giovedì 13 gennaio 2011

Un po' in tutti i settori fare di più, con meno e meglio!

Due miliardi di euro all’anno di risparmio con il 10% di veicoli elettrici
16/12/2010
"Abbiamo stimato che, se entro il 2020 si arriverà all’obiettivo del 10% di auto elettriche circolanti, questo consentirebbe un risparmio per il nostro Paese di circa due miliardi di euro all’anno per la diminuzione di import di prodotti petroliferi, le minori emissioni di CO2 e la riduzione dei costi sanitari dovuti all’inquinamento", ha affermato Pietro Menga di Cei-Cives (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali). "Le premesse per un forte sviluppo ci sono tutte - ha proseguito Menga - la grande industria automobilistica si muove in questa direzione per rispettare gli impegni presi; i cittadini guardano con favore a una forma di trasporto più rispettosa dell’ambiente ed entro il 2012 si dovrebbe già giungere a una situazione in cui saranno pienamente disponibili tutti gli elementi per realizzare le infrastrutture di ricarica necessarie Nell’arco di dieci anni, in Europa circoleranno dieci milioni di auto elettriche e ibride e l’Italia, che fino a due anni fa era prima al mondo per numero di veicoli elettrici, sarà un mercato importante. Già oggi, infatti, il 60% degli italiani avrebbe la possibilità di ricaricare le auto senza muoversi da casa: ad esempio, nei box. "Nella riduzione di emissioni di CO2 l’industria automobilistica è indietro del 40% rispetto ad altri settori, ma ora punta con decisione verso le auto elettriche con l’obiettivo di affiancarle ai veicoli tradizionali - ha proseguito Menga - I costi? Tra cinque-sei anni, quando le grandi case automobilistiche inizieranno una produzione su più vasta scala, i prezzi saranno allineati a quelle delle auto tradizionali, con in più solo l’aggravio del costo in leasing delle batterie. Per favorire il mercato, anche in Italia bisognerebbe seguire la strada già intrapresa da undici Paesi europei: aumentare di 1.000 euro il prezzo delle auto tradizionali di grande cilindrata e maggiormente inquinanti, utilizzando poi gli introiti per incentivare l’acquisto di auto elettriche. Un risultato ottenibile, quindi, senza gravare sui conti dello Stato".

Più efficienza energetica con il progetto Energy+ Pumps

16/12/2010
Il tema dell’efficienza energetica è sempre più sentito e dibattuto anche nel settore dei motori elettrici. In occasione di un convegno che si è svolto a novembre nell’ambito di WEM Expo, la fiera internazionale dell’industria manifatturiera degli avvolgimenti, degli isolamenti e dei motori elettrici, è intervenuto Nicola Labanca, del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, che ha dichiarato: "Tra il 2006 e il 2009, una collaborazione costituita da enti di ricerca e agenzie per l’energia di dieci paesi dell’Unione Europea, ha sviluppato il progetto Energy+ Pumps, con il supporto della Commissione Europea. L’obiettivo perseguito è stato una trasformazione del mercato verso nuovi modelli di circolatori ad alta efficienza energetica per sistemi di riscaldamento domestico di piccole e medie dimensioni in grado di ridurre i rilevanti consumi elettrici dovuti a questi dispositivi. Quando il progetto è stato concepito i modelli disponibili erano soltanto due; ora, invece, ne esistono 26 di otto differenti produttori. Il team di progetto è stato in grado di riunire 26 organizzazioni sostenitrici e 40 acquirenti istituzionali capaci di acquistare grossi quantitativi di circolatori Energy+".

