(da Rinnovabili.it)
Più dell’80% degli intervistati vorrebbe infrastrutture di ricarica a una distanza tra i 5 e i 15 chilometri e Zone a Traffico Elettrico al posto delle ZTL? “Sì” per un italiano su 2.
Secondo un’indagine di Federutility, il 48% degli italiani, se fosse sindaco, istituirebbe Zone a Traffico Elettrico, in cui far circolare esclusivamente veicoli elettrici e non inquinanti. E se il 59% chiede di ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, l’80% vorrebbe acquistare un’auto elettrica se costasse meno.
Progetto pilota E-Moving di a2a a Milano |
Dei 790 cittadini intervistati tra l’1 e il 3 dicembre, il 48%, se fosse sindaco, riserverebbe le Zone a Traffico Limitato ai veicoli elettrici ed a quelli non inquinanti e il 68% è convinto che la tutela dell’ambiente sia una delle priorità da affrontare. Priorità con le quali anche le amministrazioni locali devono fare i conti, considerando, ad esempio, che il 73% del campione intervistato chiede che venga migliorato il trasporto locale, e più della metà, il 59%, pensa che si debbano ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, aumentarle a chi inquina ed obbligare all’utilizzo di mezzi non inquinanti per i centri storici delle città. Un trend ormai più che consolidato quello degli italiani che vorrebbero poter acquistare un’auto elettrica (circa l’80% del campione) se questa avesse un prezzo concorrenziale rispetto alle vetture ad alimentazione tradizionale.
Una propensione all’acquisto di mezzi elettrici che sarebbe salita in pochi mesi del 9% rispetto a una precedente indagine condotta lo scorso maggio sempre da SWG per conto di Federutility ma che per un italiano su cinque dovrebbe essere sostenuta anche incentivi fiscali statali adeguati. Richieste che vengono indirizzate anche ai singoli amministratori locali: la maggioranza chiede ai sindaci dei comuni di dotare le città di infrastrutture per la ricarica e se il 43% dei cittadini intervistati vorrebbe un distributore ogni 5 chilometri il 44% lo vorrebbe al massimo ogni 15. “Basterebbe che il 10% dei chilometri percorsi fosse elettrico – ha sottolineato Pietro Menga, presidente Cei-Cives – per abbattere di oltre un quarto gli obblighi europei in materia di inquinamento e di CO2”.“Alla “Electric City”, peressere tale, manca ancora un sindaco – ha ricordato durante il convegno Fabio Orecchini, docente dell’Università la Sapienza – L’auto elettrica sarà una realtà contestualmente al cambiamento delle città”.
Ecologico è bello ed elettrico è meglio! Tra le tante novità emerse al Motor Show di Bologna 2010, sono state rimarcate la maggiore coscienza e la volontà di politiche eco-friendly. Infatti Il 48% dei cittadini, se fosse sindaco, riserverebbe le Zone a Traffico Limitato (centri storici ecc.) ai veicoli elettrici ed a quelli non inquinanti. Mentre solo il 26% ritiene che i sindaci attualmente in carica avrebbero il coraggio di prendere misure che potrebbero mettere in discussione il consenso politico del quale godono. Dei 790 cittadini intervistati tra l’1 e il 3 dicembre da SWG per Federutility (metodo CAWI), il 68% è convinto che la tutela dell’ambiente sia una delle priorità da affrontare e se la maggioranza (73%) è convinta che si debba migliorare il trasporto locale, una parte di questi – il 59% – ritiene che si debbano ridurre le tasse a chi ha un’auto ecologica, aumentarle a chi inquina ed obbligare all’utilizzo di mezzi non inquinanti per i centri storici delle città. I messaggi ai Comuni ed alla politica nazionale sono chiari. Un italiano su cinque chiede allo Stato incentivi sull’acquisto del veicolo o riduzione delle imposte e la maggioranza chiede ai sindaci dei comuni di dotare le città di infrastrutture per la ricarica: il 43% dei cittadini intervistati vorrebbe un distributore ogni 5 Km mentre il 44% lo vorrebbe al massimo ogni 15 km. Quanto al comportamento di consumo, ben l’80% degli intervistati acquisterebbe un auto elettrica (con un aumento del 9% rispetto alla stessa indagine condotta da SWG e Federutility in maggio) se i prezzi delle elettriche fossero equiparabili alle altre auto. I dati sono stati presentati da SWG e da Federutility - la federazione delle aziende idriche ed energetiche che avrebbero eventualmente il compito di creare le reti delle infrastrutture di ricarica - al Motor Show di Bologna, nel corso del convegno “Infrastrutture per la mobilità elettrica tra aziende ed enti locali”. “L’auto elettrica risolverebbe in misura consistente i problemi di inquinamento delle città – spiega Alex Buriani di SWG – Ne sono convinti tre cittadini su quattro, con una crescita significativa rispetto a quanto emerso solo sei mesi fa. Di conseguenza, si rileva nella popolazione un amplissimo favore (82%) rispetto all’ipotesi di istituzione di ZTE-zone a traffico elettrico - la chiusura totale dei centri storici, con la sola eccezione per i veicoli elettrici e non inquinanti.” Per Luigi Castagna di HERA spa “i costi di realizzazione delle colonnine di ricarica non sono ancora ammortizzabili con la sola vendita di energia elettrica, ma eventuali incentivi alla costruzione della rete costituirebbero un utile volano per molti altri servizi che potrebbero essere forniti sulle smart grids, le reti intelligenti”. “L’Italia annovera già delle eccellenze nella produzione di veicoli elettrici, come dimostra il padiglione Electric City del Motor Show – dichiara Marco Martina, Deloitte Consulting –, resta il problema delle batterie, sia per i costi che per lo smaltimento. Le grandi città europee hanno però compreso meglio di noi l’importanza della eco-mobilità. Londra ha messo in campo incentivi fino a 5 mila sterline”. Per Pietro Menga, presidente Cei-Cives, “basterebbe che il 10% dei km percorsi fosse elettrico, per abbattere di oltre un quarto gli obblighi europei in materia di inquinamento e di CO2. In tutto il mondo ci sono ormai incentivi e finanziamenti per sostenere la mobilità ecologica”. Il finanziamento di iniziative per la mobilità elettrica lo conferma anche Riccardo Romano, di Renova, secondo il quale “i fondi europei ed i progetti comunitari per finanziare l’auto elettrica esistono e coprono fino al 75% dei costi, ma purtroppo solo in piccola parte vengono attivati dagli enti locali”. “In pratica alla “Electric City”, per essere tale, manca ancora un sindaco – conclude Fabio Orecchini docente dell’Università la Sapienza – L’auto elettrica sarà una realtà contestualmente al cambiamento delle città. Non si deve più pensare che l’automobile sia contro l’ambiente, ma aziende e ricerca universitaria devono lavorare insieme per una totale integrazione”.
