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sabato 23 luglio 2011

Infrastrutture di ricarica in Italia: si parte!

Mobilità elettrica: selezionati dall'Autorità per l'energia cinque progetti-pilota per oltre 1000 punti di ricarica per auto elettriche


Le agevolazioni consentiranno di realizzare colonnine di ricarica, anche rapida, in luoghi pubblici o aperti al pubblico in una ventina di comuni e in alcuni supermercati. Un'analisi dell'articolata azione dell'Autorità per l'energia per la sperimentazione della mobilità elettrica.


Oltre un migliaio di punti di ricarica (per la precisione: 1036) per veicoli elettrici verranno realizzati in un nove regioni del Nord, Centro e Sud per effetto delle agevolazioni previste dall’Autorità per l’energia a sostegno della  sperimentazione di sistemi di ricarica pubblici e della diffusione dei risultati ottenuti.
Questa è un ottima notizia, attesa a lungo. L’utilizzo dell’energia elettrica è il modo più semplice per favorire nel trasporto su gomma il risparmio energetico, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e delle emissioni di biossido di carbonio e per ridurre i rischi dello sbilanciamento climatico in atto oltre che per limitare nei centri urbani i nanoparticolati da combustione.
I progetti – spiega una nota dell'Authority – consentiranno di realizzare  colonnine  di ricarica sia multipunto che per la ricarica rapida in corrente continua in alcune grandi città come Roma, Milano, Napoli, Bari, Catania, Genova,  Bologna, Perugia, in svariati comuni dell’Emilia Romagna e della Lombardia e presso diversi supermercati della grande distribuzione. Le agevolazioni sono state assegnate a cinque progetti-pilota selezionati fra quelli presentati e prevedono un contributo fino a tutto il 2015 per ogni singolo punto di ricarica. L’Autorità ha anche previsto un meccanismo di protezione per i clienti finali, ai quali – oltre al costo dell’elettricità prelevata – non potrà essere richiesta una tariffa per i costi di rete e delle infrastrutture di ricarica superiore ad un limite massimo. Fin qui la nota dell'Autorità.
Tale limite è stabilito dall'Autorità stessa (è denominato "TSmax") e vale oggi 16,23 centesimi di euro. Ma vanno aggiunti il costo dell'energia e le imposte. Quindi oggi a quale prezzo medio massimo per chilowattora è ipotizzabile che sia prelevabile l'energia elettrica presso i punti di ricarica in luoghi pubblici o aperti al pubblico, agevolati o meno, considerando il prezzo dell'energia e le imposte? Ognuno può fare dei calcoli.
I progetti ammessi alle agevolazioni – continua la nota dell'Autorità – riguardano tre possibili soluzioni operative: il modello distributore, il modello  service provider in esclusiva ed il modello service provider in concorrenza. Per il primo modello è stato selezionato il progetto di Enel Distribuzione-Hera per 310  colonnine (operative entro il 2013) a Pisa, Bari, Genova, Perugia, in diversi comuni dell’Emilia Romagna e dell’hinterland di Milano Per il service provider in esclusiva accedono alle agevolazioni i progetti di A2A (52 colonnine dotate di due prese a Milano e 23 a Brescia a regime nel primo semestre 2013) e del Comune di Parma per 200 punti dotati ognuno di due prese, operativi entro fine del prossimo anno. Nell’ambito del terzo modello, saranno agevolati i progetti di Enel Energia (26 punti di ricarica a Roma e nell’hinterland di Milano operativi entro il secondo semestre 2013) e di Class Onlus per 150 colonnine, 43 in provincia di Monza e Brianza e 107 presso supermercati a Roma, Milano, Napoli, Bari, Catania, Genova, Bologna e Varese, in servizio dal secondo semestre del 2014.
Con questi due ultimi progetti viene sperimentata in alcuni punti anche la tecnologia di ricarica rapida in corrente continua ad alta potenza (oltre 50 kW) in grado di rifornire in pochi minuti i veicoli elettrici. Per  consentire la massima diffusione delle sperimentazioni, i gestori dei progetti selezionati devono presentare all’Autorità rapporti semestrali che comprendano una sezione appositamente dedicata alla pubblicizzazione dei risultati. A fronte della mancanza ovvero della inadeguatezza dei dati di monitoraggio forniti, l’Autorità può avviare un procedimento di esclusione dalle agevolazioni. I progetti-pilota sono stati selezionati sulla base di criteri qualitativi, quantitativi, di efficienza ed efficacia, con particolare attenzione alle tecnologie, alla minimizzazione dell’agevolazione richiesta, all’utilizzo ottimale delle infrastrutture, valorizzando l’utilizzo simultaneo di più punti di ricarica presso la stessa colonnina. Il provvedimento è qui: ARG/elt 96/11.
E' auspicabile che i progetti pilota siano ben avviati già dall'anno in corso, come anche che partano ulteriori iniziative che pure sono possibili grazie all'istituzione della tariffa specifica obbligatoria. Del resto, a Milano, Roma, ma presumibilmente anche a Pisa e Brescia e in altre città alcune colonnine di ricarica di tecnologia aggiornata agli standard di sicurezza vigenti (ad es. la presenza del segnale pilota di verifica del collegamento veicolo-rete) sono già in funzione e sovente qualche automobilista very old style pensa male, molto male, di poter parcheggiare nelle aree di sosta riservate alla ricarica dei veicoli elettrici (dove è indicata "zona rimozione").


