venerdì 7 gennaio 2011

Infrastrutture di ricarica in Italia. Si muove l'Authority per l'energia. Ora ci sono le regole per fare tutte le tipologie di ricarica.


Mobilità elettrica: una nuova tariffa e sei progetti-pilota per ricaricare gli elettroveicoli in Italia

Introdotte nuove regole e agevolazioni a sostegno dello sviluppo di infrastrutture di ricarica.
I prezzi saranno applicati per tutti i servizi di rete destinati alla ricarica pubblica delle auto elettriche. L'Autorità per l'energia selezionerà a breve sei progetti pilota per l'utilizzo ottimale delle infrastrutture a cui fornire agevolazioni. È il primo intervento a livello regolatorio in Europa sulla mobilità elettrica.
È entrata in vigore da gennaio una nuova tariffa di rete riservata alla ricarica delle auto elettriche nei centri urbani ed in altri luoghi aperti al pubblico. Lo ha stabilito l'Autorità per l'energia elettrica e il gas che ha introdotto nuove regole a sostegno dello sviluppo di infrastrutture di ricarica a pagamento dei veicoli elettrici e previsto anche semplificazioni ed agevolazioni per la realizzazione di alcuni progetti mirati di sperimentazione che verranno selezionati entro il 30 aprile (ultimo termine per presentarli: 31 marzo 2011).
Le novità sono contenute in un provvedimento (delibera ARG/elt 242/10) che delinea, in particolare, una nuova tariffa, in vigore dal prima gennaio, per i servizi di rete destinati alla ricarica pubblica delle auto elettriche e stabilisce regole semplificate per la sperimentazione degli stessi servizi e criteri concorrenziali per la selezione di sei progetti pilota per la ricarica pubblica.  Queste sperimentazioni pilota, anche al fine dell'ottenimento delle agevolazioni, dovranno soddisfare requisiti di efficienza ed efficacia ben definiti e precisi impegni a pubblicizzare e condividere i risultati ottenuti.
Per quanto riguarda i prezzi dell'energia elettrica, anche per i veicoli elettrici, saranno frutto del confronto tra le diverse offerte in concorrenza sul mercato liberalizzato.
"Dopo il provvedimento che ha consentito di eliminare i vincoli normativi all'installazione di un secondo contatore per le ricariche private presso le utenze domestiche, la nuova delibera faciliterà anche soluzioni per le ricariche in luoghi aperti al pubblico. L'insieme dei due provvedimenti rappresenta un ulteriore, deciso contributo allo sviluppo della mobilità elettrica" (1) - ha sottolineato il Presidente dell'Autorità Alessandro Ortis.
"Le decisioni assunte sono coerenti con le iniziative già varate a sostegno dello sviluppo delle smart grids, per modernizzare e rendere più flessibili e intelligenti le reti di distribuzione elettrica. Questo tipo di sviluppo favorisce anche  l'utilizzo delle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, a beneficio dell'ambiente e dei consumatori finali" ha concluso Ortis.
L'Autorità italiana è fra i primi organismi di regolazione ad adottare provvedimenti nel solco delineato dalle recenti iniziative della Commissione europea (1) per la promozione della mobilità elettrica.
I sei progetti pilota verranno selezionati dall’Autorità entro il prossimo 30 aprile, sulla base della bontà delle tecnologie proposte e della loro valenza in termini di efficienza di servizio, ottimale utilizzo delle infrastrutture di ricarica e facilitazione della concorrenza. In concreto, per la selezione dei sei progetti pilota che potranno godere di specifiche agevolazioni (728 euro/anno per punto di ricarica fino al dicembre 2015), l’Autorità ha fissato alcuni criteri che riguardano: la rilevanza e la completezza del progetto in termini tecnologici; la minor onerosità per il sistema elettrico; la rilevanza delle informazioni che potranno essere rese disponibili al sistema elettrico; la minimizzazione degli oneri gestionali nei rapporti contrattuali dei vari soggetti attivi nell’ambito della sperimentazione; la capacità di garantire un servizio competitivo, concorrenziale e omogeneamente diffuso. I soggetti responsabili dei progetti pilota dovranno inoltre presentare alla Direzione Tariffe dell’Autorità un dettagliato rapporto semestrale ed una relazione finale delle attività svolte.
Le Direzioni Tariffe e Mercati dell’Autorità esamineranno le relazioni finali dei progetti pilota e formuleranno suggerimenti per la standardizzazione delle soluzioni sperimentate con successo e per la loro diffusione su più ampia scala. Le relazioni finali saranno rese pubbliche sul sito internet dell’Autorità, per permettere la diffusione delle esperienze e dei risultati. Il provvedimento ARG/elt 242/10 (disponibile sul sito www.autorita.energia.it) è frutto di una procedura di consultazione alla quale hanno liberamente partecipato numerosi soggetti fra cui associazioni ambientaliste, costruttori di apparati di gestione dei diversi tipi di sistemi di ricarica, imprese di vendita e distribuzione dell’energia di varia dimensione, società di consulenza e di ingegneria.

