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venerdì 29 luglio 2011

Potenziato il Car sharing a Roma dal 2012

Via al progetto Car sharing a Roma con una gara
Si tratta di una gara del valore di 10 milioni di euro, che porterà ad un incremento di veicoli pari a 50 all'anno per il prossimo quadriennio (di cui 10 elettrici in totale dedicati al centro storico)

Via libera dal cda di Agenzia per la Mobilità al bando di gara per il potenziamento e il rilancio del Car Sharing a Roma, dopo l'ok del Dipartimento Mobilità di Roma Capitale. Lo rende noto la stessa Agenzia per la Mobilità.
Si tratta di una gara del valore di 10 milioni di euro, che porterà ad un incremento di veicoli pari a 50 all'anno per il prossimo quadriennio (di cui 10 elettrici in totale dedicati al centro storico) con una espansione di almeno dieci posto auto in ogni Municipio nei prossimi 2 anni. Il bando sarà pubblicato nei primi giorni di agosto, le offerte potranno pervenire entro la metà di ottobre. Entro la fine di dicembre la gara sarà aggiudicata. La firma del contratto - espletati tutti i passaggi - è prevista per il mese di febbraio 2012.
Ad essere interessati sono tutti i soggetti che si occupano di gestione di veicoli, con una forte presenza sul territorio, e sono in grado di garantire tutte le manutenzioni necessarie alle vetture, come ad esempio chi si occupa di queste attività per i grandi car rental o per le aziende di trasporto.
Con 2090 clienti, 106 vetture sempre in movimento e 64 parcheggi dedicati, il Car Sharing a Roma nel 2010 ha definitivamente preso piede, più che raddoppiando l'offerta sul territorio rispetto al 2009, confermando la sua natura di servizio utile e apprezzato.
Pur vincolato sostanzialmente ai 4 Municipi centrali, il numero dei parcheggi è stato incrementato, passando da 25 a 64, così suddivisi: I Municipio: 19 nuovi - con i 5 esistenti portano a un totale di 24 stalli (50 posti auto); II Municipio: 10 nuovi - con i 7 esistenti portano a un totale di 17 stalli (34 posti auto); III Municipio: 6 nuovi - con i 7 esistenti portano a un totale di 13 stalli (26 posti auto); XI Municipio: 1 nuovo (1 posto auto) ; XVII Municipio: 4 nuovi - con i 5 esistenti portano a un totale di 9 stalli (18 posti auto).
Per iscriversi basta collegarsi al sito www.carsharing.roma.it e seguire le istruzioni disponibili sotto il menu 'come iscriversi'. Dopo aver completato la procedura di iscrizione ed aver ricevuto la smart card, per prenotare la vettura si può accedere al sito e cliccare sul menu' 'prenota' oppure, con un piccolo sovrapprezzo di 50 centesimi, attraverso il call center nazionale all'848 810 000.

mercoledì 22 giugno 2011

Sostenibilità: la Nissan Leaf a Roma sul Campidoglio

Energia, ambiente, mobilità, urbanistica al centro della terza edizione del Sustainability international forum


Al Sif 2011 Nissan porta sul Campidoglio la Leaf, la berlina elettrica al 100 per cento, Zero Emission
L'auto elettrica è di scena al Sif 2011, il Forum dedicato alla sostenibilità che si è svolto oggi a Roma. In particolare, Nissan presenta Leaf la berlina compatta 100% elettrica che sarà in vendita in Italia a fine 2011. Non c'è dubbio che l'auto elettrica piace agli italiani ma a frenarne lo sviluppo nel Belpaese sono i costi spesso considerati troppo elevati.
Energia, ambiente, mobilità, urbanistica, comportamenti etici delle pubbliche amministrazioni e dei cittadini. Sono questi i temi del Sif 2011, Sustainability international forum, che si è aperto questa mattina a Roma nella sala della Protomoteca in Campidoglio. L'evento, giunto alla terza edizione e organizzato da Minerv@, si svolge in collaborazione con l'Ente speciale Roma Capitale.
Tra i relatori internazionali di questa edizione, oltre a rappresentanti accademici e istituzionali, Kazuhiko Takeuchi professor of graduate school of agricoltural and science di Tokyo in teleconferenza da Tokyo durante la lectio magistralis del professor Vincenzo Naso, chairman dell'International conference on sustainability science.
Tra le novità di rilievo del premio Sif una sezione dedicata ai giovani ricercatori. Il premio consisterà in una somma in denaro, o a scelta, in uno stage presso il Wwf Italia. Il premio Sif all'impresa consiste quest'anno in una opera firmata dal maestro di fama internazionale Pasquale Basile, e gentilmente messa a disposizione dall'Unesco che l'ha adottata come simbolo del decennio dell'educazione allo sviluppo economico sostenibile.


SPOT TV - Nissan LEAF: Gas Powered Everything



''La missione del Sif è di mettere in contatto istituzioni, università e aziende allo scopo di creare le condizioni per un proficuo scambio di idee e di esperienze, e aiutare così lo sviluppo sostenibile'', commenta Daniele D'Ambrosio, presidente di Minerv@ che aggiunge: ''Questo sta funzionando anche in pratica: il Sif è giunto al suo terzo anno e sta rapidamente crescendo, grazie anche al supporto delle autorità, di Roma Capitale, della Regione Lazio, di enti e istituzioni, nonchè degli sponsor che ci sostengono, ed è sempre più seguito dalle aziende e dai principali media. Anche il sito dedicato, www.sifconference.com sta rapidamente crescendo in visite, accessi e registrazioni''.
L'auto elettrica è di scena al Sif 2011, il forum dedicato alla sostenibilità, in corso a Roma. In particolare Nissan presenta 'Leaf' la berlina compatta 100% elettrica che sarà in vendita in Italia a fine 2011 e che "per noi rappresenta il futuro", commenta Giuseppe George Alesci, direttore comunicazione Nissan Italia. Promuovere l'utilizzo dell'auto elettrica, dunque, è la vera sfida del futuro ma a mettere un freno alla diffusione spesso sono i costi delle vetture.
Come casa automobilistica, spiega Alesci, "dovremmo migliorare la comunicazione al pubblico perché è vero che in questa fase iniziale di produzione le vetture elettriche hanno un costo aggiuntivo. La Nissan 'Leaf' è già in vendita in diversi paesi europei e il costo è di 30 mila euro al netto degli incentivi. In Italia ancora non esiste uno schema di incentivazione e per questo costerebbe intorno ai 36-37 mila euro. Ma è solo una fase iniziale". Secondo il direttore comunicazione Nissan Italia "quando la vettura sarà prodotta in Europa, fra due anni circa, i costi di produzione si abbasseranno drasticamente".
Quanto alle prestazioni della vettura "occorre sfatare falsi miti". Per Alesci "va chiarito che la Nissan 'Leaf' ha una velocità massima che raggiunge i 145 km orari ma l'aspetto più importante è che l'accelerazione è decisamente 'bruciante', la spinta è poderosa". Quanto all'autonomia "la Nissan 'Leaf' ha la possibilità di percorrere 175 chilometri. Per l'uso urbano dunque consente un tranquillo spostamento quotidiano".
Al momento la Nissan 'Leaf' "è in vendita sui mercati mondiali da fine 2010, in Giappone e Stati Uniti. Dai primi mesi del 2011 la vettura è in vendita in Inghilterra, Portogallo, Olanda, Svizzera e Francia e tra poco anche in Germania. Per l'Italia invece la vendita è prevista a fine 2011". Un motivo principale di questo ritardo, spiega Alesci "è che ancora non esistono gli incentivi". Alesci inoltre riferisce anche che "il volume di vendita principale è rappresentato dagli Stati Uniti che hanno già acquistato 30 mila vetture mentre 7.000 sono state vendute in Giappone. Attualmente -conclude- la fabbrica in Giappone ha una capacità produttiva di 50 mila unità. In Europa dunque siamo su un volume medio di 1.600-1.700 veicoli". (Fonte)





