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mercoledì 6 ottobre 2010

LA PROPOSTA DI LEGGE GHIGLIA IN FAVORE DELLA MOBILITÀ A ZERO EMISSIONI E LE INIZIATIVE IN CAMPO CON VEICOLI ELETTRICI PRONTI PER LA COMMERCIALIZZAZIONE




È stata illustrata ieri mattina la proposta di legge per la realizzazione di reti infrastrutturali per i veicoli elettrici presso la sala Mercede della Camera a Palazzo Marini rubricata "Disposizioni per la realizzazione di reti infrastrutturali a servizio dei veicoli alimentati ad energia elettrica" che vede come primo firmatario l’on. Agostino Ghiglia, sottoscritta da 140 Parlamentari. La presentazione si è svolta nell’ambito di un convegno organizzato dal Movimento ambientalista FareAmbiente.
La proposta di legge per la realizzazione di una rete nazionale di ricarica per veicoli elettrici nasce dall’esigenza di dare una risposta concreta ai problemi di mobilità urbana e ai limiti di circolazione veicolare dettati dall’esigenza di ridurre le sostanze inquinanti ma, in realtà, assolutamente inefficaci per il miglioramento della qualità dell'aria. Si snoda principalmente su tre direttrici: realizzazione di un’infrastrutturazione elettrica sul territorio nazionale tramite un apposito Piano Strategico, incentivi diretti per l'acquisto di veicoli elettrici e, in collaborazione con Regioni e Comuni la previsione di aree di ricarica nei Piani regolatori generali comunali, le detrazioni ICI per la realizzazione di prese di ricarica "domestiche", il "diritto alla presa" e altre iniziative volte a diffondere una mobilità pulita.
La proposta di legge è stata depositata il 17 giugno dall’onorevole Agostino Ghiglia in favore della mobilità a zero emissioni. Renault, che a partire dal 2011 lancerà una gamma completa di veicoli elettrici, accoglie questa proposta di legge come un positivo passo verso un piano di sviluppo strutturato della mobilità elettrica Italia, sulla stregua delle politiche dei principali paesi europei.
Al convegno “Mobilità Sostenibile: Vantaggi e prospettive dell'elettrico in Italia”, organizzato dal movimento ecologista europeo FareAmbiente e svoltosi oggi presso la sala della Mercede di Palazzo Marini (Camera dei Deputati), l’onorevole Agostino Ghiglia (Capogruppo PDL Commissione Ambiente della Camera dei Deputati) ha presentato ufficialmente la proposta di legge depositata nelle settimane scorse in favore della mobilità elettrica. La proposta di legge, che è stata già sottoscritta da 170 parlamentari, si propone di supportare lo sviluppo della mobilità a zero emissioni in Italia mediante un programma di interventi strutturati, fra i quali:
-    un incentivo di 5.000 € all’acquisto di veicoli elettrici (bonus a decrescere negli anni parallelamente alla progressiva affermazione del mercato)
-     il finanziamento del 50% dei costi d’infrastruttura delle amministrazioni locali
-     vantaggi fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici (sia per clienti privati che per le società) e per l’installazione di infrastrutture di ricarica
-     lo studio di tariffe vantaggiose dell’energia utilizzata per la ricarica
-    l’obbligo per nuovi edifici ed edifici in ristrutturazione di dotarsi di infrastrutture di ricarica
-     incentivi per l’installazione di infrastrutture di ricarica negli edifici già esistenti
-     sostegno alla ricerca.


NISSAN
 Nissan per la nuova LEAF (inserita in una gamma che si completerà entro il 2013 di altri 3 veicoli elettrici, fra cui una berlina Infiniti e un veicolo commerciale e un veicolo urbano biposto, ma sono previste altre proposte come la Townpod) a Parigi ha presentato una nuova opzione di vendita. Nissan intende offrire in Europa, prima in alcuni selezionati mercati da quest'anno, il veicolo per un periodo di prova di tre anni, a costi che si preannunciano molto competitivi. Al termine di questo triennio, il cliente potrà pagare la quota rimanente del valore commerciale del proprio veicolo verde e “riscattarlo” divenendone definitivamente il proprietario o, in alternativa,

