Il modello Milano con il progetto pilota di A2A preso ad esempio
Di Capua: "Un soggetto che abbia la delega per creare i presupposti macroeconomici ed industriali per avviare percorso di programmazione che porti Milano, e a seguire l’intero Paese, a sostituire gradualmente, ma inesorabilmente, il motore tecnico con quelli ibridi ed elettrici"
L'attenzione é rivolta con decisione al modello tedesco, voluto da Angela Merkel, il tutto senza distogliere lo sguardo dalle necessità del nostro paese.
E in Italia per lo sviluppo della mobilità elettrica la creazione di un'agenzia nazionale diventa un elemento fondamentale: parola di Marcello Di Capua, presidente di Fondazione AEM che ieri, intervenendo ad un seminario organizzato da Energy Lab, ha lanciato con convinzione la proposta.
E in Italia per lo sviluppo della mobilità elettrica la creazione di un'agenzia nazionale diventa un elemento fondamentale: parola di Marcello Di Capua, presidente di Fondazione AEM che ieri, intervenendo ad un seminario organizzato da Energy Lab, ha lanciato con convinzione la proposta.
L'idea é quella di costituire un'authority nazionale per la mobilità elettrica con sede a Milano
“La celebrazione per il centenario dell'Aem ci ha permesso di rivolgere lo sguardo al nostro passato per avere piena consapevolezza delle nostre radici. Ora siamo pronti a guardare avanti, al futuro della nostra città e del nostro Paese. In quest'ottica vediamo nella mobilità elettrica il fulcro dello sviluppo per i prossimi vent'anni, ma la parola chiave è 'programmazione'.
Per questo credo che sia necessario costituire un’agenzia nazionale per la mobilità e, in particolare, un’agenzia nazionale per la mobilità elettrica: un soggetto che abbia la delega per creare quei presupposti macroeconomici ed industriali per avviare un percorso di programmazione che porti la città di Milano, e a seguire l’intero Paese, a sostituire gradualmente, ma inesorabilmente, il motore tecnico con quelli ibridi e totalmente elettrici. La Fondazione AEM nei prossimi due anni si impegnerà a fondo su questo tema e farà in modo di chiamare a sé tutte le migliori forse in campo, politiche, finanziarie ed industriali che sappiano rendere operativa questa sfida”.
Il modello tedesco viene preso in esame con estrema attenzione dal presidente Di Capua, che guarda ad un lavoro messo a punto da tanti soggetti impegnati tutti nella stessa direzione: il governo nazionale, occupato ad investire, l'industria di settore nella produzione, le amministrazioni locali con operazioni d'incentivo e le utility che con le proprie conoscenze devono impegnarsi nel predisporre le infrastrutture.
Un gioco di squadra perfetto, senza sbavature. Un po' come quello milanese che a detta di Di Capua può essere un esempio interessante e ben strutturato.
"Il sistema milanese mette in campo diversi attori dalla Fondazione AEM, impegnata come promotrice di un modello di mobilità sostenibile, le case automobilistiche, che hanno la sede di riferimento per il sud dell'Europa, il Comune, che sta dando il buon esempio sostituendo progressivamente i mezzi pubblici, A2A, che sta provvedendo a installare le colonnine di ricarica elettrica”.
"Il sistema milanese mette in campo diversi attori dalla Fondazione AEM, impegnata come promotrice di un modello di mobilità sostenibile, le case automobilistiche, che hanno la sede di riferimento per il sud dell'Europa, il Comune, che sta dando il buon esempio sostituendo progressivamente i mezzi pubblici, A2A, che sta provvedendo a installare le colonnine di ricarica elettrica”.
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