caratteristica particolare della concept EMERG-E è che contiene un insieme di tecnologie e soluzioni mai provate prima, così come imposto dai requisiti del TSB. Tra questi ultimi vi è anche la condivisione di diversi componenti tra i vari membri del consorzio, in quanto lo scopo è promuovere economie di scala per lo sviluppo, sebbene l'approccio alla loro implementazione differisca. EMERG-E è un'auto elettrica ad autonomia estesa, la cui propulsione è affidata al 100% a una coppia di motori elettrici EVO da 150 kW che muovono le ruote posteriori. Questi motori avanzati convogliano la loro potenza tramite un cambio monomarcia (XTRAC) creando quello che è, in effetti, un differenziale aperto, un sistema che riduce le perdite dovute alla frizione. Un inverter a quattro canali controlla i motori, la funzione di rigerazione dell'energia durante la frenata e l'invio dell'energia recuperata durante le decellerazioni a una batteria agli ioni di litio montata dietro i sedili. La batteria può essere alimentata mediante una presa di alimentazione domestica o a ricarica rapida, in corrente continua da 50 kW  in alcuni minuti, e contiene sufficiente energia per percorrere 50 chilometri in ambiente urbano, dopodiché entra in azione il motore a benzina che serve da generatore. Questo motore a tre cilindri, 1,2 litri e 35 kW è leggero e ultracompatto ed è stato studiato appositamente da Lotus Engineering come motore range-extender. Il sistema di propulsione ad alte prestazioni e basse emissioni di EMERG-E è installato all'interno di un telaio in alluminio leggero sul quale si innestano pannelli ultraleggeri in fibra di carbonio. Se si pensa che questo materiale è il 20% più robusto e il 50% più leggero del materiale composito normalmente utilizzato per le auto sportive, è facile capire come la struttura superiore in carbonio dell'EMERG-E contribuisca in grande misura a contenere il peso a vuoto della vettura entro i 1598 kg, un valore piuttosto basso per una supercar elettrica.











la trazione integrale ibrida seriale plug-in secondo Mitsubishi

La nuova Mitsubishi Outlander è una crossover a trazione integrale ibrida seriale ricaricabile da rete  


Dopo avere sperimentato e messo su strada l'auto totalmente elettrica i-MiEV, Mitsubishi commercializzerà entro l'anno fiscale 2012 la nuova vettura ibrida Plug-in derivata dalla nota versione a quattro ruote motrici e motore termico Outlander rinnovato.
La trazione elettrica sarà affidata all'asse anteriore mentre il motore a benzina agirà sull'asse posteriore, con una combinazione in sintonia tra l'una e l'altra secondo le condizioni d'uso stradali. I due motori fanno insistono sugli assi anteriore e posteriore indipendente.
Il veicolo utilizza un sistema ibrido plug-in con batterie ad alta capacità al litio che permette di percorrere 50 km in modalità esclusivamente elettrica, sufficienti per la maggior parte delle abitudini quotidiane.
A seconda del consumo di energia e della quantità di energia residua ancora presente nella batteria, il sistema dispone automaticamente l'avvio del motore a benzina in funzione di generatore elettrico. Nei percorsi in cui è possibile correre a velocità più elevate il motore termico posteriore entrerà in funzione come supporto al motore elettrico anteriore. Inoltre, mediante un pulsante, il guidatore avrà la libertà di selezionare il "Battery Mode Drive" quando vuole guidare tranquillamente e senza emissioni nelle zone residenziali o in campagna in modalità elettrica pura. Si potrà passare ad una "modalità di ricarica della batteria" durante gli spostamenti, controllando l'uso di batteria e utilizzando il motore come un generatore per ricaricare le batterie. Quando il conducente aziona i freni, ambedue i motori agiscono come un generatori in recupero dell'energia cinetica per usarla per la caricare della batteria.
La nuova Outlander Mitsubishi ibrida plug-in permetterà una percorrenza di oltre 800 km con emissioni di CO2 inferiore a 50 g/km.