Nissan LEAF
Powertrain elettrico della Nissan LEAF
Nissan Townpod
Nissan LEAF in prova per i clienti USA

restituire l’auto ecologica alla compagnia asiatica senza alcuna penale aggiuntiva, nell’ipotesi in cui il valore residuale del veicolo scenda al di sotto di quello stabilito nel contratto. Attraverso questa forma di vendita con valore di mercato “garantito” dallo stesso produttore, Nissan spera di allontanare definitivamente le paure di coloro che ritengono che la tecnologia green attualmente in uso non avrà un’efficacia duratura nel tempo. L'idea potrebbe essere buona, soprattutto perché l'obsolescenza di prodotti molto innovativi, su cui la ricerca è all'opera alacremente, destinati ad essere fortemente innovati di anno in anno, rischia di scoraggiarne la diffusione, se l'acquisto fosse l'unica formula per accedere all'utilizzo. Il veicolo, ovviamente, è già dotato di due prese per la ricarica: una per la ricarica domestica e l'altra, DC/FC Level 3 con protocollo CHAdeMO in corrente continua, per la ricarica rapida stradale (ricariche di 5 minuti per rabbocchi parziali oppure fino a 30 minuti per l'80% della capacità, in relazione ad un punto di ricarica da 50 kW di potenza). La vettura, dotata di batteria da 24 kWh agli ioni di litio, percorre in media 160 km con l'energia equivale a quella fornita da circa 3 litri di benzina e il consumo, tutto compreso (condizionamento, illuminazione, accessori), è di circa 150 wattora (Wh) per chilometro, allineato agli altri veicoli elettrici. Il costruttore, con il suo alleato dell'industria elettronica, ha pensato anche al resto della catena del valore degli accumulatori: dopo l'utilizzo in vettura è prevista una seconda vita utile per applicazioni di storage statico (per le piccole produzioni di fonti rinnovabili fortemente discontinue) dato che il litio e gli altri componenti della batteria non si degradano eccessivamente anche dopo 8 anni e sono quindi adatti allo storage e sarebbe uno spreco non sostenibile far uscire tali componenti dalla catena del valore.

RENAULT
Jacques Bousquet, Presidente di Renault Italia, ha così commentato: “La proposta di legge dell’on. Ghiglia è una proposta fondamentale per dare avvio a un programma strutturato per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni anche in Italia. Un programma sulla stregua dell’esperienza di altri governi europei che hanno già varato piani in favore della mobilità elettrica, come il piano Borloo, approvato circa un anno fa dal governo francese, che prevede importanti investimenti per le infrastrutture di ricarica incentivi, e l’impegno di aziende pubbliche e private ad acquistare veicoli a zero emissione”.
“Anche in Italia – prosegue Jacques Bousquet - comincia ad essere ormai chiaro come gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento e di miglioramento della qualità di vita nelle aree urbane passino necessariamente attraverso una diffusione di massa dei veicoli a zero emissioni. Si tratta di un obiettivo che, come mette in luce la proposta di legge presentata dall’on. Ghiglia, tuttavia, può essere realizzato soltanto con il contributo di tutti i soggetti (governo, enti locali, produttori e fornitori e distributori energetici) coinvolti nel porre in atto le condizioni necessarie. Mi riferisco alla realizzazione di capillari reti di ricarica, alla sensibilizzazione ed incentivazione del pubblico ad una mobilità a zero emissioni. Un vero approccio di sistema, nel quale siamo disponibili a collaborare, auspicando al tempo stesso un percorso di legge rapido, in modo da poter creare in tempi brevi i presupposti di nascita e di sviluppo del mercato dell’auto elettrica in Italia”.
Renault Twizy 2011
Ritenendo la mobilità elettrica la soluzione più efficace e sostenibile per l’ambiente con zero emissioni inquinanti ed acustiche, Renault è il costruttore automobilistico che, primo tra i grandi produttori, ha avviato un programma industriale orientato allo sviluppo e alla commercializzazione di massa dell’auto elettrica, mettendo in campo investimenti per 4 miliardi di euro. Cuore del programma, l’introduzione sul mercato fra il 2011 e il 2012 di una gamma completa di 4 veicoli elettrici, dotati di batterie agli ioni di litio, adatti a rispondere alle più diversificate esigenze di utilizzo privato e professionale: l’innovativa urban car Twizy, la berlina compatta e versatile Zoe, la berlina familiare Fluence Z.E. e la furgonetta commerciale Kangoo Express Z.E. ideale per il trasporto merci in città.