giovedì 9 giugno 2011

Renault fra il 2011 e 2012 introdurrà sul mercato una gamma di 4 veicoli elettrici. Uno spot TV che fa pensare.

Roma. Prove di mobilità elettrica con i parlamentari e intanto uno spot TV fa riflettere.

Test drive su Renault Fluence Z.E. e Kangoo Z.E. per una delegazione di parlamentari delle Commissioni Trasporti e Attività Produttive Presente anche l’assessore all’Ambiente del Lazio Marco Mattei. Interessante da consultare il "muro dei preconcetti".
Una delegazione delle Commissioni Trasporti e Attività Produttive del Parlamento ha provato ieri due dei modelli totalmente elettrici che Renault introdurrà sul mercato nei prossimi mesi: la furgonetta per il trasporto commerciale Kangoo Z.E. e la berlina Fluence Z.E della gamma Zero Emission (l’espressione “zero emissioni” è da intendersi riferito alla trazione, solo in fase di utilizzo del veicolo).
Il nuovo spot TV, presto in onda: stimola ad interrogarsi come sarebbe la nostra vita se non fosse stata scelta la strada della semplicità innovativa... perché non farlo anche oggi per muoversi molto meglio rispetto a come siamo abituati?

Il test drive, a cui ha partecipato una rappresentanza di parlamentari bipartisan, ha visto la presenza per la IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) del presidente  Mario Valducci e degli altri esponenti Vincenzo Garofano e Carlo Monai, e per per la X Commissione (Attività Produttive, Commercio e Turismo) Andrea Lulli, firmatario di una delle proposte di legge sulla mobilità elettrica in corso di discussione alla Camera, e Fabio Gava e Lido Scarpetti.
L’iniziativa fa seguito all’audizione effettuata da Renault in Parlamento lo scorso febbraio ed ha previsto una prova dei veicoli svoltasi su un percorso allestito per l’occasione presso la Fiera di Roma.
Presente per l’occasione anche l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei.
L’iniziativa si è rivelata un’occasione importante per riunire i principali attori (Parlamento ed amministrazioni locali) interessati dalla necessità di definire politiche di mobilità sostenibile, e soprattutto per toccare con mano quanto l’auto elettrica non sia più solo una promessa, ma una realtà concreta pronta per affermarsi su larga scala.
Una consapevolezza condivisa dai parlamentari presenti, che hanno confermato l’attività del Parlamento in corso per elaborare un piano di sviluppo di una mobilità più eco-compatibile.
L’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei in particolare ha sottolineato l’importante ruolo che il Parlamento può giocare nel definire le norme nell’ambito delle quali le amministrazioni locali dovranno essere chiamate ad investire i fondi a loro disposizione in politiche mirate di mobilità sostenibile.
“Il test drive – ha commentato Andrea Baracco, direttore Comunicazione e Public Affairs di Renault Italia - oltre a rappresentare un ulteriore segnale di quanto il Parlamento e il Governo reputino importante lo sviluppo della mobilità a zero emissioni, ci conferma ancora una volta la bontà del nostro progetto: solo provandole ci si rende conto di quanto le nostre auto elettriche siano in tutto e per tutto simili a quelle a combustione interna, sia in termini di prestazioni che di comfort di guida. Con la differenza sostanziale che non emettono nessuna sostanza inquinante”.
“Sappiamo bene quello che vogliono i guidatori – ha concluso Baracco - ossia sicurezza, autonomia, piacere di guida e design accattivante, ma sappiamo anche cosa chiedono i cittadini: aria pulita da respirare e un futuro più sostenibile per le proprie città. Oggi queste esigenze non sono più in contrasto tra loro, ma anzi trovano la loro sintesi ideale nell’auto elettrica”.
Cuore dell’impegno di Renault per la mobilità elettrica è l’introduzione sul mercato fra il 2011 e il 2012 di una gamma completa di 4 veicoli elettrici, dotati di batterie agli ioni di litio, adatti a rispondere alle più diversificate esigenze di utilizzo privato e professionale: l’innovativa urban car Twizy, la berlina compatta Zoe, la berlina familiare Fluence Z.E. e la furgonetta commerciale Kangoo Z.E. ideale per il trasporto merci in città.
L’obiettivo perseguito da Renault è quello di rendere l’auto elettrica una soluzione disponibile, conveniente ed allettante per il più ampio numero possibile di automobilisti. Un concetto di auto elettrica, destinata a una larga diffusione sul mercato. In questa prospettiva, Renault proporrà i veicoli elettrici a prezzi accessibili e introdurrà innovative formule di noleggio della batteria.

domenica 24 aprile 2011

Dal "Diamante" di Roma energia rinnovabile 24 ore su 24 per la ricarica dei veicoli elettrici: sostenibilità reale e senza compromessi.

La ricerca energetica applicata italiana rende! 