Sistema ibrido plug-in a base elettrica di Mitsubishi Motors
 
Pioniere della mobilità elettrica sin dal 1966, nonché primo grande costruttore a lanciare la produzione in
serie di auto elettriche (i-MiEV nel 2009), Mitsubishi Motors rinnova costantemente il proprio impegno a
esplorare nuove frontiere che consentano ai veicoli elettrici (EV) di avventurarsi oltre le aree urbane.
Questa prospettiva a lungo termine si concretizzerà in un progetto di R&S ad ampio raggio, focalizzato su
nuovi componenti elettronici e tecnologie per le batterie (in linea con la strategia Road Map for Next
Generation Vehicle di METI*), sistemi di propulsione innovativi (come i motori “in-wheel”**) e veicoli a
lunga percorrenza/impatto ultraridotto – il cui primo esemplare sarà il P-HEV a base elettrica Outlander,
pronto al lancio nel corso del 2013.

Anteprima assoluta
Tutti questi promettenti brevetti non sono destinati a rimanere in vetrina. Al contrario, diventeranno
proposte commercializzabili, in grado di rispondere alle esigenze concrete e alle aspettative dei
consumatori di tutto il mondo. Uniti alle altre esclusive tecnologie Mitsubishi Motors, daranno vita a
prodotti MMC unici nel loro genere.

In tal senso, l’esordio del P-HEV Outlander rappresenterà una pietra miliare:
• Primo P-HEV prodotto da Mitsubishi Motors, si tratta di un veicolo a base elettrica, che attinge al
know-how della Casa in materia di auto elettriche ed elettronica e dispone di un motore benzina
supplementare in caso di necessità.
• Forte della leggendaria esperienza di Mitsubishi nel campo delle trazioni integrali, sarà anche la
prima auto elettrica 4x4 prodotta in serie.

• La particolare combinazione di sistemi di propulsione (motore elettrico anteriore + motore
elettrico posteriore + motore benzina con generatore/trazione anteriore) si tradurrà in tre diverse
modalità di guida:
1) Elettrico puro (EV 4WD a due motori)
2) Funzionamento in serie (EV 4WD a due motori, supportato da generatore endotermico)
3) Funzionamento parallelo (EV 4WD a due motori, integrato da motore a combustione
interna)
• Sfruttando le possibilità offerte dalla versatile architettura, il nuovo Outlander sarà il primo P-HEV
integrato, ossia progettato e costruito accanto alle convenzionali versioni con motore a
combustione interna del veicolo, non in un secondo momento – un’esclusiva sul mercato.
• La versione P-HEV non è quindi un semplice adattamento della controparte con generatore
endotermico già esistente: questa integrazione tecnica è stata prevista sin dalla progettazione
della piattaforma e dell’architettura elettronica di Outlander.
Base elettrica + modalità multipla + doppio motore + ibrido plug-in + 4WD
permanente (+ crossover)…
Il sistema ibrido plug-in a base elettrica di MMC si serve di batterie di trazione a elevata capacità che
consentono di percorrere oltre 50 km rimanendo in modalità elettrica 4WD; ciò significa che il veicolo può
essere guidato unicamente come EV nella maggior parte delle situazioni quotidiane. Ecco, inoltre, alcune
delle caratteristiche più rilevanti:
• A seconda del consumo energetico e dell’autonomia residua, il sistema avvia automaticamente il
motore benzina come generatore (modalità “in serie”).
• Alle velocità più sostenute (entro i limiti legali), il motore a benzina altamente efficiente eroga una
coppia supplementare per assistere i motori anteriore e posteriore (modalità “parallela”).
• In aggiunta, premendo semplicemente un pulsante, il conducente ha la possibilità di attivare la
modalità “Battery Drive” quando preferisce una guida 100% elettrica, più silenziosa e senza
emissioni (a livelli di batteria sufficienti) .
• Al tempo stesso, il conducente può passare alla modalità di ricarica in viaggio “Battery Charge”,
studiata per dosare la potenza della batteria e usare il motore come generatore per caricare le
batterie.
• Non appena il conducente aziona i freni, i motori anteriore e posteriore fungono da generatori,
recuperando l’energia cinetica per caricare la batteria di trazione.
• Il sistema P-HEV di Mitsubishi Motors si avvale di una rivoluzionaria combinazione fra doppio
motore, trazione integrale e S-AWC (Super-All Wheel Control) di nuova concezione. Basato sulla
tecnologia di trazione integrale sviluppata e affinata per Lancer Evolution, S-AWC controlla i
sistemi 4WD, ASC e ABS simultaneamente e, abbinato al sistema EV ibrido plug-in di Mitsubishi,
contribuisce a ottimizzare i consumi di carburante.
• I due motori elettrici muovono gli assi anteriore e posteriore indipendentemente. Essendo in
grado di offrire un controllo superiore, senza il minimo ritardo, i motori assicurano una gestione
molto più precisa della trazione integrale. Il sistema a due motori 4WD non prevede l’albero di
trasmissione, il sistema idraulico e il piatto della frizione usati per collegare gli assi anteriore e
posteriore dei sistemi 4WD tradizionali.
• Oltre a offrire tecnologie di sicurezza attiva all’altezza della sofisticata trasmissione 4WD, il
sistema P-HEV Mitsubishi rende immediatamente disponibile il 100% della coppia erogata dai
motori elettrici, per consentire accelerazioni grintose quanto un V6 da 3 litri – mentre i due motori
elettrici garantiscono una progressione fluida, particolarmente utile per la guida invernale.
Una volta montato sul nuovissimo Outlander, il sistema ibrido plug-in a base elettrica Mitsubishi (con
motore a benzina aggiuntivo) assicurerà un’autonomia di percorrenza ed emissioni analoghe a quelle
della show car Concept PX-MiEV II, ovvero rispettivamente 800 km di autonomia e un obiettivo di
emissioni sotto i 50 g/km di CO2.
(Dati soggetti a omologazione finale)











