Fonte.
Eni e l'alleanza Renault-Nissan firmano un protocollo d'intesa per studiare possibili cooperazioni sulla mobilità elettrica in Italia. Il protocollo prevede la collaborazione alla definizione dei principi generali di una possibile partnership per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni, mediante l'introduzione della ricarica per i veicoli elettrici nelle stazioni di servizio.
L'accordo prevede lo studio di possibili iniziative congiunte in relazione a:
- il ruolo delle stazioni di servizio nelle attività di ricarica dei veicoli elettrici (ricarica standard e in particolar modo rapida);
- il sistema di ricarica ''istantanea'', sviluppato da Renault, consistente nella sostituzione di una batteria scarica con una carica in pochi minuti in apposite stazioni di cambio batteria;
- il business model a supporto dello sviluppo delle attività di ricarica per veicoli elettrici nelle stazioni di servizio;
- il possibile sviluppo di offerte marketing e commerciali congiunte volte ad offrire ai clienti dei veicoli elettrici soluzioni integrate nell'ambito dell'infrastruttura di ricarica, dell'energia elettrica e dei servizi di mobilità.
Nissan Leaf, auto dell'anno 2011 ricaricabile in 25 minuti. |
Ranault Zoe 2012 |
- Ricarica rapida in corrente continua (al massimo in 25 minuti per l'80% capacità o 45 minuti per il 100%)
- Ricarica standard in corrente alternata (al massimo in 1 ora)
- Sostituzione della batteria noleggiata.
- Ricarica standard in corrente alternata (al massimo in 1 ora)
- Sostituzione della batteria noleggiata.
Chiaramente non si utilizzeranno soluzioni proprietarie e chiuse, ma saranno disponibili per tutti i veicoli compatibili con le diverse modalità di ricarica ad alta potenza, adottate già in diversi paesi.
L'accordo è un ulteriore passo avanti sullo sviluppo della mobilità ad emissioni zero che, oltre alle società elettriche e le case automobilistiche, inizia a coinvolgere anche il settore tradizionale della distribuzione dei carburanti, dimostrando che tutti gli attuali stakeholder possono dare il loro contributo. Il protocollo è stato siglato da Eni Refining and Marketing, primo operatore della raffinazione e distribuzione in Italia con circa 4500 stazioni di servizio (di cui 127 sulla rete autostradale e vanta più di 1.500 stazioni di servizio all’estero in vari paesi europei) e il gruppo automobilistico Renault-Nissan.
In base all’accordo molte stazioni di servizio potranno dotarsi di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici che negli ultimi tempi sono molto ricercate soprattutto dalle flotte aziendali.
Fondata nel 1999, l’Alleanza Renault-Nissan ha venduto oltre 7.200.000 unità nel 2010. L’Alleanza Renault-Nissan punta a diventare un leader mondiale nella mobilità a emissioni zero. Fino ad oggi, l'Alleanza ha sottoscritto oltre 100 partnership nel mondo intero con governi, amministrazioni locali e aziende, finalizzate a promuovere lo sviluppo dei veicoli elettrici e la loro commercializzazione su ampia scala e ha investito 5 miliardi di euro nella trazione elettrica e disporrà presto di gamme complete di veicoli a emissione zero.
Finalmente, dopo le utility, gli enti locali, i supermercati e altri soggetti non industriali, anche le compagnie petrolifere sembrano accorgersi che le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici possono rappresentare una buona opportunità di diversificazione e, forse, una scelta che nel medio lungo termine si imporrà nel campo della mobilità. A svegliarsi per prima è stata Eni.
Chissà che la mossa del market leader non induca altri soggetti nel comparto della distribuzione carburanti in Italia a occuparsi del dossier. All'estero si sono già mossi ben prima di Eni.