A Roma è stato firmato un protocollo d’intesa per l’installazione dell’innovativo “Diamante” nella splendida cornice di Valle Giulia, sede della facoltà di architettura, una volta concluso l’iter tecnico-amministrativo. Diamante è una centrale fotovoltaica di nuova generazione progettata dal centro di ricerche Enel in collaborazione con l’Università di Pisa. Si tratta di un sistema energetico altamente tecnologico che consente, per la prima volta, di testare la generazione di elettricità con pannelli fotovoltaici integrandola con un sistema in grado di accumulare l’energia e di renderla disponibile anche quando il sole non c’è.
Roma Capitale - che ha aderito al Patto dei Sindaci per la riduzione di oltre il 20% delle emissioni di gas serra entro il 2020 nelle città europee aderenti all’iniziativa - si è rivolto ad Enel al fine di individuare la collocazione più idonea del Diamante nella capitale, città ricca di testimonianze del passato e allo stesso tempo capace di accogliere i grandi cambiamenti architettonici dell’epoca moderna e contemporanea, dall’Eur, all’Auditorium Parco della Musica. Sotto questo profilo, il Diamante risulta coerente con questa vocazione della città, assumendo inoltre un forte significato simbolico in merito all’impegno della città nel combattere l’inquinamento atmosferico e ridurre le emissioni di CO2. Diamante rappresenta infatti un nuovo modo di concepire gli impianti produttivi, non più in contrasto, ma in armonia con l’ambiente che li accoglie. La sua struttura architettonica, a forma di cupola geodetica di Fuller, fatta di vetro e acciaio, risulta particolarmente adatta ad essere inserita in contesti di particolare pregio ambientale e architettonico come Valle Giulia, dove la Facoltà di Architettura intende valorizzare un piazzale “verde”, attualmente non utilizzato - vicino alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea e di fronte al parco di Villa Borghese - che verrà illuminato grazie all'energia a zero emissioni prodotta dal Diamante. In questo contesto, il Diamante rappresenta il ponte tra l’architettura rinascimentale e quella contemporanea, come esempio di ricerca innovativa applicata all’architettura sia dal punto di vista visivo che funzionale. I 38 pannelli fotovoltaici a celle monocristalline di ultima generazione consentono al Diamante di produrre energia elettrica sfruttando direttamente l’irraggiamento solare. La parte di energia non utilizzata durante il giorno viene accumulata grazie a batterie di ultima generazione, in modo da produrre energia elettrica anche durante la notte o quando l’irraggiamento solare non è sufficiente a far funzionare i pannelli solari. Così, durante il giorno la centrale sfrutta l’irraggiamento solare per produrre energia che viene utilizzata per usi civili, dalla ricarica delle biciclette elettriche a quella delle auto elettriche e all’illuminazione. L’energia non utilizzata viene immagazzinata tramite sistemi innovativi di accumulo di energia rinnovabile costituiti da batterie di nuova generazione, assicurando una continuità di erogazione tale da garantire l’autosufficienza energetica di un piccolo condominio.

Come funziona il Diamante che fa di più con meno e meglio.


lunedì 21 febbraio 2011

Una strategia per i veicoli elettrici anche in Italia


Forse stanno cominciando ad arrivare i fatti in risposta alle domande del nostro post circa le azioni e le politiche che mettono in programma diverse realtà in Italia, mettendole a sistema per attivare un necessario sviluppo economico sostenibile, in pratica: fare di più con meno e meglio e... per tutti. Finalmente? Qui un lucido punto della situazione. E Milano parte.


Enel: nel 2020 i veicoli elettrici saranno sicuramente il 5% delle immatricolazioni, anche in assenza di una specifica politica nazionale. Saranno auspicabilmente molti di più per lo sviluppo economico e sostenibile del Paese con una oculata politica. Può essere fatto ed è necessario. C'è un buon inizio in Puglia con un progetto integrato su scala regionale. Decisiva sarà la sinergia orizzontale su scala nazionale tra istituzioni, aziende, case automobilistiche per la promozione del mezzo elettrico, gli incentivi all'utilizzo, la semplificazione della regolamentazione, la creazione di infrastrutture di ricarica. Emilia: al via un coordinamento su scala regionale per la mobilità elettrica. Piemonte: la Regione firma un bando da un milione di euro in collaborazione con altri enti europei su mobilità elettrica e innovazione con scadenza il 31 marzo. A Roma alleanza fra Acea e Enel e a Torino un progetto pilota per la città.


Nel 2020 i veicoli elettrici potranno costituire il 5% delle immatricolazioni in una forchetta che potrebbe essere anche maggiore se vi sarà collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini. La Toscana, con la sperimentazione che stiamo facendo a Pisa è uno degli elementi di forza della mobilità elettrica.
Enel crede che la mobilità elettrica da sola non sarà la soluzione a tutti i problemi del traffico, ma rappresenta senza dubbio una parte importante della risposta. Nel contesto del progetto E-mobility Italy, che Enel e Smart promuovono a Milano, Roma e Pisa, si sperimenta positivamente l'utilizzo dell'auto elettrica: a Pisa ci sono già 36 colonnine di ricarica nelle vie della città ed una decina di Smart circolanti. Presto saranno consegnate tutte le 25 Smart per capire abitudini, bisogni e possibilità di sviluppo su larga scala della mobilità elettrica a partire dal 2012.
Decisiva in questo senso sarà la sinergia tra istituzioni, aziende, case automobilistiche per la promozione del mezzo elettrico, gli incentivi all'utilizzo, la semplificazione della regolamentazione, la creazione di infrastrutture di ricarica. Enel sta cominciando alcuni progetti pilota, in partnership con case automobilistiche e con accordi con gestori di grandi flotte di mezzi, oltre all'impegno per le Smart Grids, reti elettriche intelligenti che prima della fine del decennio consentiranno di mettere in dialogo tramite la rete i siti di generazione diffusa anche da fonte rinnovabile con le utenze, utilizzando l'auto elettrica anche per lo stoccaggio di energia.


Puglia, mobilità elettrica e Smart Grids: una intera regione laboratorio dello sviluppo economico sostenibile
Il direttore della Divisione Infrastrutture e reti di Enel, Livio Gallo ha incontrato il presidente della Regione Puglia per dare vita a due progetti dedicati a fonti rinnovabili ed efficienza energetica
Prosegue senza sosta l’impegno di Enel nel Mezzogiorno d’Italia. Dopo l’accordo, nel dicembre scorso, tra la Regione Puglia ed Enel.si, per lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e sui lastrici solari, il Gruppo ora lancia altre due iniziative che portano innovazione nel territorio pugliese.
Il direttore della Divisione Infrastrutture e reti di Enel, Livio Gallo, ha infatti incontrato il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola per fare il punto sui programmi di ammodernamento e di innovazione della rete elettrica pugliese.
Sono partiti così due investimenti legati a “Poi Energia”, il programma operativo interregionale che coinvolge Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, finalizzati all’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili attraverso un progetto di potenziamento degli impianti di distribuzione finanziato con 35 milioni e al miglioramento dell’efficienza energetica, tramite un’iniziativa di implementazione delle Smart Grids con una dotazione di 13 milioni. Entrambi i progetti sono già in fase di attuazione dopo la firma delle convenzioni e costituiscono la base per un programma più ampio di collaborazione con Enel Distribuzione per fare della Puglia un modello di avanguardia.
“Avremo 250-300 colonnine di ricarica su tutto il territorio e nel 2012 cominceranno a operare alcune di esse”, ha annunciato Gallo, a proposito del grande progetto pilota sulla mobilità sostenibile. “A oggi – ha aggiunto – la limitazione è data dalla presenza di autovetture elettriche: abbiamo accordi con Mercedes, Nissan, Toyota ma la disponibilità di auto comincerà a partire dal 2012”.
Anche sul fronte delle reti intelligenti, il passo è veloce. Sfruttando le peculiarità della regione, Enel sta infatti sviluppando una Smart Grids in grado di assicurare l’uso razionale dell’energia, dare un contributo concreto allo sviluppo sostenibile e consentire di accedere a tecnologie innovative come quella dell’auto elettrica, i porti verdi o l’illuminazione a Led. Unendo quindi l’elettromeccanica, l’elettrotecnica, l’informatica e le telecomunicazioni, saranno realizzati sistemi per trasportare grandi masse di dati, per elaborarle ed essere capaci di utilizzare meglio l’energia disponibile. “Possiamo costruire un progetto per rendere la Puglia una regione intelligente che, grazie alle Smart Grids, possa essere modello di riferimento per l’Europa”, ha commentato Livio Gallo. Secondo il governatore pugliese, si tratta “da un lato di ottimizzare l’infrastruttura e di renderla un vettore efficace, collegandosi il più rapidamente possibile alle fonti di energia, dall’altro di spremere il limone fino all’ultima goccia”.