lunedì 27 febbraio 2012

Emerg-E la sportiva di lusso a trazione elettrica senza compromessi di autonomia

Infiniti Emerg-e concept: rivelato

Ci sono state molte foto teaser diffuse in tutto il web, ma queste sono le prime foto ufficiali della Emerg-e,  supercar elettrica Infiniti. Il motore centrale Range-extended ibrido seriale farà il suo debutto mondiale al Salone di Ginevra il 6 marzo.

Dalle foto è chiaro che ci sono accenni styling del calibro della Lotus Evora, la Ferrari 458, McLaren MP4-12C e forse anche la Jaguar C-X75: ma del resto le linee sono dettate da criteri di efficienza come ad esempio l'angolo con cui è inclinato il padiglione.



L'Emerg-E è la prima Infiniti ad essere mossa da una trasmissione ibrida range extender, dove viene utilizzato un piccolo motore a benzina (appena 1200 c.c. circa) per ricaricare le batterie del veicolo per alimentare un motore elettrico. Infiniti gli ingegneri hanno montato il motore in mezzo per la distribuzione migliore del peso e maneggevolezza ottimale.

I dati delle prestazioni per l'Emerg-E è ancora noto, ma saranno diffusi la settimana prossima a Ginevra.









giovedì 9 febbraio 2012

Test finali per le auto elettriche di BMW

Test finali per la i8 e i3Siamo agli affinamenti finali per la nuova sportiva e per la nuova compatta ecologiche di BMW, le prime di una nuova generazione a trazione elettrica

BMW i8 - Collaudi finali per gli ultimi esemplari di test della i8, la GT ibrida di BMW che sembra ormai pronta per la produzione. Attualmente la vettura sta svolgendo i test di funzionalità della parte ibrida in ambienti a bassa temperatura, l'ambito forse più critico per un'auto elettrica (ad autonomia estesa).  Fino a oggi la concept ha girato i principali Saloni mondiali e ha persino fatto una breve apparizione nell'ultimo "Mission Impossible", action movie con protagonista Tom Cruise.