Come ha scritto anche recentemente Il Sole-24 Ore (Piano per la mobilità sostenibile cercasi), l'Autorità per l'energia si è distinta per le iniziative di promozione della mobilità elettrica. Analizzando infatti l'attività dell'Autorità sulla mobilità elettrica nei provvedimenti usciti dal 2010 in avanti, traspare che lo sviluppo della mobilità elettrica sia avvertito in prospettiva come uno degli strumenti più efficaci per la riduzione delle emissioni inquinanti, inclusi in particolare polveri e nanoparticolati da combustione. L'Autorità ha già sottolineato in passato che lo sviluppo della mobilità elettrica, soprattutto se integrato con lo sviluppo delle fonti rinnovabili, permette di conseguire un notevole risparmio energetico nel settore dei trasporti e, aggiungiamo noi, innovando fortemente un settore che assorbe anche il 60% degli idrocarburi estratti.
In particolare l’Autorità per l'energia ha avviato dal 2010 tre azioni rilevanti per la diffusione dei veicoli elettrici, avendo come punto di attenzione principale la tariffa dei servizi di rete necessari alla ricarica dei veicoli elettrici, sia presso le abitazioni o le imprese per le proprie flotte (“ricarica privata”), sia in luoghi pubblici o aperti al pubblico (“ricarica pubblica”).
-       Memoria al Parlamento nell’ambito di una Indagine conoscitiva parlamentare. Punti salienti: promozione della mobilità elettrica, ma senza gravare sui consumatori di energia elettrica; sviluppo dei servizi di ricarica di varia tecnologia (privati, pubblici diffusi, stazioni di rifornimento emergenziali e rapide), rispettando le regole di mercato e concorrenza, senza distorsioni nei prezzi dell’energia; non va aggravato il carico fiscale delle accise sull’energia elettrica anche in caso di uno sviluppo della mobilità elettrica di massa; definizione di un quadro legislativo per l’installazione dei punti di ricarica nei condomini (“diritto al punto di ricarica”).
      Ricarica in luoghi privati (abitazioni e imprese): per i consumatori e le imprese da aprile 2010 è possibile richiedere un secondo punto di fornitura per alimentazione di veicoli elettrici e selezionare l’offerta preferita sul mercato (deliberazione ARG/elt 56/10). L’Autorità ha eliminato alcuni vincoli che potevano ostacolare la predisposizione di eventuali punti di prelievo aggiuntivi per la ricarica nei luoghi privati. In base alla precedente normativa, infatti, i consumatori domestici non potevano disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare (unica eccezione: alimentazione delle pompe di calore); con la modifica introdotta è invece possibile richiedere ad un venditore di energia più punti di fornitura, ognuno con un contatore, destinati espressamente all’alimentazione di veicoli elettrici. Il provvedimento si estende anche alle aree aziendali destinate a parcheggio di veicoli elettrici aziendali. A tali punti di ricarica, l’Autorità ha previsto che sia applicata la tariffa per i servizi di rete già prevista per altri usi, indipendentemente dal fatto che il richiedente sia un cliente domestico o meno, mentre per quanto riguarda il prezzo dell’energia elettrica è possibile scegliere liberamente il fornitore o l'offerta.
-      Ricarica in luoghi pubblici: con la deliberazione ARG/elt 242/10 è stata fissata una tariffa specifica “semplificata” (cioè senza quote fisse) per i servizi di rete valida per tutti i punti di ricarica in luoghi pubblici attivabili in rispetto dei vincoli urbanistici dell’Ente locale, quindi oltre ai progetti pilota incentivati dall'Autorità. Ora, in più, sono stati selezionati 5 progetti pilota, ma il processo è partito con una delibera del 2 settembre 2010 (la tariffa per i servizi di rete deve essere senza quote fisse e proporzionale all'energia erogati) e ed è stato pubblicato un documento per la consultazione il 2 novembre 2010 (esame dei possibili modelli di organizzazione industriale dei servizi e varie ipotesi di incentivazione).

Mobilità elettrica vuol dire anche molta innovazione in generale. Con la logica della smart grid e le batterie dei veicoli elettrici connesse in rete si massimizza l’utilizzo anche della fonte rinnovabile che oggi può rimanere inutilizzata. In base ai dati di consumo specifico dei veicoli elettrici (fra i 140 e i 180 Wh/km) è possibile calcolare che se in Italia circolasse fra dieci anni un milione di veicoli elettrici, con una percorrenza media di 15.000 km circa, il fabbisogno energetico associato sarebbe pari a meno dell’1% dell’energia elettrica consumata in Italia in un anno, quantitativo che non comporta certamente particolari problemi.
La mobilità elettrica all’interno di una rete elettrica intelligente, flessibile e bidirezionale può costituire una opportunità per far funzionare meglio la rete elettrica stessa, chiamata già a nuovi compiti come l’integrazione della generazione distribuita, per soddisfare meglio gli utilizzatori tradizionali (famiglie e imprese) e anche i nuovi consumatori elettrici mobili. Ci vuole qualche anno, ma se le premesse per uno sviluppo economico sostenibile sono buone, i frutti non mancheranno.

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