Il modo di generare energia sta profondamente cambiando. Accanto al paradigma tradizionale “centralizzato”, con pochi grandi punti di produzione ed una rete con il principale compito di trasportare l’energia prodotta verso gli utenti, si sta affermando un nuovo paradigma “distribuito”, dove molto spesso lo stesso utilizzatore finale diviene auto-produttore di energia. La transizione verso il nuovo paradigma sembra ormai avviata ma vi sono diverse barriere da rimuovere perché il suo potenziale possa svilupparsi appieno. Una fra queste, indubbiamente tra le più significative, è quella delle infrastrutture e delle connessioni di rete, che devono “cambiare mestiere” e divenire sempre più in grado di comandare flussi bi-direzionali (da e verso l’utente) di energia, controllare una molteplicità di punti di immissione, ottimizzare i processi di load management in un contesto caratterizzato da fonti (quali quelle rinnovabili) con una forte discontinuità ed una bassa prevedibilità. Per rispondere a queste problematiche è necessario che la rete ed i dispositivi di generazione elettrica “distribuiti” diventino più “informatizzati” ed in grado di dialogare fra loro. Una sfida che deve essere raccolta sui due fronti: dalle imprese ICT che devono adattarsi ad un contesto estremamente peculiare quale la generazione di energia e dalle imprese di tecnologie nel settore delle rinnovabili, vere abilitanti delle cosiddette smart grid.




Emilia-Romagna il sistema regione per la promozione della mobilità elettrica
Mentre continua a svilupparsi il progetto E-mobility Italy, avviato in collaborazione con Daimler, Enel si è resa protagonista di un’altra rilevante iniziativa in campo di mobilità sostenibile tramite l’intesa stretta con la Regione Emilia Romagna lo scorso 3 dicembre. La firma ha avuto come cornice l’edizione 2010 del Motor Show, dove l’utility italiana figurava come sponsor principale del progetto “Electric City”. Al salone felsineo erano infatti presenti i colonnini di ricarica realizzati da Enel, sia lungo il percorso indoor interno al padiglione 30 creato per i test drive per il pubblico dei veicoli elettrici sia negli spazi espositivi di Smart e Renault. Erano presenti l’assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Alfredo Peri, il presidente di Enel Piero Gnudi, Livio Vido (Enel Ingegneria e Innovazione Spa), Livio Gallo (Enel Distribuzione Spa), il commissario straordinario del Comune di Bologna Annamaria Cancellieri, il sindaco di Reggio Emillia Graziano Delrio, gli assessori alla Mobilità dei Comuni di Reggio Emilia e Rimini, Paolo Gandolfi e Juri Magrini. “Con questo accordo siamo nella parte concreta e operativa dell'innovazione – aveva dichiarato Peri in occasione della firma. Questo protocollo inoltre ha una dimensione regionale: portiamo quindi tutto il sistema dell'Emilia-Romagna in una scommessa che comincerà a vedere i primi frutti operativi dall'anno prossimo. Coinvolgiamo le città, e quindi l'accordo si inserisce nell'organizzazione della mobilità urbana. Vogliamo prepararci ad avere una struttura a rete regionale, che sia in grado anche di far percepire ai cittadini che c'è in atto una rivoluzione nel campo delle motorizzazioni, e che noi stiamo già attrezzandoci per coglierla sin dall'inizio, come protagonisti attivi”. “Abbiamo siglato una nuova, importante intesa che arricchisce l'impegno di Enel per la mobilità elettrica, uno dei numerosi fronti che ci vedono impegnati nello sviluppo di nuove tecnologie a favore dell'ambiente” era stato invece il commento di Gnudi.
Il protocollo prevede progetti pilota, basati sullo sviluppo di un’infrastruttura innovativa per la ricarica dei veicoli elettrici, pubblici e privati, per il trasporto di persone e merci. Tre i Comuni coinvolti: Bologna che, come capoluogo di regione, caratterizzato da un sistema di mobilità complesso e articolato, può diventare un valido terreno di sperimentazione per la mobilità elettrica e la rete di ricarica, in particolare per spostamenti di area metropolitana; Reggio Emilia, che rappresenta un’eccellenza nella mobilità elettrica (in città e provincia è già attiva una vasta “flotta” di alcune centinaia di auto elettriche grazie al supporto di Til srl) e può garantire una base di esperienza e una disponibilità di mezzi per nuove sperimentazioni; e infine Rimini, dove avviare una sperimentazione di mobilità elettrica riferita al target turistico. Enel installerà complessivamente una sessantina di infrastrutture (che rappresentano una parte del sistema) per ricaricare i veicoli elettrici, suddivise fra i tre Comuni. La rete di ricarica verrà definita con un lavoro congiunto di pianificazione che terrà conto delle esigenze degli utilizzatori, dei flussi di traffico cittadino, dei regolamenti in vigore per la mobilità, delle specificità dei trasporti pubblici e delle caratteristiche urbane della città coinvolte nel progetto. I tre progetti pilota verranno quindi sviluppati con un programma congiunto che preveda l’individuazione dei contenuti della sperimentazione, la redazione di un piano di mobilità elettrica per ogni città e la definizione dei relativi investimenti nelle infrastrutture di ricarica. Un piano di implementazione includerà poi lo sviluppo reti, il piano di introduzione delle auto/flotte, la selezione dei clienti per la sperimentazione e il customer management. Il monitoraggio dei risultati permetterà infine di preparare il piano di estensione del programma complessivo. 
I veicoli elettrici utilizzati per le sperimentazioni nelle tre città saranno alimentati almeno per il 50% con energia certificata RECS, un sistema di certificazione internazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili come acqua, sole, vento e calore della terra. Enel assisterà inoltre la Regione e i Comuni nei rapporti con le case automobilistiche più impegnate nei progetti di mobilità elettrica, con cui ha già sviluppato vorrà sviluppare accordi di cooperazione e progetti pilota. Secondo quanto previsto dal protocollo, la Regione e i Comuni coinvolti s’impegnano a studiare ed eventualmente sviluppare e integrare all’interno del programma altre iniziative di mobilità elettrica, anche attraverso collaborazioni e intese con aziende, enti, associazioni di categoria, Università e centri di ricerca. Punto qualificante del protocollo, l’individuazione e la proposta di misure di ordine regolatorio, normativo e amministrativo che incentivino e semplifichino l’uso della mobilità elettrica, anche presso gli organi nazionali competenti: il ministero dell’Ambiente, il ministero dello Sviluppo Economico e l’Autorità per l’energia elettrica e il gas.