La vettura dispone di un motore elettrico sull'asse anteriore della potenza di 95 kWe di un propulsore a benzina turbcompresso a tre cilindri di 1.5 litri di cilindrata che agisce sulle ruote posteriori, la prima versione della nuova generazione di motori BMW che in questa versione eroga la bellezza di 160 kW (218 CV), con coppia massima di 298 Nm.
Numeri sufficienti senz'altro a garantire alla i8 prestazioni da GT, uno per tutti il tempo di 4,5 secondi per raggiungere i 100 km/h da fermo. L'accumulo di energia avviene in batterie al litio collocate nel tunnel centrale in alluminio (la scocca è invece realizzata in carbonio amorfo con un procedimento automatizzato impiegato per la prima volta nel mondo dell'auto), che garantiscono 35 km di percorrenza in modalità 100% elettrica e zero emissioni locali.
La vettura, che sarà sul mercato nel corso del 2013, è una sorta di vetrina tecnologica per BMW, un esempio di tutte le nuove tecnologie che possono trovare spazio nell'automobile. Il prezzo: circa 150.000 euro (prezzo previsto).
L'esemplare ritratto è molto vicino al prodotto di serie e, pur mantenendo l'apertura verticale delle due grandi portiere, rinuncia a molte soluzioni ad effetto per iniziare a mostrare la sua vera identità. Nel frontale mancano i proiettori a Led di nuova generazione, ma soprattutto cambiano fiancata e zona posteriore, in modo da accogliere e raffreddare a dovere la meccanica, pur confermando l'abitabilità 2+2. La massa totale ridotta e la rigidità strutturale, inoltre, sono garantite dall'ampio uso della fibra di carbonio.
La i8 è una ibrida plug-in con propulsore centrale-posteriore montato trasversalmente, coadiuvato dai propulsori elettrici, mentre sulla concept ai motori elettrici era abbinato un inedito tre cilindri turbodiesel di 1.5 litri, che anticipava una nuova generazione di unità attese su diversi futuri modelli della Casa di Monaco. Il modello di serie della i8, che potrebbe proporre un più potente quattro cilindri a benzina sovralimentato, debutterà insieme alla i3 nell'ambito dell'inedità gamma "i", che BMW intende introdurre sui principali mercati mondiali.

BMW i3La vettura elettrica di nuova generazione BMW i3, appartenente alla stessa famiglia della BMW i8, prosegue negli impegnativi test in corso nel nord della Scandinavia, nei pressi del circolo polare Artico. Tuttavia rispetto alla versione concept presentata nel corso del 2011 soprattutto ai saloni di Francoforte e Tokyo, il muletto in fase di test è leggermente cambiato e presenta qualche lieve novità, come le portiere sia dal lato del guidatore che del conducente, che appaiono leggermente più ampie e abbastanza simili a quelle della MINI Clubman, ad armadio. Le differenze rispetto alla concept car iniziano ad essere più chiare e, pur mantenendo le proporzioni da piccola MPV, l'elettrica di casa BMW sta iniziando a mostrare alcuni dettagli che sicuramente troveremo nel modello a listino dal 2014. Ferma restando la struttura della scocca centrale in CRFP che aiuterà a ridurre considerevolmente la massa totale.

La BMW i3 è una vettura totalmente elettrica che ben si adatta ai nuovi criteri di mobilità sostenibile,  ospiterà 4 passeggeri e con cui si potranno percorrere fino a 160 Km e che dovrebbe essere immessa sul mercato ad un prezzo inferiore ai 40.000 euro (intorno ai 35-40 mila euro), come confermato già al Salone di Francoforte 2011 dai vertici della Casa tedesca, che con la gamma "i" introdurranno anche nuovi servizi online e una serie di contenuti aggiuntivi per esaltare la mobilità a emissioni zero nei grandi centri urbani. “Questo concetto automobilistico fa uso di un'architettura nuova e di tutti i potenziali offerti dal progetto. È la prima automobile premium con motore elettrico al mondo”, afferma Andreas Feist, responsabile progetto automobilistico BMW i3.
Per quanto riguarda il sistema di propulsione, ancora non si sa se sarà completamente o in parte elettrico: nel secondo caso vi sarà anche un’unità termica destinata alla ricarica delle batterie.
La potenza della BMW i3 è di 170 CV e la coppia massima arriva a 250 Nm, grazie al motore elettrico montato sull'asse posteriore che permette alla i3 di avere un comportamento agile e divertente una volta seduti al posto di guida. L'accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in poco meno di 8”.
Le dimensioni di questa utilitaria tedesca sono simili a quelle della Mini: lunga 385 cm (per lunghezza di avvicina forse di più all’Audi A2), larga 201 cm e alta 154 cm, avrà un bagagliaio da 200 litri e, probabilmente, la possibilità di omologare il quinto posto.
La trazione dell’i3, come su ogni Bmw, sarà posteriore e, secondo la Casa, ciò aiuterà a contenere il peso di 1.270 Kg. Secondo i dati della concept car, le batterie al litio collegate al propulsore elettrico da circa 170 CV dovrebbero garantire una autonomia di circa 160 km, mentre un propulsore endotermico con funzione di range extender (forse un bicilindrico derivato dall'esperienza motociclistica BMW) dovrebbe essere proposto soltanto in opzione, su versioni dal costo più alto.