Gamma Renault Zero Emission 2010-2012
Parallelamente, Renault sta lavorando su 3 complementari modalità di ricarica per rendere l’operazione per il cliente pratica e funzionale: la ricarica standard presso il proprio domicilio o ad una colonnina di ricarica pubblica in un tempo tra 6 e 8 ore (3,5 per Twizy) a seconda della potenza disponibile e del tipo di veicolo, la ricarica rapida in 30 minuti su una delle colonnine di ricarica specifiche installate sul suolo pubblico, e il sistema Quickdrop in soli 3 minuti in apposite stazioni automatiche di sostituzione della batteria.
Quello su cui Renault si sta impegnando è un nuovo paradigma di mobilità urbana sostenibile: rendere l’auto elettrica una soluzione disponibile, conveniente ed allettante per il più ampio numero possibile di automobilisti. Un concetto di auto elettrica, destinata a una larga diffusione sul mercato. In questa prospettiva, Renault proporrà i veicoli elettrici a prezzi accessibili. Renault Kangoo Express Z.E., ad esempio, sarà commercializzato a 20 000 € (IVA esclusa) e Renault Fluence Z.E. a partire da 26.000 € circa (IVA inclusa) in Europa (27.200 in Italia). Prezzi che, nei paesi dove sono in vigore incentivi fiscali in favore dei veicoli elettrici (come la Francia, dove il bonus per l’acquisto di un VE è pari a 5.000 €), sono paragonabili a quelli dei modelli termici equivalenti.
Al prezzo d’acquisto indicato si aggiunge la sottoscrizione di un abbonamento per il noleggio della batteria: 72 € (IVA esclusa) per Renault Kangoo Express Z.E. e 79 € (IVA inclusa) per Renault Fluence Z.E.
Renault Zoe Preview 2010
Renault poggia il proprio obiettivo di sviluppo di massa della mobilità elettrica a zero emissioni su una rete di partnership con governi, amministrazioni locali e società energetiche, che hanno tutti un ruolo determinante nel creare le condizioni strutturali, economiche ed operative di sviluppo dei veicoli elettrici. Renault ha già siglato, nell’ambito dell’Alleanza con Nissan,  più di 70 accordi, e di ulteriori se ne aggiungono progressivamente e costantemente in tutto il mondo.
Anche in Italia, Renault è impegnata nello studio di partnership con le principali amministrazioni comunali e compagnie elettriche, nella prospettiva di realizzare progetti congiunti per la mobilità a zero emissioni, promuovere i veicoli elettrici e sviluppare le idonee infrastrutture. Renault è oggi l’unico gruppo automobilistico ad aver siglato accordi in tale ambito con i due principali operatori energetici in Italia.
Un protocollo d’intesa è stato siglato nei mesi scorsi tra Renault ed Enel (che collabora anche con Daimler per la Smart e forse in futuro la nuova Classe A E-Cell: al momento pare che non sia previsto l'uso di tecnologie fast charging in corrente continua DCFC Level 3), per lo sviluppo congiunto di soluzioni integrate per la mobilità elettrica nei più diversi ambiti di applicazione: compatibilità tecnica tra l’infrastruttura di ricarica e i veicoli elettrici, offerte integrate di prodotti e servizi, analisi delle diverse tecnologie di ricarica e dei servizi associati all’infrastruttura di ricarica, studio del ciclo completo di vita della batteria e del suo eventuale impiego come sistema di accumulo di energia, sviluppo di progetti pilota in Italia in aree in corso di identificazione.

MITSUBISHI con PEUGEOT e CITROEN
Saranno delle Mitsubishi le prime auto elettriche della nuova generazione ad arrivare in Europa. La iMiev, la Citroen Czero e la Peugeot Ion sono infatti tutt’e tre prodotte in Giappone dalla casa nipponica e rappresentano in pratica tre versioni con diverso allestimento dello stesso modello. Yoshikazu Nakamura, general manager veicoli elettrici della Mitsubishi Motors, è perciò tra le persone che nel mondo dell’auto possono meglio analizzare le prospettive del nascente mercato elettrico ("A Natale il debutto della Mitsubishi", la Repubblica, 4 ottobre 2010, pag. 39).