Sessanta colonnine da Enel, una quarantina da Hera. Si sta delineando così un primo asse della mobilità elettrica, a beneficio dei cittadini che abitualmente si muovono sulla direttrice delle città lungo la via Emilia, che troveranno punti di ricarica a intervalli di circa 30 chilometri fra Reggio Emilia e Rimini. 
Dopo la sigla, nel dicembre scorso, del protocollo d’intesa con Enel e i Comuni di Bologna, Reggio Emilia e Rimini, la Regione ha stretto ora un patto con un nuovo gestore – Hera SpA – ampliando la rete dei Comuni (con l’ingresso di Modena e Imola) coinvolti nel piano “Mi Muovo elettrico”. Due i progetti pilota previsti dal programma “L’Hera della mobilità elettrica in Emilia-Romagna”, uno per il Comune di Imola e l’altro per il Comune di Modena, basati sullo sviluppo di infrastrutture innovative – una quarantina in tutto, che verranno istallate entro la fine dell’anno 2011 – per la ricarica dei veicoli elettrici destinati al trasporto di persone e di merci, da installare in sede sia pubblica che privata. 
La fase di avvio della sperimentazione comporterà un investimento da parte di Hera per la realizzazione e l’installazione delle infrastrutture. La Regione e i Comuni di Modena e Imola coinvolgeranno i propri uffici competenti e, dove necessario, le agenzie della mobilità e le aziende di servizio pubblico nel campo della mobilità, del trasporto pubblico e dell’energia.




Piemonte, mobilità elettrica e innovazione: la Regione firma un bando da un milione di euro. Scadenza entro il 31 marzo.
La Regione Piemonte punta a dare impulso a nuove idee nel campo della mobilità elettrica attraverso un bando da un milione di euro, che offre agevolazioni a progetti innovativi che possano cambiare radicalmente il modo di concepire gli spostamenti umani, passando, naturalmente, per la sostenibilità. La scadenza per presentare i propri progetti è prevista per il 31 marzo. Possono partecipare piccole e medie imprese, imprese e centri di ricerca piemontesi.
Si tratta di un milione di euro, facenti capo al Programma 2006/10 per le attività produttive, che la Regione ha destinato al bando, volto a creare una sinergia di qualità tra la ricerca dei Paesi dell’UE in materia di mobilità sostenibile e, in particolare, di mobilità elettrica ed è un’iniziativa di largo respiro, che parte dall’Europa e da Electromobility+, il progetto che vede impegnati i Paesi membri nella creazione di soluzioni sostenibili per il futuro.
I destinatari, come ricorda una nota, sono “le piccole e medie imprese, le grandi imprese e i centri di ricerca piemontesi che dovranno creare un consorzio, con partner da scegliere tra gli Stati membri che partecipano a Electromobility+, che sono Francia, Germania, Austria, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Polonia, Turchia, Regione Fiandre (Belgio), Andalusia (Spagna)”.
Un requisito fondamentale, inoltre, è che “la quota del progetto transnazionale di ricerca realizzata dall’impresa piemontese non potrà essere inferiore al 20 per cento” ovvero, la dimensione minima del progetto in termini di spesa ammissibile non può essere inferiore a 500.000 euro e la componente piemontese deve essere di importo non inferiore a 150.000 euro.
Non è certo una sfida facile, anche perché occorrerà realizzare un corretto mix tra risparmio energetico, sicurezza, durate dei nuovi veicoli. Ogni consorzio dovrà presentare un progetto di ricerca industriale o di sviluppo sperimentale che faccia capo alla mobilità elettrica. Particolare attenzione dovrà essere riservata allo sviluppo delle settore elettrico per i veicoli, ai motori ibridi, ai motori a idrogeno, alle infrastrutture, alle politiche e ai progetti economici per il potenziamento e la diffusione dei nuovi sistemi di trasporto.
Il 31 marzo è il termine ultimo per inviare le proprie domande di ammissione all’agevolazione, esclusivamente da parte del coordinatore del progetto attraverso il sistema centrale EPSS (Electronic Proposal Submission System) e rispettando le modalità di presentazione dell'istanza.



Roma. Enel e Acea hanno firmato il 28 febbraio un MoU per la mobilità elettrica a Roma e in altre regioni. Previsti 100 punti di ricarica in selezionate aree entro l'anno. 
L'amministratore delegato e Direttore generale di Enel, Fulvio Conti, e l'Amministratore delegato di Acea, Marco Staderini, hanno firmato oggi un protocollo d'intesa per lo sviluppo congiunto dell'infrastruttura di ricarica per la mobilità elettrica.
Fulcro dell'accordo, spiega una nota, la collaborazione tra le due Aziende al fine di accelerare la convergenza delle soluzioni tecnologiche di ricarica dei veicoli elettrici in un unico standard nazionale ed europeo, promuovendo presso gli enti regolatori la definizione di un assetto legislativo che favorisca la mobilità elettrica.
A questo scopo, il memorandum siglato prevede il lancio di test e progetti pilota congiunti di mobilità elettrica a Roma e in altre città e regioni italiane, a valle di specifici accordi con i soggetti istituzionali competenti; lo sviluppo nel medio termine dell'infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici a Roma, nonché accordi con costruttori di veicoli elettrici finalizzati alla sperimentazione e alla diffusione dei veicoli nei territori di comune interesse, e la valutazione di possibili iniziative di ricerca e sviluppo congiunte anche in ambito europeo.
"Enel sta lavorando da tempo allo sviluppo della mobilità sostenibile, a partire dalla capitale d'Italia, che è stata la prima nel nostro Paese ad avviare la rivoluzione della mobilità senza emissioni e silenziosa - ha sottolineato l'Amministratore delegato, Fulvio Conti. "Con i nostri nuovi partner e compagni di viaggio proseguiremo sulla strada della ricerca di soluzioni e standard capaci di alimentare il parco veicoli elettrici in modo sempre più avanzato e intelligente, incoraggiando così la diffusione della mobilità elettrica che può fornire un enorme contributo in termini di miglioramento ambientale delle nostre città."
"Come Acea intendiamo sviluppare soluzioni di mobilità per integrare le fonti di produzione rinnovabile (a partire dall'impianto fotovoltaico realizzato a Commercity che, con i suoi 5MWp, è il più grande in Italia in ambito urbano) e siamo quindi lieti di aver firmato questo accordo che ci consente di sperimentare con Enel le soluzioni per realizzare un'infrastruttura di ricarica efficiente e capillare" - ha dichiarato l'Amministratore delegato, Marco Staderini. 
A Roma si intende realizzare un progetto per incentivare la mobilità elettrica in ambito urbano. Per portarlo avanti c'è l'intenzione di stanziare un investimento complessivo di 650 mila euro, messi a disposizione dalla Comunità Europea e dal Ministero dell'Ambiente.