domenica 22 gennaio 2012

Concept Classe B e-cell Plus: l’auto elettrica con range extender

L'auto elettrica della Mercedes Benz perfettamente idonea all’uso quotidiano: forse dal 2014.

La vettura è in grado di percorrere fino a 100 chilometri in modalità esclusivamente elettrica e dunque a zero emissioni locali, coprendo senza problemi più dell’80% dei normali spostamenti quotidiani. L’autonomia complessiva massima di 600 chilometri nel ciclo combinato permette di utilizzare la vettura anche per lunghi viaggi.


Con il Concept Classe B E-CELL PLUS, prossimo alla produzione in serie, Mercedes-Benz sta per ampliare il suo portfolio di auto elettriche con un modello compatto totalmente idoneo all’uso quotidiano.
Grazie all’autonomia complessiva massima di 600 chilometri, questa vettura elettrica si rivela ideale anche per i lunghi tragitti e offre al suo guidatore una mobilità senza limiti. Tutto questo è possibile grazie alla combinazione tra un potente motore elettrico, che sviluppa una potenza massima di 100 kW e una potenza continuativa di 70 kW, e un propulsore a combustione interna da 50 kW.
Quest'ultimo svolge una doppia funzione: alle basse velocità, ricarica la batteria attraverso un alternatore, mentre alle andature più elevate, ad esempio nei tratti autostradali più lunghi, funge anche da motore supplementare, che insieme a quello elettrico agisce sulle ruote attraverso un cambio automatico di nuova concezione.
Il Concept Classe B E-CELL PLUS è in grado di percorrere fino a 100 chilometri in modalità esclusivamente elettrica e dunque a zero emissioni locali, coprendo senza problemi più dell’80% dei normali spostamenti quotidiani. L’autonomia complessiva massima di 600 chilometri permette inoltre di utilizzare la vettura anche per lunghi viaggi. Grazie a queste caratteristiche, l’auto elettrica con Range Extender è assolutamente idonea all’uso quotidiano ed è sempre in grado di portare il guidatore con sicurezza a destinazione, anche con la batteria scarica. Nella modalità di marcia combinata, le emissioni di CO2 risultano pari a 32 grammi per chilometro.
Il Concept Classe B E-CELL PLUS è un’auto elettrica perfettamente idonea all’uso quotidiano che coniuga il meglio di due mondi: la trazione esclusivamente elettrica e la guida con un collaudato motore high-tech a combustione interna. Grazie a questo connubio, il sistema di propulsione consente di percorrere lunghi tragitti che finora erano possibili soltanto con modalità di trazione esclusivamente a combustione interna o con i veicoli elettrici dotati di celle a combustibile.
I due elementi motopropulsori sono estremamente compatti e trovano posto nella parte anteriore della vettura, insieme al cambio e all’alternatore, in un unico gruppo alloggiato all’interno del vano motore. La potente batteria agli ioni di litio e il serbatoio del carburante sono invece collocati in un pianale intermedio espressamente concepito per i propulsori alternativi, al disotto del fondo della vettura, denominato “Energy Space”. Qui si possono alloggiare, ad esempio, anche serbatoi di gas o idrogeno per altre varianti di propulsione.
Il Concept Classe B E-CELL PLUS soddisfa gli elevati standard Mercedes-Benz sotto ogni punto di vista. Infatti la vettura coniuga dimensioni esterne compatte con la massima spaziosità e versatilità sia nell'abitacolo che nel bagagliaio. Cinque posti completi fanno di questa concept car un’auto elettrica assolutamente idonea per la famiglia, il tempo libero e il piacere di guida.
Sotto il cofano la nuova Mercedes è equipaggiata con un motore elettrico da 136 CV di potenza massima e 95 CV di potenza continuativa, abbinato ad un piccolo propulsore a benzina 1.0 turbo 3 cilindri da 68 CV. Il motore elettrico è alimentato da un pacco di batterie agli ioni di litio sviluppato da Deutsche Accumotive e permette una percorrenza di 100 km ad emissioni zero, autonomia che aumenta fino ad un massimo di 600 km grazie al supporto del termico. La concept car raggiunge una velocità massima di 150 km/h, con un’accelerazione da o a 100 km/h che viene coperta in 11 secondi netti.