L’auto elettrica? Diventerà low cost

16/12/2010
Si chiama StreetScooter e, nonostante il nome, è una piccola automobile. Il prototipo non è ancora stato ultimato, la produzione è lontana dall'essere iniziata, ma l’obiettivo dei suoi inventori è ambiziosa: creare la prima auto elettrica low cost. Messa a punto da un consorzio di imprese ad Aquisgrana, è un esempio di come l'industria tedesca si stia impegnando in un settore finora dominato dai concorrenti giapponesi. Per anni, i costruttori tedeschi hanno sdegnosamente ignorato l'auto a pila, convinti che non avrebbe mai avuto successo perché troppo lenta, poco attraente. Ancora nel 2008 la Germania si oppose a norme ambientali troppo stringenti per le auto. Voleva difendere le prerogative di un'industria di successo, ma specializzata nelle ammiraglie più che nelle utilitarie. Porsche, Mercedes, Bmw producono tra le vetture più belle e veloci del mondo, ma anche tra le più inquinanti e dispendiose. Oggi, tutte le grandi case automobilistiche tedesche stanno lavorando alla loro vettura ecologica: Daimler presenterà il suo modello nel 2012, l'anno successivo seguiranno Volkswagen e Bmw. Qualche giorno fa una piccola società berlinese ha battuto un nuovo record: un'auto a pila Audi A2 ha percorso i 600 chilometri tra Monaco e Berlino in sette ore e senza ricarica. Accanto alle ambizioni delle grandi case automobilistiche, vi sono anche progetti alternativi. E StreetScooter è uno di questi. "Il modo in cui la gente si muove è in piena trasformazione. Il mercato - spiega Achim Kampker, 34 anni, professore al Politecnico di Aquisgrana e fondatore del consorzio che sta lavorando sull'auto elettrica low cost - si sta segmentando sempre più. C'è chi per motivi ecologici utilizza solo la bicicletta o i mezzi pubblici, chi preferisce il carsharing, e chi infine affitta una vettura solo per i viaggi più lunghi". Il governo punta ad avere almeno un milione di auto elettriche sulle strade tedesche entro il 2020. Un sogno? "Non credo - ribatte il professore di Aquisgrana - già oggi il 20% di coloro che posseggono un'auto la usano per percorrere meno di cento chilometri al giorno, rendendo la macchina elettrica competitiva. Il mercato quindi esiste". I prezzi, però, restano ancora abbastanza elevati. StreetScooter, invece, vuole offrire un'alternativa a buon mercato (5mila euro, senza la batteria che andrebbe affittata), approfittando delle diverse specializzazioni dei suoi partner. La società fondata ad Aquisgrana raggruppa infatti una ventina di soci strategici, tutte aziende che oggi riforniscono le grandi case automobilistiche tedesche. Quella più grande è la Thyssen-Krupp, il gruppo siderurgico. L'obiettivo è di utilizzare il know-how delle imprese e ridurre al minimo le varie fasi del montaggio. "Abbiamo società tedesche, olandesi e austriache. Saremmo felici di avere tra noi anche aziende italiane per fare di questa iniziativa un grande progetto europeo", dice Kampker. Il governo ha creato in maggio la Nationale Plattform Elektromobilität, un partenariato fra mondo politico e industria privata, che oggi pubblicherà un atteso rapporto. Tra le altre cose si capirà quanto il governo è pronto a sborsare per la ricerca. (fonte: IlSole24Ore.com)

Il futuro dell'aereo è elettrico

16/12/2010
"Il trasporto aereo attualmente contribuisce solo per il 2% al fenomeno dei gas serra. Il trend di crescita di questa forma di trasporto farà però aumentare questa percentuale, avvicinandola progressivamente al valori dell’industria pesante, responsabile del 14% delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera da parte dell’uomo. Istituzioni sovranazionali e autorità aeronautiche stanno perciò chiedendo ai costruttori di aeroplani e motori di lavorare a un’aviazione sempre più verde, limitando le emissioni in misura addirittura maggiore a quella imposta ai mezzi di trasporto terrestre". È quanto ha dichiarato Silvio Lora-Lamia di Analisi Difesa, nell’ambito della sessione congressuale Velivoli a emissioni zero che si è tenuta a novembre a fieramilano, durante la mostra-convegno EIV. "Le aree di ricerca e di sperimentazione sono tre - ha spiegato Lora-Lamia - La prima ha per obiettivo quello di perfezionare i motori turbofan dei jetliner per ridurne i consumi, le emissioni di gas incombusti e il rumore. La seconda si propone di rendere gli aerei da trasporto sempre più elettrici, attraverso innovazioni tecnologiche quali la sostituzione delle turbine ausiliarie di potenza con generatori elettrici a celle di combustibile, il montaggio di generatori elettrici sugli alberi delle turbine per fornire potenza alle varie utenze del velivolo (oggi assicurata da complessi e pesanti sistemi pneumatici/idraulici), e l’azionamento elettrico degli inversori di spinta degli stessi motori. Una terza, assolutamente più radicale innovazione, consiste nella concezione di propulsori elettrici per i liner di domani. Per ora siamo ancora allo stadio concettuale, ma Boeing ha già divulgato i primi disegni di un possibile liner ibrido, spinto cioè da due motori elettrici alimentati da batterie ricaricate da una turbina a gas. Nel frattempo, altri settori dell’aviazione stanno applicando, per ora solo sperimentalmente, tecnologie elettriche alla propulsione - ha proseguito Lora-Lamia - È il caso dei pannelli fotovoltaici montati sul dorso delle ali di motoalianti o di aerei da primato (come il Solar Impulse, che si propone di fare il giro del mondo senza scalo). Questi pannelli alimentano motori elettrici che azionano eliche ad alta efficienza aerodinamica. Ci sono poi soluzioni ibride, quali impianti fotovoltaici o batterie ricaricabili accoppiate a celle di combustibile (come nel caso dell’aereo leggero SkySpark), e infine architetture propulsive nelle quali il motore elettrico si affida unicamente alle celle, come avviene sul biposto Rapid 200FC sviluppato dal Politecnico di Torino con fondi europei".

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