Si tratta di un investimento importante con il quale avvieremo un progetto sperimentale di micro-mobilità per la realizzazione di tre stazioni nelle quali saranno messe a disposizione dei cittadini una cinquantina di veicoli elettrici tra bici, microcar e autovetture. L'idea è quella di proporre agli utenti l'uso di tali mezzi per raggiungere la propria destinazione finale una volta scesi dai mezzi pubblici.
Il progetto, coordinato dall'Assessorato all'ambiente, coinvolge anche: Enel, Centro Trasporti e Logistica della Facoltà di ingegneria dell'Università la Sapienza, Società Sistematica ed Agenzia per la Mobilità. Con la sperimentazione della micro-mobilità, Roma Capitale amplia il ventaglio delle iniziative a favore della mobilità elettrica e sostenibile quale contributo alla lotta contro le emissioni climalteranti e l'inquinamento da traffico.


A Torino si vuole attrezzare la città per i veicoli elettrici e si punta alla promozione di un progetto pilota per la mobilità elettrica
Firmata ed approvata in Comune una mozione che impegna sindaco e giunta "ad attivarsi presso Iren (attiva anche a Genova e in alcune città dell'Emilia) e presso le case costruttrici di veicoli elettrici al fine di promuovere a Torino un progetto pilota sulla mobilità e sull'infrastrutturazione elettrica”. E' stata approvata con 31 voti favorevoli la mozione, primo firmatario Agostino Ghiglia, che “impegna il sindaco e la Giunta comunale ad attivarsi presso Iren e presso le case costruttrici di veicoli elettrici al fine di promuovere a Torino un progetto pilota sulla mobilità e sull'infrastrutturazione elettrica”.
L’iniziativa prende le mosse dalle limitazioni al traffico veicolare che diventano sempre più stringenti in città. Nel documento i firmatari ricordano che i Comuni di Milano, Roma e Pisa hanno stipulato con Enel e con una nota casa automobilistica un accordo denominato 
E-MOBILITY ITALY, in osservanza del quale l'utility si impegna ad installare e mantenere 400 punti di ricarica dedicati ai veicoli elettrici e la casa costruttrice a mettere a disposizione i veicoli ed auspicano che Torino si muova nella stessa direzione.



lunedì 17 gennaio 2011

DALLE ZTL ALLE ZTE: ZONE A TRAFFICO ELETTRICO NEL FUTURO DELLE CITTÀ ITALIANE

C'è chi pensa che invece di comprarle le elettrovetture vere e confortevoli è il caso semplicemente di utilizzarle. Una recente ricerca di Federutility dice che la maggior parte degli italiani utilizzerebbe un veicolo elettrico a certe condizioni e anche il disegno di legge Ghiglia (C.3553) favorisce l'accesso.

(da Rinnovabili.it)
Più dell’80% degli intervistati vorrebbe infrastrutture di ricarica a una distanza tra i 5 e i 15 chilometri e Zone a Traffico Elettrico al posto delle ZTL? “Sì” per un italiano su 2.
Secondo un’indagine di Federutility, il 48% degli italiani, se fosse sindaco, istituirebbe Zone a Traffico Elettrico, in cui far circolare esclusivamente veicoli elettrici e non inquinanti. E se il 59% chiede di ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, l’80% vorrebbe acquistare un’auto elettrica se costasse meno.



Progetto pilota E-Moving di a2a a Milano 
Italiani sempre più amanti delle quattro ruote elettriche e sensibili ad adottare stili di comportamento e consumo sostenibili anche per spostarsi in città. E’ questo il quadro che emerge dalla ricerca commissionata a SWG da Federutility, presentata questa mattina a Bologna in occasione del convegno Infrastrutture per la mobilità elettrica tra aziende ed enti locali nella cornice del Motorshow.
Dei 790 cittadini intervistati tra l’1 e il 3 dicembre, il 48%, se fosse sindaco, riserverebbe le Zone a Traffico Limitato ai veicoli elettrici ed a quelli non inquinanti e il 68% è convinto che la tutela dell’ambiente sia una delle priorità da affrontare. Priorità con le quali anche le amministrazioni locali devono fare i conti, considerando, ad esempio, che il 73% del campione intervistato chiede che venga migliorato il trasporto locale, e più della metà, il 59%, pensa che si debbano ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, aumentarle a chi inquina ed obbligare all’utilizzo di mezzi non inquinanti per i centri storici delle città. Un trend ormai più che consolidato quello degli italiani che vorrebbero poter acquistare un’auto elettrica (circa l’80% del campione) se questa avesse un prezzo concorrenziale rispetto alle vetture ad alimentazione tradizionale.
Una propensione all’acquisto di mezzi elettrici che sarebbe salita in pochi mesi del 9% rispetto a una precedente indagine condotta lo scorso maggio sempre da SWG per conto di Federutility ma che per un italiano su cinque dovrebbe essere sostenuta anche incentivi fiscali statali adeguati. Richieste che vengono indirizzate anche ai singoli amministratori locali: la maggioranza chiede ai sindaci dei comuni di dotare le città di infrastrutture per la ricarica e se il 43% dei cittadini intervistati vorrebbe un distributore ogni 5 chilometri il 44% lo vorrebbe al massimo ogni 15. “Basterebbe che il 10% dei chilometri percorsi fosse elettrico – ha sottolineato Pietro Menga, presidente Cei-Cives – per abbattere di oltre un quarto gli obblighi europei in materia di inquinamento e di CO2”.“Alla “Electric City”, peressere tale, manca ancora un sindaco – ha ricordato durante il convegno Fabio Orecchini, docente dell’Università la Sapienza – L’auto elettrica sarà una realtà contestualmente al cambiamento delle città”.