giovedì 17 febbraio 2011

Risparmiare sui costi operativi delle flotte, anche del settore sicurezza

Grandi opportunità di sostenibilità ambientale ed economica per tutti i tipi di flotte...

Opel Ampera, possibile auto della polizia tedesca

Mercoledì, 16 Febbraio 2011.
opel ampera polizia frontale
La Opel Ampera è la versione europea della Chevrolet Volt. Dato che tutto il mondo sta guardando con sempre maggiore attenzione alle auto elettriche e ibride per una mobilità più ecosostenibile, anche le forze di Polizia potrebbero presto essere dotate di queste vetture. Per questo la casa costruttrice ha presentato una serie di foto di come apparirà la Opel Ampera nella livrea delle auto della Polizia tedesca. Non sono stati riferiti dettagli tecnici né particolari specifici sull’allestimento di una simile versione dell’auto elettrica ad autonomia estesa.
opel ampera polizia posteriore
L’autonomia della Opel Ampera è di circa 40-80 km (a seconda dello stile di guida) in modalità solo elettrica, ma può essere estesa fino a 500 km grazie all’utilizzo di un motore a benzina per ricaricare le batterie agli ioni di litio da 16 kWh dell’auto.

La versione europea della Volt è progettata per trasportare quattro persone ed offre prestazioni in linea con quelle delle berline compatte della sua classe. Il suo motore elettrico eroga una potenza di 150 cv con 370 Nm di coppia. L’accelerazione da 0 a 100 km/h impiega circa 9 secondi e la velocità massima è di circa 160 km/h.
Il prezzo della Opel Ampera dovrebbe aggirarsi sui 35.000 Euro (negli Stati Uniti i concessionari hanno preferito venderla a 42.900 dollari, credito d'imposta di 7500 dollari escluso) al momento del lancio che dovrebbe avvenire più avanti quest’anno. Ulteriori informazioni sulla commercializzazione dell’auto elettrica saranno comunicate nel corso del Salone di Ginevra 2011.


...e difatti se n'è accorto FleetBlog 

Perché l’auto ecologica sarà una scelta irreversibile, anche per le flotte



L’auto elettrica ha oltre cento anni di storia. Della necessità di ridurre l’inquinamento si parla e si discute da decenni. Ma questa volta sembra quella buona: questa tornata d’iniziative green, in corso dal 2008 e che chiuderà il suo primo ciclo con la verifica degli obiettivi fissati dalla UE per il 2012, dovrebbe rappresentare il primo passo verso il raggiungimento di obiettivi globali sempre più stringenti.