La differenza che fa sperare nello sviluppo del Paese.
Pare che l'Autorità voglia proprio fare la differenza in meglio. L'Autorità di regolazione italiana si è fatta carico ormai da più di un anno, del tema della mobilità elettrica e del suo sviluppo anche in Italia sicuramente  per contribuire a mettere in grado il Paese di crescere raccogliendo anche l’opportunità costituita dalla mobilità elettrica diffusa che è uno degli elementi per una crescita sostenibile ed efficiente, se messa a disposizione di tutti in modo agevole. Una luce essenziale e autorevole come lo è la CEI-CIVES (Commissione Italiana Veicoli Elettrici Stradali) che ha calcolato in due miliardi di euro all’anno di risparmio con il 10% di veicoli elettrici. 
"Abbiamo stimato che, se entro il 2020 si arriverà all’obiettivo del 10% di auto elettriche circolanti, questo consentirebbe un risparmio per il nostro Paese di circa due miliardi di euro all’anno per la diminuzione di import di prodotti petroliferi, le minori emissioni di CO2 e la riduzione dei costi sanitari dovuti all’inquinamento", ha affermato l'ingegner Pietro Menga presidente della Cei-Cives. "Le premesse per un forte sviluppo ci sono tutte - ha proseguito Menga - la grande industria automobilistica si muove in questa direzione per rispettare gli impegni presi; i cittadini guardano con favore a una forma di trasporto più rispettosa dell’ambiente ed entro il 2012 si dovrebbe già giungere a una situazione in cui saranno pienamente disponibili tutti gli elementi per realizzare le infrastrutture di ricarica necessarie, come fa presumere anche il provvedimento dell'Autorità per l'energia. Nell’arco di dieci anni, in Europa circoleranno dieci milioni di auto elettriche e ibride e l’Italia, che fino a due anni fa era prima al mondo per numero di veicoli elettrici, sarà un mercato importante, in ogni caso. Già oggi, infatti, il 60% degli italiani avrebbe la possibilità di ricaricare le auto senza muoversi da casa: ad esempio, nei box. "Nella riduzione di emissioni di CO2 l’industria automobilistica è indietro del 40% rispetto ad altri settori, ma ora punta con decisione verso le elettrovetture con l’obiettivo di affiancarle ai veicoli tradizionali - ha proseguito Menga. "I costi? Tra cinque-sei anni, quando le grandi case automobilistiche inizieranno una produzione su più vasta scala, i prezzi saranno allineati a quelle delle auto tradizionali, con in più solo l’aggravio del costo in leasing delle batterie. Per favorire il mercato, anche in Italia bisognerebbe seguire la strada già intrapresa da undici Paesi europei: aumentare di 1.000 euro il prezzo delle auto tradizionali di grande cilindrata e peso e intrinsecamente maggiormente inquinanti a prescindere dalla classificazione d'omologazione, utilizzando poi gli introiti per incentivare l’acquisto di auto elettriche. Un risultato ottenibile, quindi, senza gravare sui conti dello Stato", ma dando il segnale di prezzo dove c'è meno efficienza in favore di uno sviluppo più efficiente e sostenibile che lascia libere risorse economiche importanti per fare altro sviluppo e fare la differenza.




1) Con la deliberazione ARG/elt 56/10, l'Autorità ha eliminato alcuni limiti normativi che non consentivano di ricaricare le batterie dei veicoli elettrici in luoghi privati, ovvero direttamente presso abitazioni, box e parcheggi condominiali o garage aziendali. Secondo una precedente normativa, infatti, ai consumatori domestici era vietato disporre di un duplice punto di fornitura elettrica nella stessa unità immobiliare, se non per alimentare pompe di calore. Poiché le batterie dei veicoli elettrici devono poter essere ricaricate anche a casa, la disponibilità di punti di ricarica è un fattore condizionante dello sviluppo della mobilità elettrica.

2) Piano SET del 7 ottobre 2009; la comunicazione "Una strategia europea per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico" del 28 aprile 2010; mandato agli organismi europei di normalizzazione CEN-CENELEC ed ETSI per predisporre una norma appropriata che promuova un sistema di ricarica intelligente a compatibilità transfrontaliera.

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