Ecologico è bello ed elettrico è meglio! Tra le tante novità emerse al Motor Show di Bologna 2010, sono state rimarcate la maggiore coscienza e la volontà di politiche eco-friendly. Infatti Il 48% dei cittadini, se fosse sindaco, riserverebbe le Zone a Traffico Limitato (centri storici ecc.) ai veicoli elettrici ed a quelli non inquinanti. Mentre solo il 26% ritiene che i sindaci attualmente in carica avrebbero il coraggio di prendere misure che potrebbero mettere in discussione il consenso politico del quale godono. Dei 790 cittadini intervistati tra l’1 e il 3 dicembre da SWG per Federutility (metodo CAWI), il 68% è convinto che la tutela dell’ambiente sia una delle priorità da affrontare e se la maggioranza (73%) è convinta che si debba migliorare il trasporto locale, una parte di questi – il 59% – ritiene che si debbano ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, aumentarle a chi inquina ed obbligare all’utilizzo di mezzi non inquinanti per i centri storici delle città. I messaggi ai Comuni ed alla politica nazionale sono chiari. Un italiano su cinque chiede allo Stato incentivi sull’acquisto del veicolo o riduzione delle imposte e la maggioranza chiede ai sindaci dei comuni di dotare le città di infrastrutture per la ricarica: il 43% dei cittadini intervistati vorrebbe un distributore ogni 5 Km mentre il 44% lo vorrebbe al massimo ogni 15 km. Quanto al comportamento di consumo, ben l’80% degli intervistati acquisterebbe un auto elettrica (con un aumento del 9% rispetto alla stessa indagine condotta da SWG e Federutility in maggio) se i prezzi delle elettriche fossero equiparabili alle altre auto. I dati sono stati presentati da SWG e da Federutility - la federazione delle aziende idriche ed energetiche che avrebbero eventualmente  il compito di creare le reti delle infrastrutture di ricarica - al Motor Show di Bologna, nel corso del convegno “Infrastrutture per la mobilità elettrica tra aziende ed enti locali”. “L’auto elettrica risolverebbe in misura consistente i problemi di inquinamento delle città – spiega Alex Buriani di SWG  Ne sono convinti tre cittadini su quattro, con una crescita significativa rispetto a quanto emerso solo sei mesi fa. Di conseguenza, si rileva nella popolazione un amplissimo favore (82%) rispetto all’ipotesi di istituzione di ZTE-zone a traffico elettrico -  la chiusura totale dei centri storici, con la sola eccezione per i veicoli elettrici e non inquinanti.” Per Luigi Castagna di HERA spa “i costi di realizzazione delle colonnine di ricarica non sono ancora ammortizzabili con la sola vendita di energia elettrica, ma eventuali incentivi alla costruzione della rete costituirebbero un utile volano per molti altri servizi che potrebbero essere forniti sulle smart grids, le reti intelligenti”. “L’Italia annovera già delle eccellenze nella produzione di veicoli elettrici, come dimostra il padiglione Electric City del Motor Show – dichiara Marco Martina, Deloitte Consulting –, resta il problema delle batterie,  sia per i costi che per lo smaltimento. Le grandi città europee hanno però compreso meglio di noi l’importanza della eco-mobilità. Londra ha messo in campo incentivi fino a 5 mila sterline”. Per Pietro Menga, presidente Cei-Cives, “basterebbe che il 10% dei km percorsi fosse elettrico, per abbattere di oltre un quarto gli obblighi europei in materia di inquinamento e di CO2. In tutto il mondo ci sono ormai incentivi e finanziamenti  per sostenere la mobilità ecologica”. Il finanziamento di iniziative per la mobilità elettrica lo conferma anche Riccardo Romano, di Renova, secondo il quale “i fondi europei ed i progetti comunitari per finanziare l’auto elettrica esistono e coprono fino al 75% dei costi, ma purtroppo solo in piccola parte vengono attivati dagli enti locali”. “In pratica alla “Electric City”, per essere tale,  manca ancora un sindaco – conclude Fabio Orecchini docente dell’Università la Sapienza – L’auto elettrica sarà una realtà contestualmente al cambiamento delle città. Non si deve più pensare che l’automobile sia contro l’ambiente, ma aziende e ricerca universitaria devono lavorare insieme per una totale integrazione”.


FIRENZE: RENZI, IN FUTURO INGRESSO IN CENTRO SOLO CON AUTO ELETTRICHE
(ASCA) - Firenze, 13 dicembre 2010 - Tra qualche anno Firenze potra' pensare a un 'ecopass' ''non economico ma ambientale'' per entrare in centro: non sara' richiesto il pagamento di un ticket ma l'utilizzo di un'auto elettrica. A lanciare l'ipotesi e' stato il sindaco Matteo Renzi (Pd), che oggi nell'aula del Consiglio comunale ha presentato il piano strutturale. ''Quando si sviluppera' l'auto elettrica - ha spiegato Renzi ai giornalisti, a margine del suo intervento - saremo in grado di lavorare anche di piu' sull'obbligo di avere un'auto elettrica per entrare in centro. Ma ancora la strada e' lunga'', ha precisato.
Il sindaco ha comunque ribadito l'intenzione di fare di Firenze ''una delle capitali della sostenibilita''' e per questo e' previsto che vengano messe ''delle regole di risparmio energetico, ad esempio sui nuovi infissi. Oggi - ha detto - abbiamo presentato l'operazione di cambiamento degli infissi nelle scuole pubbliche, che vuol dire avere risparmio energetico''.
In futuro, pero', dovranno anche essere completamente ricostruiti dei quartieri che ospitano case popolari. ''In alcuni casi - ha spiegato il sindaco - penso alle abitazioni di via Torre degli Agli e di via Rocca Tedalda in prospettiva dobbiamo fare nuove case buttando giu' quelle vecchie perche' sono realta' che mostrano con chiarezza i segni del tempo. Un lavoro che vuole portare Firenze a essere non una citta' museo ma una citta' viva''.


A Roma anche l’auto blu diventa elettrica
19/10/2010 - L’auto blu è considerata da molti uno dei simboli del privilegio. I pochi che possono usufruirne potrebbero però perlomeno dare il buon esempio nella lotta contro l’inquinamento, utilizzando autoveicoli elettrici. L’idea è venuta a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che ritiene possa essere un piccolo ma significativo aiuto al miglioramento dell’aria della Capitale. L’ipotesi è far diventare elettrico il parco delle auto blu a disposizione della pubblica amministrazione nel centro storico romano. Una soluzione che consentirebbe di ridurre notevolmente l’inquinamento del cuore della capitale, una volta che sarà pedonalizzata l’area del Tridente. Il primo cittadino, a margine dell’inaugurazione del nuovo punto di ricarica elettrica nelle vicinanze della facoltà di Valle Giulia, ha infatti confermato il proposito di far utilizzare auto blu ecologiche: "La pedonalizzazione del tridente può trasformare il centro storico in un grande scenario della mobilità sostenibile, con la scelta di far circolare solo auto elettriche, e anche quelle blu dovranno esserlo - ha detto Alemanno - Mi rivolgerò a tutte le istituzioni, andrò dai presidenti di Camera, Senato e del Consiglio ponendo il problema: mi aspetto che le istituzioni nazionali diano un esempio da questo punto di vista. Certo non mi aspetto la scomparsa delle auto blu classiche, ma se ci fosse un impegno serio potrebbe essere significativo per parlamentari e uomini di governo muoversi sulle auto blu elettriche". L’impegno di Alemanno a favore dell’utilizzo di mezzi meno inquinanti si inquadra nel più ampio e ambizioso piano energetico che il Campidoglio sta pensando per la Capitale anche in vista dell’obiettivo delle Olimpiadi del 2020. Un piano innovativo che punta a incrementare anche a Roma l’uso dei veicoli elettrici, innovando anche la flotta del trasporto pubblico locale. Ma l’impegno della Capitale prosegue anche sulla strada dell’ampliamento della rete di ricarica per i veicoli elettrici: per il prossimo novembre è prevista l’istallazione di nuove colonnine di ricarica, oltre all’avvio della pedonalizzazione del Tridente. (fonte: Rinnovabili.it)

venerdì 12 novembre 2010

Roma, 11 novembre 2010: Veicoli elettrici pronti alla commercializzazione, test drive e showroom di H2Roma 2010