Inoltre, l’analisi del contesto attuale suggerisce un consolidamento della coscienza ecologica globale, sostenuta sia da considerazioni economiche, sia da valutazioni politiche:
1) si stima che India e Cina cercheranno di raggiungere, a tendere, gli stessi tassi di diffusione dell’auto dei paesi occidentali. Se questo avverrà, si prevede che il numero di veicoli circolanti al mondo triplicherà! Appare del tutto evidente che se tale crescita non verrà sostenuta con nuove e rivoluzionarie tecnologie, dovremo subire conseguenze devastanti sull’inquinamento globale e sul prezzo dei carburanti;
2) nei paesi emergenti, le nuove classi sociali in ascesa e in cerca di affermazione richiedono prodotti di status, ma anche ecologici e con un basso TCO;
3) i paesi occidentali devono garantirsi l’autonomia da paesi considerati “a rischio” (Russia e paesi arabi) e tentare d’integrarsi con l’economia cinese in piena ascesa: nel 2009, per la prima volta la Cina ha raggiunto la prima posizione nella classifica dei produttori, con quasi 14 milioni di vetture prodotte (+48% rispetto al 2008), contro quasi 8 milioni del Giappone, secondo in classifica, e meno di 6 milioni degli USA che precipitano dal primo al terzo posto;
4) in Europa e negli USA i cittadini manifestano una sempre maggiore sensibilità verso i problemi ambientali, da un lato, e richiedono mezzi più efficienti e con un costo di gestione ridotto, dall’altro;
5) nel 2020 il 90% delle auto sarà prodotto da sole 10 case, secondo il rapporto di Deloitte “A new era. Accelerating toward 2020 – An automotive industry transformed” del 2010.

Queste considerazioni impongono una serie di riflessioni a livello aziendale per comprendere come impostare una green policy che rifletta in anticipo i futuri valori sociali e gli immimenti scenari competitivi globali. Ciò che finora ha rallentato questo processo è la profonda incertezza riguardo alle tecnologie che prevarranno, anche a causa di una politica economica poco coordinata a livello globale ed europeo e molto carente a livello nazionale, che si è finora sostanzialmente tradotta in occasionali incentivi all'acquisto (ma solo per i privati).

Di conseguenza, i problemi decisionali aziendali sono notevoli, dato che ogni azione di procurement di flotta ha effetti pluriennali. Quale dovrebbe essere il ruolo del Fleet Manager in questa situazione? Quello di attivare canali informativi e di valutazione sulle nuove tecnologie, di rappresentare il punto d’eccellenza all’interno dell’azienda su queste problematiche, di prendere posizioni autorevoli nei confronti del top management e dei driver, coinvolgendo tutti gli attori interessati.
La posta in gioco è molto alta, perché la corretta stima di queste tendenze e l’introduzione di una green policy adeguata ed aggiornata possono consentire all’azienda di godere in anticipo di un vantaggio competitivo nei confronti del resto mercato.



Aggiornamento del 21 febbraio

A Pistoia le forze dell'ordine salgono sull'auto elettrica

Dopo Pisa, anche Pistoia risulta sensibile ai veicoli elettrici: un esperimento per le flotte delle forze dell'ordine.
A Pistoia le forze di polizia saranno presto dotate di tre auto elettriche. Per un controllo sempre più vicino ai cittadini, ma con un occhio all'ambiente.
SICUREZZA, COORDINAMENTO E AMBIENTE. Ma non solo auto elettriche, anche cinque palmari e un sistema di videosorveglianza nei parchi principali della città: queste le novità che consentiranno alle forze di polizia pistoiesi di garantire un maggior livello di sicurezza urbana, un controllo più vicino ai cittadini e un migliore coordinamento.
E IL FINANZIAMENTO ARRIVA DALLO STATO. La nuova dotazione è il risultato di un progetto presentato dal Comune di Pistoia e approvato dalla prefettura che, selezionato dal Ministero dell'Interno, ha ottenuto il finanziamento da parte dello Stato per un importo pari a 150mila euro. L'obiettivo del progetto è di fornire, attraverso le auto elettriche, rispettivamente in dotazione alla Polizia di Stato, alla Polizia Municipale e ai Carabinieri, una forma di controllo più vicina ai cittadini e, mediante l'installazione di telecamere in alcuni parchi pubblici, di allargare la rete di videosorveglianza attualmente presente sul territorio comunale, ottimizzando inoltre la capacità di comunicazione e coordinamento tra le forze dell'ordine.