Come su tutte le elettriche tedesche, prototipo o meno, manca una modalità di ricarica che consenta di rifornirsi in pochi minuti.
LA STRADA VERSO LA PRODUZIONE E' ANCORA LUNGA E SE VW FOSSE ESEMPLARMENTE PARTITA PRIMA SAREBBE STATO MEGLIO PER IL BENESSERE DI TUTTI: MA IL RIMEDIO C'E'.
LA GOLF È ANCORA UN PROTOTIPO - Per vedere una Golf elettrica nelle concessionarie occorrerà aspettare il 2013; sarà basata sul nuovo modello, che debutterà alla fine del 2012: ma verrà ottimizzata per le caratteristiche di un veicolo elettrico? A Roma, comunque, la Volkswagen ha portato la Golf Blue e-motion, il prototipo sul quale sta mettendo a punto tutta la parte meccanica ed elettrica; si poteva provare su un percorso assai breve. Ebbene, quanto a spazio e praticità, l’unica rinuncia riguarda il baule, che perde una quindicina di centimetri in altezza (la capacità cala da 350 a 275 litri) a causa dell’ingombro delle batterie (agli ioni di litio). Su strada, presa confidenza con il nuovo cruscotto (dove, invece del contagiri, c’è un indicatore istantaneo della quantità di energia che si sta utilizzando o si sta recuperando: sì i veicoli elettrici recuperano energia), si apprezza l’estrema facilità di guida: c’è solo una marcia avanti, e la risposta dei pedali dell’acceleratore e del freno è progressiva e quindi facile da gestire. Inoltre, i 115 CV del motore elettrico garantiscono uno sprint molto soddisfacente. Data l’assenza di un motore a combustione interna, ci saremmo aspettati di viaggiare nel silenzio. Ebbene, è vero, ma non del tutto; in sottofondo si sente un lieve “ticchettio”, la cui frequenza cresce con la velocità dell’auto, e che ricorda vagamente la “voce” di un grosso V8 americano. L’effetto è strano, ma non sgradevole. Chiudiamo con le prestazioni dichiarate: accelera da 0 a 100 Km/h in 11,8 secondi, raggiunge i 140 km/h di velocità massima e 150 km di autonomia con la batteria agli ioni di litio che ha una capacità di 26,5 kWh. Il tutto con emissioni di CO2 pari a zero.; la presa della corrente (per una ricarica servono circa sette ore) è sulla fiancata destra, dove nelle Golf normali c’è il bocchettone per il carburante.
La Golf si distingue per lo sprint in partenza favorito dal motore elettrico da 115 CV, ed è divertente da guidare, specie quando si dosa l'accelerazione. Il freno invece può mettere in difficoltà i meno esperti per la sua estrema sensibilità ma è certamente uno degli elementi più innovativi, con il recupero d'energia direttamente proiettato sul display. Il guidatore può scegliere il livello della rigenerazione e quanta energia cinetica può essere accumulata.
L'emozione di stare al volante di un'auto totalmente elettrica e di conseguenza ad impatto zero sull'ambiente durante l'utilizzo, è accresciuta dall'autonomia che raggiunge i 150 km (buona ma non da prima della classe) e, come ci è stato spiegato, è direttamente proporzionale allo stile di guida e all'utilizzo di accessori come condizionatore o riscaldamento.
L'impressione è comunque quella di guidare una vettura “tradizionale” particolarmente reattiva, e non si rimpiange la schiavitù delle vibrazioni del motore, degli odoracci mefitici, della frizione, del complicato cambio DSG e scuotimenti connessi.
Altrettanto importante in chiave futura è anche la vettura "up!". La city car Volkswagen, che sarà in vendita in Italia a partire da gennaio, è tutta nuova e darà origine a una vera e propria famiglia di varianti, molto in linea con la visione di mobilità sostenibile.La famiglia della piccola Volkswagen diventerà ancora più ecocompatibile nel 2013 quando la e-up!, versione 100% elettrica, sarà disponibile nelle Concessionarie.
Dati tecnici: Wolkswagen e-Up! (2013), Motore elettrico 60 kW (82 CV), Coppia 210 Nm, Batteria ioni di litio, Capacità: 18 kWh, Autonomia 130 km.
Tornando alla Golf a trazione elettrica, osservando con più attenzione l’abitacolo, tuttavia, proprio sulla leva selettrice delle modalità di trasmissione si nota la lettera “B”, che permette di incrementare il freno motore in rilascio a favore del recupero di energia cinetica dalle ruote alle batterie, grazie all’impianto frenante rigenerativo. Poco distante, si trovano il pulsante per visualizzare l’autonomia residua (individuabile dal simbolo di una presa elettrica) e il tasto con cui si selezionano tre modalità di guida: “range”, “eco” e normale. Mentre le prime due strategie sono orientate alla massima efficienza energetica, per avere maggiore autonomia a scapito delle performance, le condizioni di funzionamento standard della Volkswagen Golf Blue-e-motion sono tutt’altro che usuali.