Quello dell'apertura di Eni alla ricarica dei veicoli elettrici, se fatta seriamente e con energia da fonte rinnovabile, sarebbe un altro caso virtuoso che si aggiunge ai business model di altre case petrolifere o dei gestori di stazioni di servizio per dare servizi consistenti anche ai veicoli elettrici:
- Norvegia
- Giappone
L'accordo è un ulteriore passo avanti sullo sviluppo della mobilità ad emissioni zero che, oltre alle società elettriche e le case automobilistiche, inizia a coinvolgere anche il settore tradizionale della distribuzione dei carburanti, dimostrando che tutti gli attuali stakeholder possono dare il loro contributo. Il protocollo è stato siglato da Eni Refining and Marketing, primo operatore della raffinazione e distribuzione in Italia con circa 4500 stazioni di servizio (di cui 127 sulla rete autostradale e vanta più di 1.500 stazioni di servizio all’estero in vari paesi europei) e il gruppo automobilistico Renault-Nissan.
In base all’accordo molte stazioni di servizio potranno dotarsi di colonnine di ricarica per i veicoli elettrici che negli ultimi tempi sono molto ricercate soprattutto dalle flotte aziendali.
Fondata nel 1999, l’Alleanza Renault-Nissan ha venduto oltre 7.200.000 unità nel 2010. L’Alleanza Renault-Nissan punta a diventare un leader mondiale nella mobilità a emissioni zero. Fino ad oggi, l'Alleanza ha sottoscritto oltre 100 partnership nel mondo intero con governi, amministrazioni locali e aziende, finalizzate a promuovere lo sviluppo dei veicoli elettrici e la loro commercializzazione su ampia scala e ha investito 5 miliardi di euro nella trazione elettrica e disporrà presto di gamme complete di veicoli a emissione zero.
Finalmente, dopo le utility, gli enti locali, i supermercati e altri soggetti non industriali, anche le compagnie petrolifere sembrano accorgersi che le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici possono rappresentare una buona opportunità di diversificazione e, forse, una scelta che nel medio lungo termine si imporrà nel campo della mobilità. A svegliarsi per prima è stata Eni.
Chissà che la mossa del market leader non induca altri soggetti nel comparto della distribuzione carburanti in Italia a occuparsi del dossier. All'estero si sono già mossi ben prima di Eni.
Quello dell'apertura di Eni alla ricarica dei veicoli elettrici, se fatta seriamente e con energia da fonte rinnovabile, sarebbe un altro caso virtuoso che si aggiunge ai business model di altre case petrolifere o dei gestori di stazioni di servizio per dare servizi consistenti anche ai veicoli elettrici:
- Norvegia
- Giappone
- Olanda.
In altri paesi si stanno costituendo "corridoi elettrici" dotati in entrambi i sensi ogni 30 o 50-60 km di aree di servizio con caricabatteria rapidi per collegare a zero emissioni le maggiori città.
- Germania
- Francia
- Portogallo
- Stati Uniti.
Quello di ENI in Italia potrebbe essere, se attuato, un altro fulgido esempio di come tutti gli stakeholder possono dare il loro contributo: perché non ha senso complicarsi la vita con idrogeno e gas naturale per la mobilità sostenibile.
Secondo quello che è stato concordato a livello planetario in varie sedi fra Europa, Stati Uniti d'America e Giappone, occorrerebbe nelle scelte industriali e politiche allocare le risorse da settori meno efficienti ai settori più efficienti, consentendo a tutti gli stakeholder attuali di poter partecipare al processo di riconversione tecnologica, nessuno escluso.
In altri paesi si stanno costituendo "corridoi elettrici" dotati in entrambi i sensi ogni 30 o 50-60 km di aree di servizio con caricabatteria rapidi per collegare a zero emissioni le maggiori città.
- Germania
- Francia
- Portogallo
- Stati Uniti.
Quello di ENI in Italia potrebbe essere, se attuato, un altro fulgido esempio di come tutti gli stakeholder possono dare il loro contributo: perché non ha senso complicarsi la vita con idrogeno e gas naturale per la mobilità sostenibile.
Secondo quello che è stato concordato a livello planetario in varie sedi fra Europa, Stati Uniti d'America e Giappone, occorrerebbe nelle scelte industriali e politiche allocare le risorse da settori meno efficienti ai settori più efficienti, consentendo a tutti gli stakeholder attuali di poter partecipare al processo di riconversione tecnologica, nessuno escluso.
Nessun commento:
Posta un commento