Signor Nakamura, molti temono che agli annunci non seguiranno dei fatti concreti, quando arriveranno in Europa le prime vetture elettriche Mitsubishi?
«Le auto elettriche per l’Europa sono prodotte in Giappone a da ottobre e le prime arriveranno a destinazione entro Natale. Non ci sono ritardi rispetto a quanto previsto e dalla fine dell’anno i marchi Mitsubishi, Peugeot e Citroen inizieranno la loro introduzione commerciale di iMiev, iOn e Czero».
Al momento si tratta però di un solo modello elettrico, quali sono i piani di espansione dell’offerta?
«Tutti i segnali ci dicono che dobbiamo accelerare il processo di elettrificazione della trazione automobilistica. Modelli elettrici, ibridi ed ibridi plugin, cioè con la possibilità di marciare in sola modalità elettrica e di ricaricare le batterie dalla presa della corrente, arriveranno in numero crescente nei prossimi anni».
Quindi la Mitsubishi avrà presto modelli ibridi?
«Sì. Abbiamo in programma un modello ibrido plugin entro il 2013 e l’attenzione del mercato probabilmente ci porterà ad entrare anche nel mercato delle auto con motorizzazione a benzina ed elettrica non ricaricabili, del tipo delle ibride attualmente in commercio. Un nostro ibrido potrebbe arrivare già dal 2012».
Si tratterà di modelli totalmente nuovi o di versioni ibride o elettriche di modelli già esistenti con motorizzazione a benzina, come è stato per la iMiev, derivata dalla Mitsubishi "i" presente sul mercato giapponese?
«I nostri volumi produttivi, per consentire l’economicità dell’operazione, ci portano a realizzare auto elettriche ed ibride a partire da modelli esistenti».
Quali volumi prevedete per le auto elettriche realizzate a partire dalla iMiev, cioè comprese le auto prodotte per Citroen e Peugeot?
«Nel 2009 abbiamo prodotto 1600 unità, che nel 2010 diventeranno 9000 e 18 mila nel 2011».
E qual è la capacità produttiva per le batterie al litio?
«Entro il 2012 ci saranno tre siti produttivi in attività, per un potenziale di 50 mila unità. Una delle fabbriche è attualmente in costruzione e sarà operativa entro dicembre».
Quindi secondo voi l’era elettrica è veramente iniziata...
«È una necessità per ridurre consumi ed emissioni. Il problema rimane il costo delle batterie. Per noi la priorità assoluta è ridurlo drasticamente e continuamente».
Quali sono gli obiettivi di costo che avete?
«Il governo giapponese ha fissato obiettivi fino al 2030. La richiesta che ci è stata fatta è di arrivare ad un settimo del costo entro il 2015 rispetto al livello del 2007. Per raggiungere un decimo del costo nel 2020 ed un quarantesimo nel 2030. Potendo in questo modo offrire auto elettriche per tutti ed a prezzi estremamente competitivi».

PEUGEOT, CITROEN E SORGENIA
     In Italia, il Gruppo Peugeot-Citroen e Sorgenia hanno sottoscritto una lettera d’intenti finalizzata allo sviluppo della mobilità elettrica sul territorio nazionale. L’accordo prevede la creazione di un gruppo di lavoro congiunto che definirà, entro la fine del 2010, le soluzioni infrastrutturali, commerciali e di servizio per supportare l’adozione dei veicoli elettrici e la diffusione dei sistemi di ricarica ad essi dedicati.
Proprio a fine 2010 è previsto il lancio sul mercato della iOn, la piccola elettrica Peugeot gemella della Citroën C-Zero e figlia della Mitsubishi i-MiEV. Il modello, in virtù dei 150 km di autonomia dichiarata, sarà in grado secondo la casa francese di fare fronte alle esigenze quotidiane del 90% degli automobilisti italiani. La famiglia dei veicoli i-Miev sono dotati di due prese per la ricarica: una per la ricarica domestica e l'altra, DC/FC Level 3 con protocollo CHAdeMO in corrente continua, per la ricarica rapida stradale (in 30 minuti fino all'80% della capacità, in relazione ad un punto di ricarica da 50 kW di potenza, ma anche ricarica brevissime parziali da alcune decine di chilometri di autonomia).