La spinta sopra le righe in accelerazione, che negli spunti da fermo rende frequenti i pattinamenti delle ruote motrici, con un gran lavoro da parte del controllo elettronico di trazione per tenere a bada la coppia del motore elettrico. Stiamo parlando di 270 Nm e di una potenza di picco di 115 CV (68 CV in continuo), ma il comportamento della Golf elettrica va analizzato anche tenendo conto della taratura software dell’elettronica di potenza. La natura prototipale è ormai in fase avanzata, ma la vettura è un laboratorio di acquisizione dati che monitora i “parametri vitali” dell’auto durante le prove su strada che si stanno effettuando in tutt’Europa.
A fianco dell’elaborazione di questi dati, i tecnici Volkswagen dovranno probabilmente raffinare l’autotelaio di meccanica della Golf Blue-e-motion. Per quanto riguarda lo chassis, infatti, il carico artificiale dello sterzo e del pedale del freno non rende giustizia alla verve della vettura, essendo il primo afflitto da un evidente effetto di “secondo tempo” (sinonimo di scarsa linearità) e il secondo caratterizzato da un’azione spugnosa.
La modulabilità della decelerazione è poi accompagnata dalla percezione netta della frenata rigenerativa (se fatta meglio darebbe meno fastidio), ma gli spazi d’arresto non ne risentono. La massa aggiuntiva di circa 300 kg rispetto a una Golf turbodiesel non ha invece effetti negativi sull’handling, ma concorre anzi a ridistribuire meglio il peso sul retrotreno, oltre che conferire una risposta più smorzata delle sospensioni sulle asperità del fondo stradale.
Lo spazio sottratto dall’architettura elettrica porta la cubatura del vano bagagli a 275 litri (dai 350 originari), mentre nulla ancora è stato definito sui tempi di commercializzazione e sul prezzo. L’auto elettrica è già realtà da tempo, ma quando la best seller Golf chiuderà anch’essa l’interruttore per dare corrente, la partita “vera” delle auto elettriche potrà considerarsi ufficialmente iniziata. Sarebbe un peccato essere solo dei comprimari di basso profilo e senza idee.
A fianco dell’elaborazione di questi dati, i tecnici Volkswagen dovranno probabilmente raffinare l’autotelaio di meccanica della Golf Blue-e-motion. Per quanto riguarda lo chassis, infatti, il carico artificiale dello sterzo e del pedale del freno non rende giustizia alla verve della vettura, essendo il primo afflitto da un evidente effetto di “secondo tempo” (sinonimo di scarsa linearità) e il secondo caratterizzato da un’azione spugnosa.
La modulabilità della decelerazione è poi accompagnata dalla percezione netta della frenata rigenerativa (se fatta meglio darebbe meno fastidio), ma gli spazi d’arresto non ne risentono. La massa aggiuntiva di circa 300 kg rispetto a una Golf turbodiesel non ha invece effetti negativi sull’handling, ma concorre anzi a ridistribuire meglio il peso sul retrotreno, oltre che conferire una risposta più smorzata delle sospensioni sulle asperità del fondo stradale.
Lo spazio sottratto dall’architettura elettrica porta la cubatura del vano bagagli a 275 litri (dai 350 originari), mentre nulla ancora è stato definito sui tempi di commercializzazione e sul prezzo. L’auto elettrica è già realtà da tempo, ma quando la best seller Golf chiuderà anch’essa l’interruttore per dare corrente, la partita “vera” delle auto elettriche potrà considerarsi ufficialmente iniziata. Sarebbe un peccato essere solo dei comprimari di basso profilo e senza idee.
Dati tecnici
Wolkswagen Golf Blue-e-motion
(in produzione dal 2013, su base Golf VII)
Posti: 5
Bagagliaio: 275 litri
Peso: 1545 kg
Tempo minimo di ricarica di 20 kWh: 2,5 ore, in c.a.
Autonomia: 150 km
Motore
Potenza 85 kW (115 CV)
Coppia 270 Nm
Accelerazione 0-100 kmh: 11,8 sec
Velocità massima: 140 kmh
Batteria
Tecnologia ioni di litio (JC Saft)
Capacità: 26,5 kWh, disponibili
all’80%
Peso: 315 kg
Collocazione: parte del
bagagliaio, alloggiamento serbatoio, tunnel centrale
|
Benchmark: Nissan Leaf (2010, in produzione)
Titoli: European car of the year 2011
World car of the year 2011 5 stars Euro NCAP
Posti: 5
Bagagliaio: 330 litri
Peso: 1650 kg
Tempo minimo di ricarica di 20
kWh: 30 minuti con apparati stradali da 50 kW, 50-500V in c.c.
Autonomia: 175 km (da 120 a 185 km)
Motore
Potenza 80 kW (109 CV)
Coppia 280 Nm
Accelerazione 0-100 kmh: da 7 a
11,9 sec
Velocità massima: limitata a 145
kmh (punte di 160 kmh in pista)
Batteria
Tecnologia ioni di litio, celle
laminate (AESC, Nissan-NEC) accorpate in moduli, raffreddamento ad aria
all’interno/a liquido all’esterno, 345V
Capacità: 24 kWh disponibili al
95%
Peso: 250 kg
Collocazione: sotto l’abitacolo,
forma regolare.
|
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