Sito dell'evento: H2Roma 2010
Roma, 9-10-11 novembre 2010







Test drive della Nissan LEAF, durante la prima uscita italiana a Roma.



Cliccare qui per le interviste con le impressioni di guida di altri partecipanti (giorno due).


Nissan "Drive electric tour" al salone di San Francisco. È la parte INDOOR :-) dell'evento. 




Schema tecnico della Nissan Leaf 2010






















Rating ufficiale dell'EPA  (US Environmental Protection Agency) per la Nissan LEAF: 42 km per litro o 2,37 litri equivalenti per 100 km


L'etichetta riassume ed evidenzia in modo chiaro e semplice i dati relativi ai consumi e altre informazioni utili all'acquirente per poter fare la scelta più appropriata tra le varie offerte del mercato automobilistiche.
Sul risparmio di carburante, L'EPA ha rilevato un consumo di 99 MPGe , miglia per gallone equivalente (42 chilometri per litro) su percorsi combinati città-autostrada, 106 MPGe (45 km/l, 2,2 litri equivalenti per 100 km) in città e 92 MPGe (39 km/l , 2,55 litri per 100 km) in autostrada, diventando così il "migliore veicolo della classe di vetture di medie dimensioni, la migliore scelta per efficienza, consumi di carburante e per l'ambiente".
Il calcolo si basa sulla formula dell'EPA di 33.7 kWh equivalenti dell'energia "contenuta" in un gallone di benzina (Nota: 1 gallone = 3,7854118 litri).  
Inoltre, in etichetta viene visualizzato il tempo di ricarica di sette ore con la tensione a 240V e una percorrenza di 73 miglia a ricarica, sulla base delle prove su cinque cicli utilizzando diverse condizioni di guida e di clima.
Un altro dato che è stato certificato dall’EPA è il tempo di ricarica delle batterie dell’auto: utilizzando una normale presa domestica sono necessarie 7 ore.
L’auto elettrica della Nissan ha ottenuto ottime valutazioni anche dal punto di vista dell’inquinamento. Oltre ad averne certificato le emissioni di CO2 pari a zero, l’Agenzia ha anche assegnato il massimo dei voti anche per quanto riguarda gli altri elementi inquinanti. Infine, l’EPA ha affermato che il costo dell'energia necessaria in un anno alla Leaf è di circa 561 dollari (pari a 413 Euro).


Per approfondire:


LEAF - Specifiche tecniche EUROPA GUIDA A SINISTRA

MODELLO
Carrozzeria   Berlina 5 porte
Allestimenti disponibili   Allestimento unico, Posti   5

MOTORE
Modello motore   EM61
Tipo motore elettrico   Sincrono in c.a.
Potenza max. 1) CV (kW)/giri min 109 (80) /2730-9800 giri/min
Coppia max. 1) Nm/giri min 280 /0-2730 giri/min
Giri/min max   10.390
Tipo energia   Elettrica
Sistema accensione / Aspirazione (diesel)   Elettronico

BATTERIA
Tipo   Ioni di litio di tipo laminato
Tensione V 345
Capacità kWh 24
Numero celle   192

CARICATORE
Sistema di ricarica kW 3,3 in corrente alternata (con correnti fino a 32 ampere, ovvero fino a 7 kW).
Ricarica rapida kW 50, CHAdeMO
Cavo di carica 6 m di lunghezza (3,7 kg)

TRASMISSIONE
Tipo frizione (AT)   Automatica
Codice trasmissione   RE1F61A
Rapporti al cambio   Riduttore a un rapporto
Rapporto riduzione finale (AT)   7,9377
Trazione   Ant.

TELAIO
Sospensioni      ant.         Indipendenti, schema Mac Pherson
                       post.       Barra di torsione
Sterzo   Servosterzo elettrico
Impianto frenante   Rigenerativo - dischi ventilati ant. Dischi ventilati post.
Sistema di controllo stabilità (in opz.)   Dispositivo ESP (di serie)
Ruote (in opzione)   16" 6.5J PCD:114.3  5 dadi
Pneumatici (in opzione)   205/55R15 PESI E DIMENSIONI
Peso in ordine di marcia min./max. 2) kg 1
Massa complessiva kg 1.965
Carico utile max. 2) kg 1.595
Peso max. assale ant. kg 1.965 post. kg 370
Massa rimorchiabile frenata 4) kg 440
Lunghezza mm 4.450   Larghezza mm 1.770   Altezza mm 1.550   Passo mm 2.700   Carreggiata ant. mm 1.540 post. mm 1.535
Capacità di carico (in opz.) (VDA)  l 330 max. con sedili abbattuti (VDA) l 680
Coefficiente aerodinamico (Cd)   0,29   Area frontale m2 2,27

PRESTAZIONI
Consumo elettricità 3) Autonomia (modalità US LA4) km:   160 km
Emissioni CO2 (combinato) g/km 0
Velocità max. km/h 144*
Accelerazione 0-100 km/h sec 11.9*
Diametro min. di sterzata (tra marciapiedi) m 10,4

NOTE:
1) In conformità alla Direttiva 1999/99/CE.
2) Valori secondo la Direttiva CE. Il peso in ordine di marcia si intende senza conducente e con liquido refrigerante, oli, carburante, ruota di scorta e attrezzi. Il carico utile diminuisce a seconda della dotazione opzionale e/o degli accessori installati.
3) In conformità alla Direttiva 1999/100/CE. (Dotazione opzionale, manutenzione, stile di guida e condizioni stradali e meteorologiche possono incidere sui risultati ufficiali).
4) I valori indicati si intendono con guidatore + 4 passeggeri e bagagli e peso in ordine di marcia max.

 
Un sogno di sostenibilità, salute e ricchezza è stato reso reale: ecco come è nata la Nissan LEAF. 
Nissan Leaf (si pronuncia "lif", vuol dire "foglia" in inglese, ma è un acronimo di 
Leading, Environmentally friendly, Affordable, Family car)