FIRENZE: RENZI, IN FUTURO INGRESSO IN CENTRO SOLO CON AUTO ELETTRICHE
(ASCA) - Firenze, 13 dicembre 2010 - Tra qualche anno Firenze potra' pensare a un 'ecopass' ''non economico ma ambientale'' per entrare in centro: non sara' richiesto il pagamento di un ticket ma l'utilizzo di un'auto elettrica. A lanciare l'ipotesi e' stato il sindaco Matteo Renzi (Pd), che oggi nell'aula del Consiglio comunale ha presentato il piano strutturale. ''Quando si sviluppera' l'auto elettrica - ha spiegato Renzi ai giornalisti, a margine del suo intervento - saremo in grado di lavorare anche di piu' sull'obbligo di avere un'auto elettrica per entrare in centro. Ma ancora la strada e' lunga'', ha precisato.
Il sindaco ha comunque ribadito l'intenzione di fare di Firenze ''una delle capitali della sostenibilita''' e per questo e' previsto che vengano messe ''delle regole di risparmio energetico, ad esempio sui nuovi infissi. Oggi - ha detto - abbiamo presentato l'operazione di cambiamento degli infissi nelle scuole pubbliche, che vuol dire avere risparmio energetico''.
In futuro, pero', dovranno anche essere completamente ricostruiti dei quartieri che ospitano case popolari. ''In alcuni casi - ha spiegato il sindaco - penso alle abitazioni di via Torre degli Agli e di via Rocca Tedalda in prospettiva dobbiamo fare nuove case buttando giu' quelle vecchie perche' sono realta' che mostrano con chiarezza i segni del tempo. Un lavoro che vuole portare Firenze a essere non una citta' museo ma una citta' viva''.
A Roma anche l’auto blu diventa elettrica
19/10/2010 - L’auto blu è considerata da molti uno dei simboli del privilegio. I pochi che possono usufruirne potrebbero però perlomeno dare il buon esempio nella lotta contro l’inquinamento, utilizzando autoveicoli elettrici. L’idea è venuta a Gianni Alemanno, sindaco di Roma, che ritiene possa essere un piccolo ma significativo aiuto al miglioramento dell’aria della Capitale. L’ipotesi è far diventare elettrico il parco delle auto blu a disposizione della pubblica amministrazione nel centro storico romano. Una soluzione che consentirebbe di ridurre notevolmente l’inquinamento del cuore della capitale, una volta che sarà pedonalizzata l’area del Tridente. Il primo cittadino, a margine dell’inaugurazione del nuovo punto di ricarica elettrica nelle vicinanze della facoltà di Valle Giulia, ha infatti confermato il proposito di far utilizzare auto blu ecologiche: "La pedonalizzazione del tridente può trasformare il centro storico in un grande scenario della mobilità sostenibile, con la scelta di far circolare solo auto elettriche, e anche quelle blu dovranno esserlo - ha detto Alemanno - Mi rivolgerò a tutte le istituzioni, andrò dai presidenti di Camera, Senato e del Consiglio ponendo il problema: mi aspetto che le istituzioni nazionali diano un esempio da questo punto di vista. Certo non mi aspetto la scomparsa delle auto blu classiche, ma se ci fosse un impegno serio potrebbe essere significativo per parlamentari e uomini di governo muoversi sulle auto blu elettriche". L’impegno di Alemanno a favore dell’utilizzo di mezzi meno inquinanti si inquadra nel più ampio e ambizioso piano energetico che il Campidoglio sta pensando per la Capitale anche in vista dell’obiettivo delle Olimpiadi del 2020. Un piano innovativo che punta a incrementare anche a Roma l’uso dei veicoli elettrici, innovando anche la flotta del trasporto pubblico locale. Ma l’impegno della Capitale prosegue anche sulla strada dell’ampliamento della rete di ricarica per i veicoli elettrici: per il prossimo novembre è prevista l’istallazione di nuove colonnine di ricarica, oltre all’avvio della pedonalizzazione del Tridente. (fonte: Rinnovabili.it)
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