INIZIATIVE CONGIUNTE
Un accordo è stato siglato da Renault anche con A2A, multiutility leader nella distribuzione dell’elettricità in Lombardia. L’accordo prevede la realizzazione di un progetto pilota (progetto E-MOVING) fra il secondo semestre 2010 e il primo semestre 2011 nelle città di Milano e Brescia. Una flotta di 60 veicoli Renault Z.E. (Kangoo Express Z.E. e Fluence Z.E.) sarà messa a disposizione di clienti privati e società pubbliche e private e un’infrastruttura di 270 punti di ricarica sarà implementata nelle due città. L’obiettivo è di testare le diverse componenti del modello operativo di mobilità elettrica elaborato in partnership da Renault e da A2A: tecnologia e dislocazione dell’infrastruttura di ricarica, processi e soluzioni commerciali connessi alla vendita o leasing dei veicoli elettrici, interazione fra la rete di ricarica e i veicoli stessi, fornitura di energia elettrica per l’alimentazione dei veicoli e sistemi di fatturazione ad essa collegata, manutenzione dei veicoli elettrici.
Recentemente anche in Emilia Romagna è partita un'iniziativa delle Utility locali sulle infrastrutture per la mobilità elettrica. Tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2010, Enel provvederà all’installazione delle prime 50-60 colonnine: le prime città saranno Bologna, Reggio Emilia e Rimini, a cui poi si dovranno aggiungere tutte le altre colonnine messe a disposizione ad opera di Hera e Iren, per tutte i capoluoghi della regione. Spostando il discorso, invece, sul trasporto privato, la Regione sta cercando di trovare una accordo anche con quelle aziende di logistica, nel trasporto delle merci. Infatti, l’obiettivo del direttore generale del settore Reti infrastrutturali della Regione, Paolo Ferrecchi, è quello di far sì che ogni ultimo miglio di consegna fosse fatto con dei veicoli elettrici. Una cosa non semplice sicuramente, ma molto avveniristica e che può dare il via libera ad una serie di iniziative atte a favorire lo sviluppo dei mezzi elettrici. A Roma si sta pensando di aprile la ZTL ai soli veicoli a propulsione elettrica, così come a Torino dare accesso gratuito alla ZTL ai veicoli elettrici.
Altre iniziative - Si avviano anche i lavori del Laboratorio di Mobilità sostenibile presso la fondazione EnergyLab. EnergyLab è una fondazione fra atenei senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di promuovere il finanziamento per la ricerca e l’innovazione nel settore dell’energia, sviluppare programmi di approfondimento, divulgazione e sensibilizzazione sulle tematiche energetiche, ambientali e del territorio, erogare servizi ad alto contenuto specialistico, per la crescita del capitale umano, la diffusione delle conoscenze, la creazione di reti di collaborazione. 
Il programma sulla mobilità sostenibile si inserisce nelle politiche perseguite da Regione Lombardia di promozione di diverse forme di mobilità sostenibile per migliorare la qualità ambientale dei territori urbani e regionale.
Più nel dettaglio, il programma si propone di analizzare e individuare requisiti, condizioni ed impatto di un nuovo modello di mobilità sostenibile attraverso l’introduzione di una quota di auto elettriche nel parco veicolare di città lombarde.
L’obiettivo è la formulazione di una valutazione “di sistema” su opportunità, costi ed effetti , attraverso un’analisi delle varie implicazioni (ad ampio spettro: tecnologiche, ambientali, economiche, occupazionali, organizzative) anche per valutare le modalità più opportune e efficaci per poi procedere nel concreto. Tale valutazione sarà affiancata da una rassegna critica di alcune esperienze italiane ed internazionali di rilievo, per giungere ad un’ipotesi di sperimentazione in città lombarde campione.
Allo sviluppo del programma è associata un’intensa attività di incontri con soggetti istituzionali e imprese per valutare interesse e potenziale sostegno finanziario al progetto, ivi compresa l’attività di monitoraggio per partecipazione a bandi internazionali sul tema dell’auto elettrica, nonché l’organizzazione di appropriate iniziative di comunicazione e di divulgazione.

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